L’area su cui insiste la Cattedrale di San Secondiano è stata interessata da una intensa attività edilizia che, già a partire dalla tarda età repubblicana, si concretizzò con l’edificazione di alcuni edifici a desinazione residenziale anche di alto livello, come testimoniano i pavimenti in cementizio e in tessellato rinvenuti in occasione degli scavi realizzati nei primi anni ’70 in prossimità del presbiterio della chiesa e in parte ancora visibili. L’analisi dettagliata delle strutture e dei relativi rapporti stratigrafici ha consentito di scandire in almeno cinque fasi il complesso palinsesto edilizio che caratterizzò questo settore di Clusium fino all’edificazione della cattedrale: I FASE (età tardorepubblicana): alla fase più antica deve essere attribuito un pavimento in cementizio decorato, da riferire a una domus tardorepubblicana (non in pianta). II FASE (età imperiale): in un momento successivo, genericamente indicato come età imperiale, è documentata la presenza di un colonnato in laterizio, interpretabile come portico di una corte scoperta (non in pianta). III FASE (fine III sec. d.C.-inizi IV sec. d.C.): negli anni compresi tra la fine del III sec.
d.C. e gli inizi del secolo successivo, si assiste alla realizzazione di un pavimento in tessellato a decorazione geometrica, da attribuire all’ambiente 1, pertinente a un nuovo edificio residenziale. IV FASE (fine IV-V sec. d.C.): il vano 1 preesistente viene affiancato ed in parte obliterato dal nuovo ambiente di rappresentanza 2 caratterizzato da una planimetria a T e pavimentato in tessellato policromo. V FASE (anni centrali Vi sec. d.C.): trasformazione del complesso in edificio di culto.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
piazza del Duomo (Cattedrale di San Secondiano), edificio residenziale, ambiente 2, tessellato policromo Rivestimento in tessellato policromo pertinente al vano 2 caratterizzato da una planimetria a T assecondata dalle murature e dalla sintassi decorativa del pavimento stesso. Questa si articola in tre unità decorative, pertinenti a uno spazio centrale di m 4,08 x 6,50 (a) e a due esedre rettangolari (b-c), caratterizzate dalla stessa composizione geometrica ma con modulo di base di dimensioni differenti. -a (spazio centrale): composizione ortogonale di stelle di otto losanghe bordata da una serie di arcate a pelta con triangolo sull’apice. La composizione di stelle presenta delle evidenti asim¬metrie, ben visibili in prossimità del bordo meridionale del pavimento, dove agli scomparti quadrati di risulta si sostituiscono rettangoli e le stesse stelle presentano due losanghe di dimensioni inferiori rispetto alle restanti sei losanghe. All’interno degli scomparti quadrati e rettangolari, sono inseriti diversi riempitivi geometrici (linee spezzate in colori contrastanti, stuoie policrome, rosone a otto petali di annodamento, nodo di Salomone con girandola di pelte, coppie di squame affrontate, dritte e sdraiate, coppia di pelte cave, semicerchi dentati) e figurati (un kantharos, un bocciolo con desinenze spiraliformi). Nel quadrato centrale posto in prossimità del lato est compare invece l’epigrafe impaginata su due linee che recita Parthenii/Macharii. -b-c (esedre rettangolari simmetriche): composizione di coppie contigue di pelte addossate, delineate in nero su fondo bianco e campite in tessere marroni. I due pannelli, accomunati dalla stessa decorazione geometrica, si differenziano per le dimensioni del modulo di base delle pelte, più ampie nel pannello settentrionale.
Ambiente 1: ambiente riferibile alla domus che venne ad impiantarsi nell’area tra la media e la tarda età imperiale (III FASE). Di esso si conserva parte della pavimentazione musiva a pannelli giustapposti.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Piazza del Duomo (Cattedrale di San Secondiano), edificio residenziale, ambiente 1, tessellato geometrico (Ch-07-I-II)
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a più unità decorative? Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: bicromo
Rivestimento in tessellato a decorazione geometrica, il cui stato lacunoso di conservazione consente solo di ipotizzare una sintassi decorativa a pannelli giustapposti, corrispondenti a diverse specchiature musive con campiture geometriche, anche se non è possibile escluderne la pertinenza a più unità decorative destinate a segnare una partizione funzionale dello spazio architettonico. I pannelli, bordati da una coppia di sinusoidi allacciate delineate in bianco su fondo nero e, più esternamente, da un tralcio stilizzato, presentano i seguenti motivi decorativi: -Pannello I: composizione di cerchi allacciati in nero su fondo bianco. -Pannello II: composizione ortogonale di squame bipartite adiacenti. -Pannello III: scacchiera di bipenni bianche e nere. Il pannello sembra essere stato realizzato in un secondo momento in sostituzione del settore marginale interessato dal tralcio d’edera stilizzato, in via del tutto ipotetica in coincidenza con l’edificazione dell’adiacente ambiente 2 (IV FASE).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e geometrico-vegetalizzata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: 2 cm cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 68b – coppia di sinusoidi allacciate, in colore contrastante
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: 2 cm cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 217d – composizione ortogonale di squame bipartite adiacenti, in colori contrastanti
DM 237a – composizione ortogonale di cerchi secanti ("cerchi allacciati"), (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), in colori contrastanti
Borghi, R. 2002, in Chiusi, Roma, 25 ss..Bueno, M. 2011, in Mosaici e pavimenti della Toscana (II secolo a.C. – V secolo d.C.), Roma, pp.56;214-215;230-231;327-328;339-342;404;475;, tav. XIII, 1-3.Cipollone, V. 1998, in I mosaici pavimentali rinvenuti al di sotto della cattedrale di Chiusi, Ravenna, 161 ss..