Imponente villa marittima, originariamente di proprietà dei Domitii Ahenobarbi (Domitiana positio), poi confluita nel demanio imperiale. Esteso dal mare verso l’interno lungo il pendio retrostante, fino ad una quota di 45 m s.l.m., l’edificio si compone di una grande peschiera a vasca rettangolare con strutture in cementizio per l’attracco, un lungo criptoportico ancora in parte percorribile, una terrazza prospiciente il mare, un complesso termale nel settore meridionale e una vasta cisterna in opera cementizia. Del settore residenziale (l’unico riportato in pianta), individuato nei pressi della terrazza centrale, si conservano i tre ambienti adiacenti 1-3 con pavimento in tessellato bianco e nero a decorazione geometrica. I materiali raccolti nell’area indiziano un orizzonte cronologico compreso tra il I sec. a.C. e il III sec. d.C.: non è inverosimile che ad un primo impianto di età tardorepubblicana, cui si ascrive il pavimento dell’ambiente 2, sul quale in un secondo momento vennero realizzati due setti murari ortogonali, sia succeduta una fase di ristrutturazione e di ampliamento dell’edificio ancora in atto nella seconda metà del II sec. d.C. con la realizzazione di nuovi pavimenti in tessellato pertinenti agli ambienti 1 e 3 (pianta edificio tratta da Bueno 2011, fig. 91).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
S. Liberata, villa, ambiente 1, tessellato con motivi geometrici (SLib-01) Tessellato bianco e nero a decorazione geometrica. Il pavimento è bordato da una fascia monocroma bianca seguita da denti di sega neri rivolti verso l’esterno, un’altra fascia bianca e una linea tripla nera. Il campo presenta una complessa composizione geometrica che vede l’alternarsi di motivi curvilinei (ellissi, quadrati a lato concavo) a motivi rettilinei (lacunari quadrati). La composizione è scandita da un modulo base costituito da un quadrato delineato in nero e campito internamente da un motivo a stuoia reso in bianco su fondo nero; lo scomparto quadrato è enfatizzato da una serie di quadrati neri a lati concavi tangenti per un vertice. In prossimità dei quattro vertici sono costruite ellissi aperte delineate da una treccia a due capi su fondo nero e campite da un tirso desinente nelle due estremità in una foglia d’edera. Le ellissi sono infine intervallate da due motivi curvilinei speculari campiti in nero. Negli spazi bianchi di risulta sono inseriti piccoli riempitivi vegetali stilizzati, quali fiori di quattro foglie o elementi fitomorfi filiformi.
S. Liberata, villa, ambiente 3, tessellato con composizione di ottagoni adiacenti (SLib-03) Tessellato bianco e nero a decorazione geometrica bordato da una linea tripla e da una linea doppia di tessere nere. Il campo è interessato da una composizione ortogonale di ottagoni adiacenti delineati da una linea semplice nera, formanti quadrati posti sulla diagonale ornati da un nodo di Salomone. Ogni ottagono è campito da un quadrato a lati inflessi posto sulla diagonale, ottenuto attraverso l’accostamento di quattro pelte nere tangenti, con effetto di cerchi tangenti che circoscrivono quadrilobi. Riempitivi vegetali stilizzati, quali fiori di quattro foglie di diverse dimensioni, sono inseriti al centro di ciascun ottagono; nei triangoli di risulta in prossimità del bordo compaiono invece piccole foglie d’edera cuoriformi.
Ambiente 2: ambiente quadrangolare pavimentato in tessellato bianco bordato da una doppia fascia nera. Un lacerto di muro in laterizio poggia direttamente sul manto musivo. La differente soluzione decorativa, le dimensioni minori delle tessere e la quota leggermente inferiore del piano pavimentale di questo vano (5-7 cm) rispetto agli ambienti attigui, suggeriscono di attribuire la realizzazione del rivestimento aI primo impianto della villa.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2001
S. Liberata, villa, ambiente 2, tessellato bianco (SLib-02)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Rivestimento in tessellato, parzialmente obliterato da due setti murari ortogonali e posto a una quota leggermente inferiore rispetto a quella dei tessellati dei due ambienti adiacenti (1, 3). Da questi, il pavimento dell’ambiente 2 si distingue per l’assenza di ornato geometrico e per la dimensione inferiore delle tessere. Bordato da due fasce nere separate da una linea tripla bianca (conservate in due soli lati del tappeto), il campo è costituito da un semplice tessellato bianco in ordito di filari obliqui, con tracce di restauro antico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0,7 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0,7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Villa di S.Liberata, in situ) Restauri antichi: Il pavimento presenta ampie integrazioni eseguite con certezza in antichità. Le tessere usate per la risarcitura sono leggermente superiori rispetto a quelle della messa in opera originaria. Restauri moderni: Si è proceduto ricostruendo la tessitura mantenendo gli andamenti originari con nuove tessere in basaltina.
Villa di S.Liberata (Riferimento: Sig. Rattazzi) – Porto S. Stefano
Attardo F., Frizzi S., Gambogi P., Roncaglia G. 2004, in I pavimenti musivi dalla villa dei Domitii Ahenobarbi di Santa Liberata- Porto Santo Stefano (Gr). Nuovi problemi di tutela e restauro, Ravenna, 635 ss..Bueno, M. 2011, in Mosaici e pavimenti della Toscana (II secolo a.C. – V secolo d.C.), Roma, pp. 140; 237; 239; 2878; 421, tav. XCI,1.