Lo scavo, visibile e visitabile, si trova a nord del porto fluviale, sotto i magazzini di età imperiale, immediatamente ad est del terzo cardine a oriente del cardine massimo e a 55 m ca. dal secondo decumano a settentrione del decumano massimo; nella città moderna è ubicato immediatamente ad ovest dell’incrocio tra via Gemina e via Salvemini. La fase più antica della domus, solo parzialmente indagata, si colloca nel II sec.a.C. Di questo periodo è stato messo in luce un vano rettangolare nella zona meridionale dello scavo (non indicato in pianta). In un settore libero da strutture, un sondaggio ha riportato in luce alcuni lacerti di intonaco nero e i resti di un pavimento tessellato, attribuibili alla fine del II-inizio del I sec.a.C. Le strutture di questa prima fase presentano fondazioni e alzato (per lo meno nella parte inferiore) in blocchi di arenaria legati da argilla depurata. Alla seconda fase dell’edificio, collocabile nel I sec.a.C., appartengono alcuni lacerti murari e le fondazioni di un ambiente di cui restano in situ la soglia e la preparazione pavimentale in malta con tracce di un rivestimento in tessere e forse in crustae di marmo. Le strutture superstiti presentano fondazioni in conglomerato cementizio e muri in mattoni a cortine orizzontali. Della terza fase della domus, databile tra la fine del I sec.a.C. e l’inizio di quello seguente, sono stati scoperti alcuni ambienti disposti attorno ad un probabile cortile (vano 1): a nord il vano 2 pavimentato in mosaico, ad ovest il vano 4, a forma di U, a sud il vano 8, scavato in minima parte. A nord del vano 4 si estendeva il vano 5, ad ovest i vani 3 e 6 e a sud il vano 7. Sono inoltre venute in luce diverse fondazioni e una rete di canalette di scolo orientate in senso est-ovest. Le strutture di questo periodo presentano fondazioni in pietra e alzato in laterizi. A questa stessa fase appartiene con ogni probabilità anche un mosaico, ascrivibile all’inizio del I sec.d.C., rinvenuto nelle macerie della più tarda fase di livellamento dell’edificio (associata alla realizzazione di magazzini di età flavia). La pianta presentata è tratta da Novello, c.s.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Casa del porto, tessellato con scaglie (?) Del pavimento è venuta in luce la preparazione con tracce di un rivestimento in tessere e forse in crustae di marmo pertinente ad un vano quadrangolare.
Carre, M.-B./ Zaccaria, C. 2002, Notiziario. Aquileia. Magazzini a nord del Porto Fluviale. Campagne di scavo 2001-02, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, c .692.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Casa del porto, tessellato, in TESS – scheda 4697 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4697), 2007