Lo scavo, non visibile e non visitabile, si trova all’estremità settentrionale della città antica, 20 m circa ad est della porta urbica settentrionale, a immediato ridosso delle mura repubblicane; nella città moderna l’area è ubicata 20 m circa ad est di via Giulia Augusta e 230 m circa a nord della confluenza nella stessa di via delle Vigne Vecchie, nel fondo Ritter, p.c. 412. Dell’edificio, solo parzialmente indagato, sono venuti in luce cinque ambienti. Il vano maggiore (vano 1) assolveva la funzione di triclinio, come testimonia la decorazione del pavimento, ed era con ogni probabilità accessibile da un lungo ambiente (vano 3) pavimentato in cotto che si estendeva a sud-ovest (non si conserva tuttavia alcuna soglia). Ad ovest del triclinio è stato rinvenuto un terzo ambiente (vano 2), pavimentato in cotto e tessellato, e rispettivamente ad est e sud-est altri due vani di minore importanza (vano 4 e 5). L’edificio, sorto con ogni probabilità nel I sec.d.C., ha verosimilmente in parte occupato un tratto delle mura repubblicane (che si estendono 1.58 m a nord del triclinio scavato); in una fase tarda risulta abbandonato e parzialmente distrutto dalle nuove mura, erette forse nel III sec.d.C. La datazione si basa sullo stile dei pavimenti musivi e sui numerosi lacerti affrescati di III stile rinvenuti nello scavo. La pianta presentata in Bertacchi 2003, tav.2, n.158 viene erroneamente riferita al fondo Puppi e vi compaiono solamente quattro ambienti. La pianta presentata in questa sede è tratta da Novello, c.s.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Casa del f. Ritter, vano 1, p.c. 412, cotto e tessellato con ottagono Il pavimento, di cui si ignora la sorte, presenta una stesura di cubetti di cotto quale è inserito un pannello a forma di T in tessellato bianco che racchiude al centro un riquadro bicromo. Quest’ultimo è campito da una composizione in corona, in un ottagono e attorno ad un cerchio, di otto quadrati disposti sulle diagonali, questi motivi contigui fra loro, che determinano losanghe e fanno apparire una stella a otto punte. L’ottagono è a sua volta inscritto in un quadrato e nei triangoli di risulta figurano racemi di hedera. Il cerchio centrale è caricato da un fiore a quattro foglie nero su fondo bianco, i quadrati da una hedera o da un fiore di quattro foglie. L’immagine del rivestimento è tratta da Brusin 1947, fig. 4.
Vano 2. Del vano sono venuti in luce alcuni tratti della parte inferiore dei muri, con le pareti ancora rivestite di intonaco affrescato, e parte del pavimento musivo.
Lunghezza: > 3.29 m – Larghezza: > 2.43 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1939-1940 – Ente responsabile: SA TS
Casa f. Ritter, vano 2, p.c. 412, cotto e tessellato con cerchio
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema Cromia: tricromo
Il pavimento, di cui si ignora la sorte, presenta una stesura di cubetti di cotto che racchiude al centro un pannello bicromo quadrato in tessellato, decorato da un quadrato che inscrive un cerchio; al centro del cerchio figura un secondo cerchio concentrico caricato da un fiore di sei foglie e tra i due cerchi si trovano quattro losanghe nere alternate a quattro bipelte. I pennacchi di risulta tra il quadrato e il cerchio sono ornati da racemi di hedera. Il pannello musivo è stato rattoppato in antico con una lastra chiara, probabilmente marmorea.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato in materiali misti (tessere litiche e cubetti di cotto))
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 292a – cerchio inscritto in un quadrato
racemo di hedera
DM 292a – cerchio inscritto in un quadrato
losanga
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 292a – cerchio inscritto in un quadrato
bipelta
Referenza fotografica: Archivio MAN Aquileia, neg. 2234 (immagine su concessione del MiBACT – Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione).
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: situ Restauri antichi: Il pannello musivo è stato rattoppato in antico con una lastra chiara, probabilmente marmorea.
Brusin, G. 1940, Scavi dell’Associazione, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, fig.13 a cc. 43-44.Brusin, G. 1947, Aquileia. Nuovi tessellati, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 9.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, nota 98 a p. 14.Verzár-Bass, M./ Mian, G. 2001, Le domus di Aquileia, in Abitare in Cisalpina. L’edilizia privata nelle città e nel territorio in età romana, Atti della XXXI settimana di studi aquileiesi (Aquileia, 23-26 maggio 2000), Trieste, p. 612, nota 48, fig. 9.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Casa f. Ritter, vano 2, p.c. 412, cotto e tessellato con cerchio , in TESS – scheda 3611 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3611), 2007