
Ad una prima fase (fase 1 A, Medri 2000), ascrivibile probabilmente tra la fine del II sec.a.C. e il I sec.a.C., sembrano appartenere due vani, 19 e 20, dei quali sono stati scavati alcuni tratti murari, situati lungo il decumano a nord della domus, un cortile porticato a sud di essi (vano 15) e parte del muro che delimitava a sud l’edificio e lo divideva dalla c.d. Casa Repubblicana.
Allo stesso periodo potrebbero ascriversi anche altre strutture, la cui presenza è indiziata dalle deformazioni subite dai pavimenti dei vani appartenenti alla terza fase dell’edificio (fase 2 A): un muro con andamento est-ovest sotto il vano 4 e un muro con andamento nord-sud sotto i vani 1 e 7.
Gli elevati di questa fase, scarsamente conservati, risultano formati da filari in blocchi squadrati di arenaria legati da malta, che si impostano su una fondazione anch’essa in arenaria; i muri perimetrali del vano 15, invece, appaiono realizzati in calcare di Aurisina. Non è accertato se gli alzati fossero realizzati interamente in blocchi di arenaria oppure presentassero zoccoli in muratura su cui si impostavano pareti in altro materiale: mattoni cotti, argilla pressata (pisé), o mattoni crudi.
Ad una seconda fase, databile tra il I sec.a.C. e il I sec.d.C. (fase 1 B), apparterrebbe invece un pavimento in commessi laterizi disposti a spina di pesce scoperto in un vano individuato tra gli ambienti 4 e 3 della terza fase (ma la cui disposizione planimetrica non è chiara).
Nella fase successiva (fase 2 A), collocabile tra la fine del I e l’inizio del II sec.d.C., la domus viene ricostruita e sembra essere stata articolata attorno a tre spazi aperti. Lungo il decumano e lungo il cardine sono stati scavati alcuni locali identificabili come botteghe, anche se il fatto che siano comunicanti con vani interni alla dimora (per lo meno quelli messi in luce nel settore settentrionale dell’edificio), rende problematico formulare ipotesi sicure. L’ingresso pavimentato in cocciopesto si trovava ad est (vano 14), lungo il cardine, ed era affiancato a sud da un’area scoperta, anch’essa pavimentata in cocciopesto (vano 6), su cui affacciavano alcuni ambienti (purtroppo nelle piante non sono indicati gli ingressi): tra essi si annoverano il vano 7, con pavimento in cotto, e due sale di rappresentanza: il vano 1, con il pavimento musivo, il vano 2 e probabilmente il vano Y, entrambi decorati in opus sectile. Al centro del complesso si trovava un secondo spazio aperto con funzione di pozzo di luce (vano 15), forse originariamente circondato da portici su tutti i lati. Nella pianta degli scavi svolti negli anni ’60 risulta questa corte era pavimentata con “piastrelle di marmo”, probabilmente pertinenti ad un lastricato: purtroppo non sono noti altri dettagli.
I lati est ed ovest dell’area scoperta appaiono definiti da portici con colonne o pilastri, mentre a nord e sud sono stati rinvenuti alcuni ambienti: a nord il vano A, probabilmente interpretabile come vano di rappresentanza e pavimentato in tessellato (coperto in parte, in una fase seguente da un altro mosaico), a sud il vano C, con pavimento musivo, forse una destinato a sala da pranzo o vano di soggiorno, e il vano 9, abbellito da un mosaico e con probabile funzione di soggiorno. Ad est di questo spazio aperto sono stati portati in luce altri ambienti, tra cui il corridoio 5, con pavimento musivo, che metteva in comunicazione questo settore della dimora con quello orientale, il vano 4, anch’esso decorato da un tessellato e con possibile funzione di soggiorno. Il vano 3, pavimentato in cotto, si estendeva ad est del vano 4 e tra i due è stata rinvenuta la soglia di comunicazione. Una terza area scoperta potrebbe essere stata lo spazio lastricato ad ovest della corte 15 (vano W), sulla quale potrebbe essersi affacciato a sud il vano B, destinato probabilmente a funzione di rappresentanza e con il pavimento in “piastrelle esagonali”. Le strutture portanti di questa fase sono orientate in senso nord-sud (e sono spesse 0,50 m), quelle non portanti in senso est-ovest (e sono spesse 0,30 m). Nei muri perimetrali nord-sud degli ambienti 1 e 4 il paramento si distingue per la presenza di pietre lavorate in facciavista e per la bassa percentuale di laterizi impiegati; il nucleo è in pezzame di pietra e laterizi legati da malta. Nel vano 4 si conserva la fondazione costituita da laterizi e il tramezzo est-ovest che separa i vani 1 e 7 farebbe pensare ad un elevato con specchiature in argilla e rinforzi in laterizio.
La preparazione dei pavimenti consiste nella maggior parte dei in questa sequenza di strati (a partire dal basso): uno strato di argilla, uno strato di materiali vari in frammenti sciolti o allettati con poca malta e uno strato di malta o cocciopesto.
Durante le successive fasi del complesso (fase 2 B-C, Medri 2000), collocabili tra il II e il IV secolo, si osservano alcune modifiche strutturali: lo spazio occupato dal vano 4 e dal vano attiguo a sud ad esso appare riorganizzato per la realizzazione di due nuove stanze (vani 8 e 10) e probabilmente in questo periodo il muro orientale del vano 4 viene ricostruito sopra parte del pavimento e chiudendo il passaggio verso il vano 3.
A sud del vano 3 vengono realizzati un collettore fognario (a) e una canaletta (b), forse ad esso collegata; è possibile che sopra il collettore venga collocato un tombino per la raccolta delle acque di una ipotetica piccola corte, oppure che venga costruita una piccola latrina.
In un secondo momento, non anteriore all’inizio del IV sec.d.C., lo spazio a sud del vano 3 vede la costruzione degli ambienti 11 e 12 (quest’ultimo pavimentato in cubetti di cotto): il collettore fognario e la canaletta sono quindi sostituiti da una nuova rete fognaria (canalette c, d, e), forse identificabile con una latrina doppia. E’ plausibile che in questa fase vengano restaurati i pavimenti dei vani 4 e 9.
Le tecniche edilizie impiegate nella ristrutturazione sono varie. Nei vani 8 e 10 il paramento dei muri è costituito da filari di laterizi e tegole, mentre il nucleo è riempito da frammenti giustapposti e scarsi pezzami di pietra di piccole dimensioni, il muro sul lato orientale del vano 4 ha il paramento in pietre sbozzate e laterizi alternati senza ordine e il nucleo è composto dagli stessi materiali e sono presenti anche frammenti ceramici; nei vani 11 e 12 paramento e nucleo sono formati da pietre lavorate grossolanamente.
Nella successiva fase di vita dell’edificio (fase 3, Medri 2000), collocabile tra il V e il VI sec.d.C., la presenza di pilae sui pavimenti dei vani 1 e 7 dimostra che alcuni piani di calpestio vengono rialzati di circa 20-30 cm. (non è purtroppo possibile stabilire quali altri vani siano coinvolti in questa ristrutturazione); un pavimento in cotto è posto sopra al tessellato del vano 4.
Con ogni probabilità verso la strada, a nord, viene impiantata un’attività produttiva di tipo metallurgico, comportando la ricostruzione degli ambienti su questo lato della domus. A questa fase appartengono anche i vani 16, con pavimento in pietre calcaree e arenarie e in terra battuta, e 22, a nord del vano 14. Nel vano 17, a sud dell’edificio, è stato scavato uno strato contenente piastrelle in marmo e calcare, in buona parte attribuibili ad un unico rivestimento: la forma dello strato e la disposizione dei materiali fa supporre un recupero che potrebbe provenire dall’ambiente stesso. Le murature di questo periodo includono anche frammenti di decorazione architettonica e steli funerarie. A questa fase segue l’abbandono. Si ricorda che nella pianta redatta in occasione degli scavi degli anni ’60, vengono riportate delle informazioni sui pavimenti di alcuni ambienti dei quali si ignora la collocazione cronologica, anche se è verosimile che si collochino nella fase 2 A della domus: i vani E ed Y, ad est dell’edificio, verosimilmente sale di rappresentanza, decorate da piastrelle di marmo (dalle fotografie di archivio risulta che uno dei due vani era pavimentato in opus sectile ad esagoni) il vano Z, a sud della corte 15, pavimentato in cocciopesto e un vano la cui esistenza è indicata da due lacerti musivi immediatamente ad ovest della corte 15. La cronologia della domus si basa, oltre che su criteri stilistici riguardanti i pavimenti, sul ritrovamento, negli strati di reinterro, di un cubetto di cotto pertinente ad uno dei pavimenti in fase col mosaico del vano 1, che reca le lettere AE in legatura, probabilmente interpretabili come parte del bollo "Valeriae Magnae Epidian(a figlina)": questa scoperta suggerisce una datazione tra la fine del I e l’inizio del II sec.d.C. La pianta presentata è tratta da Bertacchi 2003, tav.11. Altre piante sono conservate nell’Archivio della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (tubo 8). Per una visione di insieme della c.d. Casa dei Tre Cortili e della c.d. Casa Repubblicana v. Medri 2000, tav.1. Per altri dati non riguardanti i mosaici si veda anche Medri 1999.
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Del pavimento si conservano alcuni frammenti del campo in tessere bianche, a ordito di filari paralleli e obliqui, che racchiudeva al centro un pannello, oggi perduto, circondato da due linee bianche, una fascia nera e due bianche. Il bordo del mosaico consta di una fascia nera, a ordito di filari paralleli e obliqui, seguita da due linee nere e due bianche.
Casa dei Tre Cortili, fondo Moro, vano 17(?), p.c. 427/20, tessellato
Del pavimento sono venuti in luce due lacerti in tessellato. Non sono noti altri dati.
Casa dei Tre Cortili, vano 12, fondo Moro, p.c. 427/20, cotto
Il pavimento è realizzato in cubetti di cotto, a ordito di filari paralleli e obliqui.
Casa dei Tre Cortili, vano 2, f. Moro, p.c. 427/20, sectile
Il pavimento, piuttosto mutilo e di cui si ignora la sorte, è realizzato in opus sectile a modulo composito ad esagoni neri e triangoli bianchi.
Casa dei Tre Cortili, vano 3, fondo Moro, p.c. 427/20, cotto
Il pavimento è realizzato in cubetti di cotto a ordito di filari paralleli e obliqui.
Casa dei Tre Cortili, vano 4, fondo Moro, p.c. 427/20, cotto
Il pavimento è realizzato in cubetti di cotto.
Casa dei Tre Cortili, vano 4, fondo Moro, p.c. 427/20, tess. bicromo
Il pavimento è un tessellato bianco, bordato da fasce bianche e nere alternate, che racchiude al centro un pannello oggi perduto, del quale si conserva la cornice formata da fasce bianche e nere alternate. L’immagine presentata è tratta da Medri 2000.
Casa dei Tre Cortili, vano 5, fondo Moro, p.c. 427/20, tess. bicromo
Il pavimento è un tessellato bianco, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia nera seguita da due linee bianche.
Casa dei Tre Cortili, vano 7, fondo Moro, p.c. 427/20, cotto
Il pavimento è realizzato in cubetti di cotto a ordito di filari paralleli e obliqui.
Casa Tre Cortili, vano 1, fondo Moro, p.c. 427/20, tess. con kantharoi
Il pavimento è un tessellato bianco, bordato da una fascia nera e una bianca, che racchiude al centro un pannello bicromo. Quest’ultimo, circondato da fasce bianche e nere, è diviso in due riquadri: quello orientale, rettangolare, presenta al centro un cantharus da cui fuoriescono due racemi di hedera, quello occidentale, quadrato, mostra uno "stralcio" centrato di una composizione ortogonale di cerchi tangenti: in un quadrato e attorno ad un cerchio, quattro semicerchi sui lati e quattro quarti di cerchio angolari, queste figure tangenti determinano quattro quadrati a lati concavi posti sulle diagonali. Nel cerchio centrale si trova un cantharus, dal quale fuoriescono due tralci vegetali, nei semicerchi una pelta nera, nei quarti di cerchio una hedera e nei quadrati un quadrato nero concavo che racchiude una squadra bianca.
Casa Tre Cortili, vano 17, f. Moro, p.c. 427/20, sectile
E’ stato scavato uno strato contenente piastrelle in marmo e calcare, in buona parte attribuibili ad un unico rivestimento. Quest’ultimo risulterebbe decorato da un opus sectile a modulo composito ad esagoni neri e triangoli bianchi. Se ne ignora la sorte.
Casa Tre Cortili, vano A, fondo Moro, p.c. 427/20, tess. a nido d’ape
Il pavimento è un tessellato a fondo bianco bordato da una fascia nera e decorato al centro da un pannello ornato da un nido d’ape delineato.
Casa Tre Cortili, vano A, fondo Moro, p.c. 427/20, tessellato
Il pavimento, di cui si ignora la sorte, è un tessellato. Non sono noti ulteriori dati. Il tessellato è segnato anche in una pianta conservata nell’Archivio della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (tubo 8).
Casa Tre Cortili, vano C, f. Moro, p.c. 427/20, tess. con cantharus
Il pavimento, di cui si ignora la sorte, è un tessellato a fondo bianco bordato da una fascia nera seguita da tre linee bianche, che racchiude al centro un pannello rettangolare. Quest’ultimo, bordato da fasce bianche e nere alternate e da una linea tripla bicroma, le tessere disposte a scacchiera, è decorato da una scacchiera, gli scacchi caricati da un quadrato iscritto sulla diagonale in colori contrastanti (con effetto di reticolato); racchiude a sua volta al centro un piccolo riquadro ornato da un cantharus, bordato da una linea doppia bicroma, le tessere disposte a scacchiera, seguita da una linea nera.
Casa Tre Cortili, vano E, f. Moro, p.c. 427/20, sectile con scacchiera
Il pavimento, solo parzialmente scavato e di cui si ignora la sorte, è realizzato in opus sectile a modulo quadrato, con effetto di scacchiera bicroma.
Casa Tre Cortili, vano ignoto, f. Moro, p.c. 427/20, opus spicatum
Del pavimento è venuto in luce un frammento realizzato a commessi laterizi disposti a spina di pesce.
Casa Tre Cortili, vano Y, f. Moro, p.c. 427/20, sectile
Il pavimento, visibile solo in minima parte e di cui si ignora la sorte, è realizzato in opus sectile con lastre di marmo bianco (una delle quali di reimpiego), di marmo nero e di ardesia. Le lastre sono tutte frammentarie, per cui non è possibile ricostruire lo schema del pavimento.
Casa Tre Cortili, vano ZZ, f. Moro, p.c. 427/20, opus spicatum
Il pavimento è realizzato a commessi laterizi disposti a spina di pesce.
Lunghezza: 5.50 m – Larghezza: m
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata
Data: 1961-1963 – Ente responsabile: SA TS
Casa Tre Cortili, vano B, f. Moro, p.c.427/20, sectile (?) con esagoni
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: monocromo
Pavimento in "piastrelle esagonali". Non sono noti altri dati e l’informazione si ricava dalla pianta redatta negli anni ’60.
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
*a modulo triangolare e/o esagonale |
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3013