Nel 1895 in seguito a scavi per la costruzione di una conduttura fognaria sono stati rinvenuti i resti di una domus. Nel 1989 uno scavo condotto nell’area ha permesso di chiarire meglio la stratigrafia e di rinvenire un ulteriore ambiente, pavimentato in tessellato, che nello scavo del 1895 era stato individuato solo per una piccola porzione e non indicato in planimetria. I vani messi in luce sono tutti allineati sull’asse E-O e verosimilmente accessibili dal lato meridionale. Il vano indagato per una porzione più ampia è l’ambiente 3, interpretato come triclinio sia per le dimensioni che per la decorazione del pavimento in tessellato. Da questo si accedeva sul lato N, per mezzo di un gradino, all’ambiente 6, rialzato di 0.25 m e pavimentato in tessellato. Non è stato indagato invece l’accesso dal lato S, per la presenza di edifici moderni. Ai lati del triclinio 3 si trovano i due corridoi 2 e 4, entrambi pavimentati in tessellato. Ad O del vano 2 è stato parzialmente scavato anche il vano 1, pavimentato in tessellato e di cui non è nota la destinazione d’uso. Ad E del corridoio 4 è stato parzialmente scavato il vano 5, pavimentato in tessellato e di cui non è nota la destinazione d’uso. I vani 4 e 5 sono separati da una parete lignea che si imposta sulla fondazione in laterizi. Sulla base dell’analisi stilistica dei pavimenti la domus è datata al I sec.a.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 464; la planimetria allegata è tratta da Mancini, Mansuelli, Susini 1958, fig. 8).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Domus S.Pier Crisologo, cementizio a base fittile con fascia in tess. Pavimento in tecnica mista, in cementizio a base fittile, con rari inserti marmorei (?) e tessere musive grigie e nere, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è bordato da una fascia in tessellato nero, racchiusa tra due file in grandi tessere di cotto. Del pavimento si conserva una sezione di 0.87×0.50 m presso i magazzini del Museo di San Domenico.
Domus S.Pier Crisologo, tessellato Pavimento in tessellato la cui decorazione risulta illeggibile, perchè completamente compromessa al momento del rinvenimento.
Domus S.Pier Crisologo, tessellato bianco Pavimento in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, messo in luce in due momenti diversi (una prima volta nel 1895, per una porzione più contenuta, e una seconda volta nel 1989 per una porzione più ampia). Una sezione del pavimento di 0.52×0.58 m era stata staccata nel 1895 ed è attualmente conservata presso i magazzini del Museo di San Domenico.
Domus S.Pier Crisologo, tessellato con comp. di squame Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per una parte della superficie originaria e di cui attualmente si conserva una sezione di 0.53×0.50 m, presso i magazzini del Museo di San Domenico. Il lacerto conservato è decorato da una composizione di squame allungate bipartite, adiacenti, in tessere nere e bianche.
Domus S.Pier Crisologo, tessellato con punteggiato di dadi Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per una parte della superficie originaria e di cui attualmente si conserva una sezione di 0.56×0.51 m, presso i magazzini del Museo di San Domenico. Il lacerto conservato è decorato da un punteggiato di dadi neri su fondo bianco.
Domus S.Pier Crisologo, tessellato con scacchiera di losanghe Pavimento in tessellato bicromo, scoperto per un tratto dell’intera superficie e di cui attualmente si conserva una sezione di 0.61×0.42 presso i magazzini del Museo di San Domenico. Il tessellato è decorato da una scacchiera di losanghe in tessere bianche e nere ed è bordato da una linea tripla nera, una fascia bianca e da una linea tripla in tessere grigio-verdi.
Il vano 3 è un ampio ambiente a pianta quadrangolare, affiancato dai vani 2 e 4, rispettivamente sul lato O e sul lato E. Sulla base della decorazione del pavimento in tessellato è interpretato come triclinio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1895 – Ente responsabile: SA ER
Domus S.Pier Crisologo, tessellato con fascia con maschere teatrali
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Pavimento in tessellato policromo, rinvenuto per una parte della superficie originaria. Il pavimento è suddiviso in due tappeti separati da una fascia partizionale. Un tappeto è bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, l’altro è decorato da un punteggiato di tessere nere. La fascia partizionale, invece, è policroma e decorata da una ghirlanda di fiori e frutti, con tre maschere teatrali, una al centro, assimilabile a Dioniso, e due alle estremità. Attualmente se ne conservano due sezioni, corrispondenti alla fascia (4.07×0.50 m) e al tappeto con punteggiato di tessere (0.51×0.49 m), presso i magazzini del Museo di San Domenico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tappeto in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una linea doppia bianca, una fascia nera, una fascia bianca e una fascia nera.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Parte dell’ambiente: fascia partizionale Cromia: policromo
Fascia partizionale rettangolare (di 4.30×0.45 m). Il bordo è costituito da una fascia a ordito di filari paralleli e obliqui e da una fascia nera a ordito dritto. La fascia è decorata da una ricca ghirlanda di fiori e frutta, soprattutto melograni e pigne, che si sviluppa attorno a una fascia nera con un nastro bianco attorcigliato. Al centro si trova una maschera teatrale di Dioniso, con corona sulla fronte e capelli che scendono dietro le orecchie a trecce. Alle due estremità si trovano due maschere sileniche, di cui una barbata e l’altra imberbe, entrambe con ciuffo di capelli ispidi sulla fronte.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: vegetale e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.5 cm
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Maschera di
Dioniso
Maschera di
Sileno
Maschera di
Sileno
Frutta
Referenza fotografica: da Aemilia 2000
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Tappeto in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, decorato da un punteggiato di tessere nere e bordato da una linea tripla bianca, una fascia nera, una fascia bianca e una fascia nera.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo di San Domenico – inv. 4011;4014) Le sezioni sono conservate presso l’ex Museo G. Scarabelli (in via Verdi 7, Imola), attualmente (settembre 2010) chiuso, le cui collezioni dovrebbero confluire nel nuovo Museo di San Domenico. Condizione giuridica: proprietà comunale
Blake, M.E. 1930, The Pavements of the Roman Buildings of the Republic and Early Empire., in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, p. 145, tav. 46, 4.Brizio, E. 1897, Avanzi di un ponte romano scoperti sul fiume Santerno, e pavimenti in musaico rimessi a luce entro la città., in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., pp. 55-57, figg. 4-5.Coralini, A. 1996, Osservazioni sulle fasce partizionali a ornato fitomorfo nell’Italia settentrionale., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 236, fig. 4.Curina, R. 2000, Imola. , in Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal III secolo a.C. all’età costantiniana, Catalogo della mostra (Bologna, 18 marzo- 16 luglio 2000), Venezia, p. 467, fig. p. 468.Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, pp. 290-291, fig. 15.Mancini, F./ Mansuelli, G./ Susini, G. 1957, in Imola nell’antichità, Roma, pp. 142, 190, tav. 2; tav. XXII, 1-3.Merlini, F. 1999, in Archeologia a Imola. Breve storia della ricerca nella città e nel territorio, Milano, p. 70, fig. p. 71.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Domus S.Pier Crisologo, tessellato con fascia con maschere teatrali, in TESS – scheda 7376 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7376), 2009