scheda

Via Barilotti, tessellato con comp. di quadrati attorno a un ottagono
Faenza ( RA )


Nel 1961 nell’area dove sorgeva la chiesa di S. Terenzio sono venuti alla luce i resti di un edificio cultuale cristiano, probabilmente la basilica paleocristiana. Sono stati messi in luce almeno tre ambienti. Dell’ambiente più a nord è stata rinvenuta parte della pavimentazione in tessellato (1), che proseguiva oltre i limiti di scavo. Una soglia in marmo bianco larga 30 cm (2) costituiva forse la soglia di ingresso per un altro ambiente, caratterizzato da una pavimentazione in tessellato di cui erano stati rinvenuti due lacerti (3 e 4), entrambi con iscrizioni (ma il lacerto 4 è andato perduto). A S-W delle pavimentazioni appena descritte è stato rinvenuto l’angolo di un ambiente pavimentato in tessellato (5). I pavimenti, sulla base dell’analisi stilistica e delle epigrafi, si datano tra la fine del IV e gli inizi del V sec. d.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Progettare il passato 2000, tav. XIII; la planimetria allegata è tratta da Monti 1961, fig. 2).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed epigrafici
Via Barilotti, tessellato con epigrafi dedicatorie
Pavimento in tessellato, rinvenuto solo per una parte della superficie totale. Il tessellato, "color nocciola" era interrotto da tre riquadri, due con iscrizioni e uno con decorazioni geometriche in tessere bianche e nere, di cui restava solo una piccola parte; uno dei riquadri con iscrizioni è stato distrutto e rimane solo la trascrizione dell’epigafe. La porzione ancora conservata del pavimento è un riquadro con iscrizione di 0.78×0.76 m, conservato a Palazzo Mazzolani. M.G. Maioli riferisce che il tappeto era in tessere nere, decorato da inserti in marmo policromo.

Via Barilotti, tessellato policromo
Pavimento in tessellato policromo, indagato solo parzialmente perchè continuava oltre i limiti di scavo. La decorazione non è chiara (P. Monti parla di "cosiddetto seminato"). Il pavimento è stato distrutto o reinterrato.

Dell’ambiente si conserva solo parte dei muri perimetrali (per una lunghezza rispettivamente di 3 m verso ovest e 1 m verso est) e parte del rivestimento pavimentale in tessellato.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1961 – Ente responsabile: SA ER

Via Barilotti, tessellato con comp. di quadrati attorno a un ottagono

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: policromo

Pavimento in tessellato policromo, rinvenuto per un tratto di 1.20×1.20 m, e in seguito andato distrutto. Il lacerto conservato è decorato da una composizione centrata, in un ottagono e attorno ad un ottagono sulle diagonali, di 8 quadrati adiacenti all’ottagono e di 4 quarti di cerchio angolari, tangenti ai quadrati, di cui resta solo un angolo. In bibliografia, tuttavia, si ritiene che la decorazione sia più estesa, non prendendo però in considerazione la presenza del muro perimetrale dell’ambiente che chiudeva la composizione (Maioli 1995, p. 201, fig. 10).

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 373d – composizione centrata, in un quadrato ed attorno ad un ottagono sulle diagonali, di otto quadrati adiacenti all’ottagono e di 4 quarti di cerchio angolari, tangenti ai quadrati (qui a linee di tessere)quadrato a stuoia
DM 335b – scudo di quadrati, policromo, con effetto a girandola
DM 220g – composizione ortogonale delineata di squame e di bipenni adiacenti (qui con le squame e le bipenni campite a colori)

 
 

Referenza fotografica: da Monti 1961
Bollini, M. 1966, Per la storia urbana di Faenza. I mosaici romani., in Studi faentini in memoria di mons. Giuseppe Rossini, Faenza, p. 160, fig. 19.
Guarnieri, C. 2000, in Progettare il passato. Faenza tra pianificazione urbana e Carta Archeologica, Firenze, pp. 257-258.
Maioli, M.G. 1995, Il complesso di Via Dogana e altri mosaici in Faenza., in Fifth International Colloquium on Ancient Mosaics (Bath, England, September 5-12 1987), Ann Arbor, MI, p. 201, fig. 10.
Monti, P. 1961, Faenza. Tracce di un edificio paleocristiano., in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 20, fig. 3.
Righini Cantelli, V. 1980, in Un museo archeologico per Faenza. Repertorio e progetto, Bologna, pp. 94-95.

DATA SCHEDA: 2009 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Via Barilotti, tessellato con comp. di quadrati attorno a un ottagono, in TESS – scheda 7049 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7049), 2009

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7049


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