Imponente complesso termale costruito sul colle Oppio da Apollodoro di Damasco, in parte sui resti della Domus Aurea dopo l’incendio che la devastò nel 104 d.C. Il nuovo complesso termale, di oltre m 330 x 315, venne inaugurato nel giugno del 109 d.C.; comprende un corpo centrale ed un recinto esterno munito di esedra, innovazione di Apollodoro rispetto alla pianta tradizionale di terme sino a quel momento nota a Roma. In base ai frammenti della pianta marmorea severiana è possibile ricostruire la pianta delle grandi terme, con un grande propileo che immetteva nella natatio, per poi giungere, attraverso due percorsi simmetrici, ad una sala rotonda, che consentiva il passaggio ad una delle due palestre ed al calidario, un’aula rettangolare triabsidata. Da qui, attraverso il tepidario, si passava alla grande basilica centrale e, di nuovo, alla natatio. Nella prima metà del V secolo venne abbandonato il collettore di alimentazione delle terme e, verosimilmente, la fruizione delle terme medesime: lo attesa l’inserimento nell’area di una necropoli obliterata nel secolo seguente, quando sorse un nuovo sepolcreto a ridosso della parete esterna dell’esedra; tale nuovo cimitero venne definitivamente abbandonato verso la fine del VII secolo. La sistemazione monumentale dell’area risale alla creazione del Parco di Traiano nel 1938; un’indagine archeologica venne realizzata all’inizio degli anni Settanta dello scorso e una nuova indagine risale agli anni 1997-1998 ad opera dell’Amministrazione del Comune di Roma in tre settori distinti. Indagini effettuate a partire dal gennaio del 1999, nell’ambito del complesso dei lavori per il Giubileo del 2000, hanno portato alla luce parte della pavimentazione musiva della grande esedra con raffigurata una scena di venatio. Nel corso degli stessi lavori è emerso un mosaico marmoreo a grandi tessere che decorava la sala biabsidata e che è ascrivibile ad un rifacimento più tardo. La pianta è edita da F. Carboni, in BCom 104, 2003, p. 66 (da Cozza, De Fine Licht 1985).
Fa parte del medesimo complesso la cisterna delle "Sette Sale", un grande edificio orientato E-O costituito da nove ambienti paralleli di varia lunghezza, ma di larghezza costante L’edificio, realizzato interamente in opera cementizia rivestita di opus testaceum, comprendeva due piani. Al livello inferiore si trovavano i nove ambienti voltati, quattro dei quali conservano ancora parte del pavimento: un tessellato geometrico bicromo con disegno geometrico in una redazione piuttosto accurata (in pianta n. 2, 3, 4, 6); un quinto vano conserva un punteggiato di dadi su tessellato (n. 5), mentre al di sopra si apriva la vera e propria cisterna che riforniva le terme di Traiano, grazie all’acqua proveniente dall’acquedotto di Porta Maggiore. Soltanto la fronte dell’edificio era a vista, rivestita da una cortina in laterizio con nove nicchie arcuate rettangolari e semicircolari su due piani. L’interno era rivestito in cocciopesto, con le fistulae di uscita dell’acqua a circa cm 20 dal pavimento; il piano superiore del serbatorio venne invece coperto da una terrazza rivestita da un tessellato monocromo a tessere nere, ancora parzialmente visibile (in pianta n. 1). La funzione delle terrazze con tali ambienti posti al di sopra del grande serbatoio è tuttora discussa: si è pensato ad una abitazione oppure a un complesso funzionale destinato al personale amministrativo e, quindi, al servizio ed alla manutenzione delle Terme di Traiano. In epoca tardo antica su questa costruzione venne realizzata una ricca domus, obliterando parte delle strutture precedenti per creare vasti sale con una decorazione a lastre di marmo pavimentali e parietali (v. scheda). La pianta è tratta da K. De Fine Licht, Untersuchungen an der Trajansthermen zu Rom, 2, Sette Sale, Roma 1990, p. 85, fig. 107.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio III, Sette Sale, punteggiato di dadi su tessellato Punteggiato di dadi su tessellato, in colore contrastante con piccoli rombi costituiti da gruppi di quattro tessere e piuttosto distanziati; tutt’intorno, file di quadrati sulla diagonale tangenti (formanti clessidre), racchiusi tra fasce di tessere bianche e nere in ordito diritto. Ne restano due lacerti di 1,19 x 1,70 m e di 0, 33 x 0, 29 m. Manca nell’edito la documentazione grafica.
Regio III, Terme di Traiano, lastricato Pavimento a lastre di marmo pertinente alla fase originaria di decorazione dell’esedra NE, poi asportato per realizzare un diverso rivestimento a grandi tessere (mosaico marmoreo). Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.
Regio III, Terme di Traiano, mosaico a grandi tessere Mosaico a tessere grandi irregolari di vario colore anche marmoree (mosaico marmoreo). Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.
Regio III, Terme di Traiano, tessellato figurato Scena di venatio: cacciatori e animali (leoni, orsi); sopra la testa di un venator, iscrizione: CVPIDO. La messa in opera delle tessere di calcare e di basalto è estremamente accurata e precisa. Su tre lati sono ancora visibili i bordi del mosaico.
Regio III, Terme di Traiano, tessellato geometrico Tessere bianche in ordito obliquo delimitate da fasce di tessere in ordito diritto in colore contrastante. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento.
Regio III, Terme di Traiano, tessellato geometrico bicromo Reticolato di linee dentate di gruppi di quattro tessere. Restano due lacerti, rispettivamente di 1,77 x 1,52 e di 1,03 x 0,91 m e parte della cornice sul lato lungo parzialmente ricoperta da uno strato di cocciopesto. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento.
Regio III, Terme di Traiano, tessellato geometrico bicromo Piccolo frammento (0,67 x 0,57 m) di tessellato nero con tessitura obliqua, delimitato da fasce di tessere in ordito diritto in colore contrastante. Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del lacerto.
Regio III, Terme di Traiano, tessellato monocromo Tessellato monocromo con tessere di colore nero, di selce, dal taglio irregolare e accostate senza precisione. Manca nell’edito la documentazione graficae fotografica del pavimento.
Ambiente ubicato a O del grande ambiente con pianta a T della domus tardoantica. E’ pavimentato con un tessellato geometrico bicromo, con una composizione di rettangoli e losanghe. Del vano non sono note le dimensioni ed è pure incerta la funzione. Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Regio III, Terme di Traiano, tessellato geometrico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Composizione romboidale di rettangoli e di losanghe adiacenti, formanti grandi losanghe di risulta. Si conserva soltanto un lacerto di m 2.28 x 0.30. Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 2.28 m – Larghezza: 0.30 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 162a – composizione romboidale di rettangoli e di losanghe adiacenti, formanti grandi losanghe di risulta
Referenza fotografica: da Vincenti, in AISCOM IV, p. 833, fig. 3.
Vincenti, V. 1997, Le pavimentazioni musive delle Sette Sale a Roma, in Atti del IV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 9-13 dicembre 1996), Ravenna, pp. 832-833, n. 3, fig. 3.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio III, Terme di Traiano, tessellato geometrico, in TESS – scheda 7681 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7681), 2009