Indagini stratigrafiche effettuate a più riprese dall’Università di S. Barbara hanno portato alla luce il settore sud-orientale di un edificio interpretabile come villa rustica verosimilmente di proprietà della famiglia degli Anili, come dedotto dal bollo impresso sulle tegole in cui compare il nome di Publius Anilius. il complesso, databile alla metà del I sec. a.C., occupava un’ampia terrazza sostenuta verso est da un criptoportico ed era incentrato sulla corte scoperta tetrastila 1. L’ala residenziale era costituita da alcuni ambienti di soggiorno e rappresentanza, alcuni dei quali pavimentati in cementizio decorato o a commessi laterizi. Tra essi è possibile riconoscere il triclinio 2, la cui destinazione è ipotizzabile sulla scorta della scansione decorativa del cementizio, affiancato a est dall’ampio ambiente di rappresentanza 3, a sua volta pavimentato in cementizio con inserti litici. Separati dal vestibolo 4 con rivestimento a commessi laterizi, alcuni ambienti posti sul lato occidentale della villa compongono un nucleo termale. Questo è caratterizzato da pavimenti in opera spicata o a elementi quadrangolari fittili, rispettivamente pertinenti alla latrina 5, all’apoditerio 6 e al frigidario 7, o da una più elaborata decorazione geometrica ottenuta dall’accostamento di elementi fittili di diversa sagomatura (tepidario 8, calidario 9). Completano l’organizzazione planimetrica dell’edificio l’ambiente 10, con rivestimento in elementi fittili quadrangolari e un settore produttivo posto ad est della corte centrale 1, articolato da una serie di vani con pavimentazione in opera spicata (ambiente 11. Pianta edificio tratta da Bueno 2011, p. 38, fig. 6).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Villa di Aia Nuova, triclinio 2 rivestimento in cementizio a base fittile (AN-01) Cementizio a base fittile decorato da tessere, associato a una decorazione pittorica di II Stile iniziale. Il pavimento si compone di tre unità decorative, destinate a individuare due settori del vano con diverse funzioni (anticamera, a, spazio tricliniare, c), separati da una fascia partizionale (b). -a (anticamera): punteggiato irregolare di inserti litici. -b (fascia partizionale): composizione ortogonale di squame adiacenti delineate da tessere bianche delimitata da due linee semplici. -c (spazio tricliniare): lo spazio tricliniare presenta due pannelli giustapposti inseriti al centro dell’ambiente, rispettivamente caratterizzati da un cementizio con reticolato di losanghe delineato da linee semplici di tessere bianche e da inserti litici allettati nella stesura cementizia. I due pannelli sono bordati da una linea semplice di tessere bianche.
Ambiente 9: vano quadrangolare solo parzialmente indagato pertinente al settore termale della villa. L’ambiente, dotato di suspensurae e pavimentato in commessi laterizi, è interpretabile come calidario.
Lunghezza: 5.5 m – Larghezza: 5 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: Fine anni ’80 del XX secolo
Villa di Aia Nuova, rivestimento a commessi laterizi del calidario 9 (AN-08)
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento a commessi laterizi decorato da una composizione di cerchi allacciati con effetto di rosette quadripetali, ottenuta attraverso l’accostamento di elementi fittili fusiformi e quadrati a lati inflessi ornati da un dado centrale in calcare bianco o nero (a). Un settore quadrangolare dell’ambiente presenta invece un rivestimento in semplici losanghe fittili (b).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 5.5 m; Larghezza: 5 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: tricromo
Rivestimento a commessi laterizi decorato da una composizione di cerchi allacciati con effetto di rosette quadripetali, ottenuta attraverso l’accostamento di elementi fittili fusiformi e quadrati a lati inflessi ornati da un dado centrale in calcare bianco o nero (a).
Bueno, M. 2011, in Mosaici e pavimenti della Toscana (II secolo a.C. – V secolo d.C.), Roma, pp. 40; 379-381, tavv. III, 1-2; A, 2.Ciampoltrini, G./ Rendini, P. 1996, Pavimenti in signinum e scutulatum dell’Etruria centro-settentrionale. Recenti acquisizioni, in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 582, fig. 17.Del Chiaro, M. 1999, Villa of Publius Anilius. A Roman Villa in the Maremma, Tuscany, in Le ville romane dell’Italia e del Mediterraneo, Academic Meeting at the University of Tokyo (13-15 novembre 1996), Tokyo, p. 99, fig. 10.Rendini, P. 2001, I pavimenti a commesso laterizio della Regio VII: un aggiornamento, in Atti dell’VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Firenze, 21-23 febbraio 2001), Firenze, p. 227, fig. 2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Bueno, Michele, Villa di Aia Nuova, rivestimento a commessi laterizi del calidario 9 (AN-08), in TESS – scheda 4115 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4115), 2011