schedaRegio X, Schola Praeconum, ala, tessellato bicromo figurato Roma ( RM) L’edificio è situato sulle pendici del Palatino prospicienti il Circo Massimo, lungo via dei Cerchi, a Est di S. Anastasia e a Sud del “Paedagogium”. Scoperto nel 1888 durante le indagini del Marchetti e dello Hűlsen, fu interessato negli anni ’30 del Novecento da nuovi sondaggi condotti dal Muñoz, che rivelarono cospicui resti del ricco sistema decorativo parietale e pavimentale di un vano, e nuovamente negli anni 1978-80, quando si indagò prevalentemente la stratificazione di materiale ceramico. L’edificio, che segue l’orientamento del Circo Massimo, insiste su fabbriche preesistenti e fu realizzato in laterizio in età severiana, contestualmente alla generale ristrutturazione del versante meridionale del Palatino. La struttura presenta tre grandi ambienti coperti a volta, il maggiore in posizione centrale (tablino?), gli altri (ali?) disposti simmetricamente accanto, aperti con grandi soglie verso un cortile porticato a pilastri, che metteva in comunicazione la struttura con l’asse viario antistante. A questi si aggiungono ad Est altri ambienti di incerta planimetria, tra i quali un corridoio che conduceva al settore retrostante, un’area aperta confinante col “Paedagogium”. E’ probabile che la struttura avesse un secondo piano, che Humphrey ipotizza essere usato come tribuna imperiale (J. HUMPHREY, Roman Circuses, 1986, pp. 89-90, 650, n. 41); difficile ipotizzare come si articolasse il fronte. L’edificio fu abbandonato tra fine IV e inizi V secolo e utilizzato poi come immondezzaio. Il nome con cui viene convenzionalmente identificato è dovuto all’iconografia del mosaico scoperto dal Muñoz; alla luce degli studi più recenti è preferibile pensare più generalmente alla sede di qualche corporazione di apparitores, subalterni di magistrati o di uffici dello Stato (E. PAPI, s.v. Schola Praeconum, in LTUR IV, Roma 1999, pp. 254-255, fig. 116).Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici L’ambiente orientale ha pianta rettangolare e copertura a volta a botte (h max 13.85); presentava originariamente un soppalco a m 7.70 dal suolo, insistente su mensole di travertino.
Conserva lacerti di due fasi del sistema decorativo parietale, entrambe posteriori all’allestimento originario di cui non resta traccia; la prima, in intonaco dipinto (distaccato e musealizzato nel 1948), è databile tra 200 e 240 e presenta tricliniari a grandezza naturale sullo sfondo di una quinta architettonica con scenografia monumentale. La posteriore (III fase) vede la realizzazione di un rivestimento parietale in tarsie marmoree e di un tessellato pavimentale bicromo figurato, il cui soggetto è una processione di personaggi maschili con vessilli, caducei e bastoni identificati come araldi o aurighi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici Specifiche di rinvenimento Data: 1930 Regio X, Schola Praeconum, ala, tessellato bicromo figurato Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a registri Cromia: bicromo Il pavimento, conservato quasi integralmente al momento della scoperta (in particolare sulla fronte per una larghezza di m 5.60), presenta un bordo che si configura come una larga fascia monocroma nera e un campo con decorazione figurata nera su fondo bianco. Il soggetto è una processione di otto personaggi, divisi in due gruppi, che sfilano sulle pareti opposte dal fondo del vano verso la porta, da NO a SE; si tratta di figure maschili vestite di corta tunica, con vessilli, caducei e bastoni, interpretate come araldi (Lugli 1933, 441-55) o aurighi (Blake 1940, 96-8). Piccole lacune sono nella seconda e nella quarta figura (da SO) lungo il lato NO e nell’ultima figura lungo il lato a SE. Le tessere presentano dimensioni e taglio irregolare. Il rivestimento presenta due piccole lacune che non impediscono la lettura dell’immagine Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici Misure Lunghezza: 8.15 m; Larghezza: 6.15 m; Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 1y – fascia monocroma | | |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Referenza fotografica: Da Morricone Matini 1967 tav. XXV, n. 93. Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Palatino, Casa degli Araldi, Schola Praeconum, Ala st) Il pavimento, distaccato e poi ricollocato in sito, è attualmente visibile.Palatino, Casa degli Araldi (Riferimento: SA Roma) Blake, M.E. 1940, “Mosaics of the Late Empire in Rome and Viciniy”, in Memoirs of the American Academy in Rome, 96-98.Lugli, G. 1933, “La sede degli araldi pubblici (praecones) presso il Circo Massimo” , in Capitolium, Roma, 441-55.Morricone Matini, M.L. 1967, in Regione Prima. Roma: Reg. X, Palatium (Mosaici Antichi in Italia), Roma, pp. 103-5, n. 93, tavv. XXIII, figg. 1-4; XXIV, figg. 1-4; XXV, 93.
DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2017 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: D’Anna, Carmen STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio X, Schola Praeconum, ala, tessellato bicromo figurato, in TESS – scheda 4968 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4968), 2008INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4968
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