scheda

tessellato di via Rosmini con "kantharos" (TN-03)
Trento ( TN )


L’edificio, indagato solo parzialmente, è noto agli studiosi fin dagli anni ’50. Si tratta di una villa suburbana costruita a ridosso delle mura occidentali romane, situata nei pressi dell’incrocio tra le vie A. Rosmini e S. Margherita, a breve distanza dalla piazza S. Maria Maggiore. Gli ambienti dell’edificio, articolati intorno a tre aree scoperte (vani F, R2, Q), si dispongono secondo un orientamento est-ovest. Il settore orientale, in cui si può riconoscere la parte signorile dell’abitazione, è caratterizzato da un vasto ambiente la cui probabile funzione di rappresentanza è suggerita dalla presenza di un articolato pavimento musivo (vano A). Tale sala è affiancata sui tre lati da ambienti solo parzialmente conservati e di destinazione non identificabile. Gli unici dati rilevanti consistono nella pavimentazione dei vani B e D, il primo dotato, come ci informa A. Nicolussi in una lettera datata al 28 Luglio 1958 conservata presso l’archivio della soprintendenza archeologica di Padova, di un pavimento "a terrazzo fatto con schegge e tasselli musivi immersi in malta magra" ed il secondo caratterizzato da un sottofondo in tegoloni su cui poggiano pile di pilastrini quadrati. Nel settore occidentale si distinguono una serie di ambienti riscaldati con funzione termale (vani M, L, H, praefurnium I), un vano di passaggio (vano N-O) che conduce alla sala con pavimento mosaicato (vano P) e un ambiente con probabile funzione di cucina (vano G) pavimentato con lastroni di calcare bianco e pietra rosa veronese. La planimetria attuale dell’edificio è il risultato di una serie di interventi individuabili solamente con approssimazione nella loro entità e nella loro successione nel tempo; si può tuttavia ipotizzare l’esistenza di almeno tre fasi edilizie: una prima di impianto della villa ed almeno due di successiva ristrutturazione. I principali rifacimenti strutturali, collocabili nella seconda fase (II sec d. C.), consistono nell’installazione di un impianto termale nel settore occidentale e nella costruzione di una serie di canalizzazioni (C1, C2, C3) funzionali all’approvvigionamento idrico in seguito all’allacciamento della casa all’acquedotto pubblico. La fase successiva prevede delle iniziali ristrutturazioni che non intaccano la struttura complessiva dell’abitazione (rifacimenti dei vani N-O, P, costruzione di un focolare nel vano A, costruzione di un recesso nel vano L) e dei successivi rifacimenti che invece ne scardinano l’unità compositiva nel momento in cui l’edificio viene suddiviso in almeno due unità abitative a carattere popolare. E’ probabile che la villa sia stata abbandonata nel III e rioccupata nel IV sec. d.C. per un breve intervallo di tempo. La definitiva defunzionalizzazione dell’abitazione è testimoniata da una sepoltura, datata ad età tardoantica, rinvenuta a ridosso del vano L (la pianta dell’edificio è tratta da TOSI 1978, p. 119, tav. 1).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
cementizio con inserti di via Rosmini (TN-I)
"Pavimento a terrazzo fatto con schegge e tasselli musivi" (identificabile con un pavimento in cementizio a base non determinata, con inserti lapidei e di tessere musive) immersi in malta magra.

pavimento di via Rosmini a cubetti di cotto (TN-05)
Si conserva una porzione di pavimento a commessi laterizi di cubetti di cotto di m 0.04-0.05 di lato.

pavimento frammentario di via Rosmini a cubetti di cotto (TN-04)
Lungo il tratto settentrionale del condotto C2 si conserva una porzione di pavimento a cubetti di cotto di m 0.04-0.05 di lato.

tessellato di via Rosmini con Orfeo (TN-02)
Il tappeto musivo è delimitato da una fascia di bordura rosa e bianca, a tessere in ordito obliquo, suddivisa in una fascia bianca di larghezza costante (m 0.33) e in una rosa più larga sui lati brevi (circa m 0.50) che su quelli lunghi (circa m 0.20); a questa segue da una treccia policroma a due capi (resi in nero, rosa, giallo-bruno, bianco). Il campo è ripartito in tre pannelli. I due laterali presentano una decorazione di meandri di svastiche e quadrati in bianco-nero con foglia d’edera nei quadrati interni e sul margine meridionale il motivo policromo dei quadrati adiacenti formati da quattro rettangoli attorno ad un quadrato. Lo scomparto centrale, di dimensioni maggiori, presenta un quadrato in cui è inscritto un cerchio che contiene sette esagoni incorniciati da una treccia a due capi. Nell’esgono centrale è raffigurato Orfeo che suona la lira, in ognuno di quelli periferici è rappresentato un animale in corsa tra una rada vegetazione (cavallo, pantera, cervo, cane, felino, orso?). Nei triangoli che raccordano il cerchio al quadrato centrale è inserita una coppia di delfini con ancora o tridente e quattro pesci di cui due serpentiformi. Questo pannello è raccordato con l’altezza di quelli laterali da due fasce con decorazione geometrica di stelle di otto losanghe tra le quali sono inseriti boccioli, rosette a quattro petali, pelte isolate, catene di pelte opposte o combacianti, girandola di quattro triangoli. Le due fasce terminano con piccoli riquadri in cui è inserita l’immagine di un pesce che nuota verso un grosso mollusco.


Vano P. Ambiente collocato nel settore occidentale dell’edificio, pavimentato con un mosaico geometrico-figurato. Il vano presenta delle ristrutturazioni nel corso della fase di vita dell’edificio; in un primo momento è caratterizzato da una forma rettangolare e dall’accesso consentito dalle soglie poste nei lati nord e ovest dell’ambiente. In una fase successiva, posteriore al II sec. d.C., si data la costruzione di un recesso nell’angolo sud occidentale i cui muri divisori poggiano sopra il pavimento musivo e la parziale copertura della soglia posta a nord dovuta al prolungamento del muro settentrionale del vano.

Lunghezza: 6.50 m – Larghezza: 3.20 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1958 – Ente responsabile: SA TN

Tessellato di via Rosmini con "kantharos" (TN-03)

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo

Il pavimento musivo presenta un campo bianco di tessere in ordito obliquo delimitato da una larga fascia bianca e da una tripla linea nera. Il campo è decorato con crocette nere e con cinque riquadri policromi di cui ora solamente due sono leggibili; in quello centrale è rappresentato un vaso crateriforme da cui fuoriescono due tralci d’edera a foglie nere e racemi gialli, in quello laterale un nodo di Salomone.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 6.50 m; Larghezza: 3.20 m;

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
pseudoemblema quadrato centrale e quattro piccoli pseudoemblemata quadrati posti sulle diagonali (del rettangolo esterno), non contiguikantharos
pseudoemblema quadrato centrale e quattro piccoli pseudoemblemata quadrati posti sulle diagonali (del rettangolo esterno), non contiguinodo di Salomone
DM 108e – punteggiato di crocette monocrome, di singole tessere sulla diagonale

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Kantharos

 
 

Referenza fotografica: Da TOSI 1978, fig. 12.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ

Condizione giuridica: proprietà Stato

Bassi, C./ Endrizzi, L. 1996, Trento, via Rosmini: vecchi e nuovi rinvenimenti, in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, pp. 181-182.
Bassi, C. 2000, I pavimenti musivi a in “opus sectile” di “Tridentum”: nuovi frammenti, in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna, p. 121.
Gorfer, A. 1980, in Al di là della storia: i grandi capitoli della ricerca archeologica nella regione tridentina, Trento, p. 46.
Tosi, G. 1978, La casa romana di via Rosmini a Trento, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, pp. 137-138, fig. 12.
Tosi, G. 1979, La casa romana di via A. Rosmini a Trento, in Storia e Preistoria a Trento: estratto dall’Annuario II, Trento, pp. 21-22.
Tosi, G. 1979, Un documento della romanità del Trentino: la casa romana di via Rosmini a Trento, in Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati, p. 202.

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Didonè, Alessandra | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Didonè, Alessandra, tessellato di via Rosmini con "kantharos" (TN-03), in TESS – scheda 4233 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4233), 2007

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4233


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