
La conformazione naturale del terreno, caratterizzata da notevoli salti di quota, impose la distribuzione dei settori del complesso residenziale su tre differenti livelli e la realizzazione di alte sostruzioni lungo i perimetrali nord e ovest. L’accesso a ciascuna delle tre "piattaforme", avviene dall’esterno in forma autonoma e indipendente: al settore superiore, quello residenziale, attraverso l’area B, al medio tramite il vano 48 b, all’inferiore attraverso il passaggio 23.
Il livello più alto della villa, corrispondente agli ambienti residenziali, da cui provengono tutti i pavimenti musivi conservati, benché sia il più danneggiato, mostra di essere stato organizzato in un settore meridionale, in una fase successiva, arricchito dalla presenza di un impianto termale, in un settore centrale, organizzato attorno ad un grande spazio aperto rettangolare (C), affiancato da ambulationes ed infine in un settore settentrionale, ugualmente residenziale e aggettante come quello meridionale.
Quest’ultimo, sul quale si apre l’ingresso alla villa (B) e al di sotto del quale e forse non casualmente, sono stati rinvenuti i resti del complesso residenziale precedente, gravita attorno al grande cortile N, attraverso una serie di ambienti disposti specularmente ad esso; ad ovest rispetto all’allineamento dei locali 62-64 si distribuisce il complesso termale, ad est, invece, il vero e proprio settore residenziale. Nei vani 62 e 63 il pavimento è stato completamente asportato, mentre l’ambiente 64 era rivestito in cementizio a base fittile, con inserti di ciottoli. Il nucleo abitativo è a sua volta centrato sul grande vano rettangolare 70 di ca 125 mq, originariamente pavimentato da un tessellato bianco, collegato al cortile tramite una soglia in mosaico bianco riquadrato da una fascia nera; attorno a 70 ed in comunicazione con esso ruotano il vano 73, rivestito in cementizio a base litica, 76 con pavimento in tessellato bianco, il corridoio 75 decorato da un tessellato nero con crocette bianche, il vano 88 con rivestimento in tessellato bianco delimitato da una fascia in tessellato nero. Da quest’area della villa provengono poi altri mosaici riprodotti da Orti Manara (1856) ma non più contestualizzabili.
La zona occidentale di questo quartiere meridionale è occupata dal vasto complesso termale, esteso per una superficie di mq 800: tra i vani più significativi, disposti attorno alla grande piscina 90, si ricordano il 69, forse il frigidarium, con pavimentazione in tessellato nero e vasca centrale, il n. 84 di forma circolare con quattro nicchie ed infine il n. 95 absidato, forse il calidarium, con due vasche rettangolari in laterizi, di cui una conserva il rivestimento in cocciopesto, pavimentato da un tessellato geometrico bianco-nero con motivo a pelte.
Nella parte centrale della villa si trova il grande spazio aperto C, probabilmente adibito a giardino, alla cui estremità meridionale è ubicata una grande cisterna (66), coperta da un pavimento in mattoncini rettangolari disposti a spina di pesce; i lati lunghi del giardino-viridarium erano caratterizzati da passeggiate coperte e scoperte (104 b e 101), oggi non più conservate. L’ambulatio 104 b è costruita al di sopra di un criptoportico a due navate (104 a) che occupa tutto il lato occidentale del livello intermedio della villa, comunicando con il lungo corridoio 139 che, attraversando in senso est-ovest la parte settentrionale della villa, costituisce la linea privilegiata di percorrimento del piano intermedio. Da questo corridoio, attraverso due rampe parallele 3 e 6 si accede al livello inferiore dell’avancorpo settentrionale, centrato su una grande terrazza-belvedere, pavimentata con mattoncini rettangolari disposti a spina di pesce e sorretta da una vasta aula, suddivisa in due vani D e D1. Come la terrazza, anche i porticati laterali del piano superiore, crollati, erano pavimentati in mattoncini, disposti a spina di pesce.
La villa è stata scavata in più periodi: alla metà del 1800 risalgono gli scavi del conte Orti Manara (1847-1848); tra gli anni ’40 e ’70 del secolo scorso indagini furono condotte dal Degrassi e da Mirabella Roberti; recenti i sondaggi di E. Roffia che hanno consentito di ancorare ad una cronologia pressoché assoluta la datazione dell’impianto della villa. In particolare, il saggio condotto nell’ambiente 111, che si apriva, con 14 ambienti simili sul lato Sud del lungo corridoio 139, ha permesso di documentare l’intera sequenza stratigrafica della vita della villa. Sulla roccia viva sono stati individuati i livellamenti operati per costruire l’edificio, su cui si appoggia il pavimento del vano, in cementizio a base litica.
Pianta tratta da De Franceschini 1998.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: stilistici e archeologici
Il rivestimento è un cementizio a base fittile, con inserti di piccoli ciottoli neri e frammenti laterizi.
Grotte di Catullo, ambiente 76, tessellato bianco
Il rivestimento è un tessellato monocromo bianco.
Grotte di Catullo, calidario 95 ?, frammento di bordo di tessellato
Il frammento è costituito da una linea doppia nera, da una linea doppia bianca, da una linea tripla nera, da una linea doppia bianca, da una linea doppia nera, da una fascia monocroma bianca e da una coppia di file sfalsate e opposte di triangoli dentati, giustapposti e non contigui, formanti una linea spezzata e dentata.
Grotte di Catullo, calidario 95, tessellato con sinusoidi di pelte
Il lacerto di pavimento conservato presenta un alto bordo (H: m 0,74) costituito da una fascia in tessellato monocromo bianco, a ordito di filari paralleli, una linea tripla bianca, una linea doppia nera, una linea doppia bianca, una fila di denti di sega dentati, una linea tripla bianca, una linea tripla nera ed un’ultima linea tripla bianca; segue una fascia in tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, a sua volta chiusa da una linea tripla bianca, da una linea tripla nera, da una linea tripla bianca e da una linea doppia nera; il campo, conservato per m 0,53 x 0,60) è decorato da una composizione ortogonale di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate, in colori contrastanti, con spazi di risulta cordiformi.
Grotte di Catullo, cisterna 66, commesso di laterizi
Il rivesitmento è in mattoncini, disposti a spina di pesce.
Grotte di Catullo, corridoio 75, tessellato nero punteggiato di crocette
Si conserva in situ solo un lacerto del pavimento originario (m 1,80 x 0,50), delimitato da una fascia in tessellato monocromo nero a ordito di filari paralleli e obliqui, seguito da una linea tripla nera, da una fascia monocroma bianca di cinque file di tessere e da un’altra linea tripla nera; il campo è decorato da un punteggiato di crocette bicrome, in colore contrastante, su fondo nero.
Grotte di Catullo, frigidario 69, tessellato nero
Il rivestimento è in tessellato monocromo nero. Al centro, il perimetro della vasca è riquadrato da sottili fasce bianche.
Grotte di Catullo, porticato laterale della terrazza D, commessi di laterizi
Commessi di laterizi in mattoncini a spina di pesce.
Grotte di Catullo, portico laterale della terrazza D, commessi di laterizi
Commessi di laterizi, in mattoncini disposti a spina di pesce.
Grotte di Catullo, terrazza D e D1, commessi di laterizio
Il pavimento è in commessi di laterizi, realizzato con mattoncini rettangolari disposti a spina di pesce.
Grotte di Catullo, triclinio (?) 88, tessellato bianco con fascia nera
Tessellato bianco, a ordito di filari paralleli, bordato da fasce in colori contrastanti.
Grotte di Catullo, vano 111, cementizio a base litica
Il rivestimento è un cementizio a base litica, con inserti di piccoli ciottoli.
Grotte di Catullo, vano 70, tessellato bianco con soglia bianca e nera
Il vano è pavimentato da un tessellato monocromo bianco e comunica con il cortile N attraverso una soglia costituita da un tessellato monocromo bianco delimitato da una fascia nera.
Il pavimento è andato distrutto.
Grotte di Catullo, vano 73, cementzio a base litica
Il rivestimento era in cementizio a base litica, con inserti di piccoli ciottoli.
Grotte di Catullo, vano non documentato, tessellato con scacchiera di losanghe
Lacerto di tessellato geometrico bianco – nero con scacchiera di losanghe.
Grotte di Catullo, vano non documentato, tessellato punteggiato di crocette
Punteggiato di crocette monocrome di quattro tessere bianche su fondo di tessellato nero.
Grotte di Catullo, vasca del calidario 95, cementizio a base fittile
Cementizio a base fittile, senza inserti.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: stilistici
Lacerto di tessellato geometrico bianco – nero con scacchiera di losanghe.
Grotte di Catullo, vano non documentato, tessellato punteggiato di crocette
Punteggiato di crocette monocrome di quattro tessere bianche su fondo di tessellato nero.
Data: non documentata
Grotte di Catullo, vano non documentato, stella a otto punte entro cerchio
Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: bicromo
Tessellato nero campito da un cerchio che su fondo bianco presenta una stella a otto punte in colore contrastante, a sua volta decorata da un fiore bianco a otto petali.
Se ne ignora la sorte.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
stella a otto punte entro cerchio | fiore di otto foglie |
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3342