scheda

Tessellato della basilica cimiteriale di Zuglio
Ciampon – Zuglio ( UD )


La basilica paleocristiana a destinazione cimiteriale venne messa in luce per la prima volta dal Gortani, negli anni Settanta del XIX secolo. La relazione di scavo fu verificata in epoca più recente dalla Moro, che eseguì alcuni saggi nel 1948; attualmente l’edificio si trova interrato a poca profondità in località Ciampon e non è visibile. La costruzione, orientata in senso est-ovest, si presenta come un’aula rettangolare senza abside, lunga internamente 25.40 m e larga 11.30 m, fiancheggiata nella parte orientale da due vani laterali identici; lungo tutta la parete di fondo si trovava invece un ambiente bipartito da un tramezzo. Ad occidente la basilica era preceduta da una sorta di nartece tripartito, aggiunto in un momento successivo rispetto all’impianto originario. In facciata venne riconosciuta una depressione di circa 8 cm rispetto al piano pavimentale, corrispondente alla soglia dell’unica porta d’ingresso localizzata. Le strutture murarie, conservate in altezza per un massimo di 0.25 m, consistono in corsi irregolari di tufo locale (una pietra calcarea molto porosa), legati da consistenti strati di malta. I muri erano tutti legati tra loro ad eccezione di quelli relativi al nartece – realizzato successivamente e con tecniche costruttive molto diverse – e conservavano nella superficie interna parte dell’intonaco, policromo e con tracce di disegni geometrici. L’estremità orientale della navata, corrispondente alla zona del presbiterio, era caratterizzata dal banco presbiteriale, che si presenta come un muro semicircolare situato in posizione centrale e conservato in alzato per un’altezza di circa m 0.40; l’estradosso dell’emiciclo, la cui apertura verso la navata misura m 5.10, dista m 1.85 dalla parete di fondo. L’apertura è chiusa da un muro di m 0.35 di spessore che sosteneva il pavimento del presbiterio, di cui tuttavia non furono trovati resti, sopraelevato rispetto a quello della navata; questo muro presentava tracce di intonaco rosso sul lato esterno. Addossato alla terminazione sinistra del muro venne ritrovato ancora in situ un rocchio quadrangolare di tufo locale, lungo un metro. All’interno della basilica vennero trovati vari frammenti marmorei relativi all’arredamento liturgico, tra cui due resti di capitelli. L’assenza di qualsiasi traccia di rivestimento pavimentale nella parte centrale della navata, per una larghezza corrispondente a quella del presbiterio, fece supporre a Menis che la pavimentazione di questo settore consistesse in un selciato di lastre marmoree, asportate forse dal proprietario del fondo. La Moro al contrario non esclude che anche questa zona potesse essere pavimentata in tessellato. Lungo i muri perimetrali messi in luce si rinvenne l’originario rivestimento musivo, di cui si conservava una fascia larga circa 2.50 m aderente i muri. Mediante una decorazione diversificata in tre partizioni giustapposte, il rivestimento assolve anche alla funzione di distinguere il presbiterio dalla zona dell’altare e dallo spazio destinato ai fedeli.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

La costruzione, orientata in senso est-ovest, si presenta come un’aula rettangolare senza abside, a navata unica, lunga internamente 25.40 m e larga 11.30 m. All’interno della basilica vennero trovati vari frammenti marmorei relativi all’arredamento liturgico, tra cui due resti di capitelli. La zona dell’altare era L’assenza di qualsiasi traccia di rivestimento pavimentale nella parte centrale della navata, per una larghezza corrispondente a quella del presbiterio, fece supporre a Menis che la pavimentazione di questo settore consistesse in un selciato di lastre marmoree, asportate forse dal proprietario del fondo. La Moro al contrario non esclude che anche questa zona potesse essere pavimentata in tessellato. Lungo i muri perimetrali messi in luce si rinvenne l’originario rivestimento musivo, di cui si conservava una fascia larga circa 2.50 m aderente i muri. Mediante una decorazione strutturata in tre partizioni giustapposte, il rivestimento assolve anche alla funzione di distinguere gli spazi interni a seconda delle rispettive funzioni, diversificando la zona del presbiterio dalla zona dell’altare e dal quadratum populi, destinato ai fedeli. Nel tratto esplorato, la Moro non rilevò infatti tracce di elementi divisori architettonici tra il quadratum populi e la zona dell’altare, pur ipotizzando la presenza di una cancellata lignea o formata da pilastrini che sorreggevano transenne, che andava a marcare ulteriormente la distinzione tra i due spazi come si è visto già segnalata, a livello del pavimento, dal cambiamento dei motivi decorativi nel rivestimento in tessellato.

Lunghezza: 25.40 m – Larghezza: 11.30 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1874

Tessellato della basilica cimiteriale di Zuglio

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Rivestimento pavimentale in tessellato policromo con decorazione geometrica, di cui risulta conservata solo una fascia di 2.50 m aderente al muro perimetrale della basilica. Immagine rivestimento da Moro 1956.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Il campo del rivestimento è decorato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità, formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale. I quadrati sono caricati da quadrati delineati inclusi, a loro volta campiti da svariati motivi di riempimento: nei quadrati maggiori compare il nodo di Salomone (nella documentazione fotografica disponibile il nodo di Salomone è accompagnato da nappine); nei quadrati minori è invece incluso una crocetta quadripetala. Nella documentazione grafica in possesso non compare il bordo del tessellato.

Bordo

Elemento non presente

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)nodo di Salomone
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)crocetta quadripetala

 
 
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Moro 1956, p. 101.

Parte dell’ambiente: non determinata
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Il rivestimento presenta il campo decorato con una composizione ortogonale di cerchi e quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchetti.I cerchi sono caricati da cerchi delineati, che a loro volta presentano diamanti (quadrati dentati quadripartiti sulla diagonale) sulla diagonale inclusi; i quadrati mostrano parallelepipedi con effetto prospettico inclusi. Gli spazi di risulta in forma di rocchetti sono caricati da rocchetti delineati racchiusi. Il bordo del tessellato, per quanto si può desumere dalla documentazione fotografica esistente, consiste in una successione di due linee doppie, la prima nera e la seconda bianca, seguite da una fascia monocroma in tessere nere e da una linea tripla in tessere bianche. In questa porzione di pavimento si trovano anche due epigrafi di offerenti dei mosaici, ambedue delimitate da una linea doppia in tessere nere.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla
DM 1i – linea doppia
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchettiquadrati dentati
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchettiparallelepipedi

Iscrizioni

TrascrizioneLinguaImpaginazioneAndamentoPunteggiaturaAltezza (min-max)
Vigilius e Dom=nica cum suis/ f(ecerunt) [p(edes) C]CC.latinoorizzontalesinistrorsonessuno– (cm)
Profuturu=s et Matu=ra cum suis/ f(ecerunt) p(edes) CCC.latinoorizzontalesinistrorsonessuno– (cm)

 
 
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Moro 1956, p. 98.

Parte dell’ambiente: non determinata
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Il campo del tessellato è decorato da un reticolato di fasce delineate, i quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso campito da una crocetta con petali a squadra, i rettangoli caricati da losanghe delineate inscritte. che presentano a loro volta losanghe delineate racchiuse. I quadrati maggiori sono campiti da quadrati dentati sulla diagonale con nappine e da nodi di Salomone quadrati con nappine, nodi di Salomone, quadrifogli, fioroni unitari di quattro elementi non contigui, a hederae con la punta rivolta verso il centro (intorno ad un punto), pelte delineate nella zona antistante l’ingresso. Il bordo presenta una fascia monocroma a quattro file di tessere bianche (che diventa però una linea doppia sul lato orientale adiacente il rivestimento della zona dell’altare), seguita da una fascia monocroma nera e da una linea doppia in tessere bianche.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1i – linea doppia

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 145e – reticolato di fasce delineate, con quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso, i rettangoli caricati da un esagono fiancheggiato da due semiesagoniquadrati dentati con nappina
var. DM 145e – reticolato di fasce delineate, con quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso, i rettangoli caricati da un esagono fiancheggiato da due semiesagoninodi di Salomone
var. DM 145e – reticolato di fasce delineate, con quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso, i rettangoli caricati da un esagono fiancheggiato da due semiesagoninodi di Salomone quadrati con nappine
var. DM 145e – reticolato di fasce delineate, con quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso, i rettangoli caricati da un esagono fiancheggiato da due semiesagoniquadrifogli
var. DM 145e – reticolato di fasce delineate, con quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso, i rettangoli caricati da un esagono fiancheggiato da due semiesagonifioroni di quattro elementi non contigui, a hederae con la punta rivolta verso il centro
var. DM 145e – reticolato di fasce delineate, con quadrati di incrocio caricati da un quadrato incluso, i rettangoli caricati da un esagono fiancheggiato da due semiesagonipelte

 
 
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Moro 1956, p. 102.

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ
Oggetto conservato: Conservato in:

Mainardis, F. 1994, Regio X. Venetia et Histria. Iulium Carnicum., in Supplementa Italica. Nuova serie / Unione Accademica Nazionale, Roma, pp. 146-147, figg. a-b.
Menis, G.C. 1958, in La basilica paleocristiana nelle diocesi settentrionali della metropoli di Aquileia, Città del Vaticano, pp. 58-60, figg. 2, 4, 5, 6.
Mirabella Roberti, M. 1976, Iulium Carnicum centro romano alpino, in Aquileia e l’arco alpino orientale, Atti della VI settimana di studi aquileiesi (Aquileia, 25 aprile – 1 maggio 1975) , Udine, p. 100, figg. 6-7.
Moro, P.M. 1956, in Iulium Carnicum, Roma, pp. 100-104, figg. 25, 31, 34, 35.
Paschini, P. 1939, La basilica cristiana di “Forum Julium Carnicum”, in Memorie storiche forogiuliesi, Udine, p. 4, tavv. IV-VI.

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Brugnolo, Gaia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellato della basilica cimiteriale di Zuglio, in TESS – scheda 4466 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4466), 2007

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4466


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