scheda

Madonna del Piano, villa, ambiente 7, opus sectile
Madonna del Piano – Castro dei Volsci ( FR )


Una serie di campagne di scavo condotte a partire dal 1984 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio in località di Madonna del Piano, a ca. 1 km dalla sponda destra del fiume Sacco, ha riportato in luce un complesso edilizio di notevoli proporzioni che si estende su un terrazzamento in parte sostruito artificialmente in antico, con continuità di vita a partire dall’età repubblicana fino in epoca alto medievale. In sintesi il complesso si articola in un settore nord-occidentale adibito a zona residenziale (II-I sec. a.C.) successivamente convertito in terme (II sec. d.C.), in un settore sud-orientale dove si sviluppa un secondo e più tardo nucleo residenziale (II secolo d.C.) e da una zona con valenza produttiva disposta a ovest; nel corso del IV sec. d.C. si assiste ad un abbandono generale della villa di cui rimarrà in uso unicamente la zona produttiva dove, nel V-VI sec. d.C., si impiantò un edificio di culto. Nel VI-VII sec. d.C., ad est della zona produttiva, si sviluppò una necropoli. Successive fase di vita e di occupazione della villa sono documentate fino in epoca altomedievale.
Settore nord-occidentale, I fase: sul versante nord-occidentale del pianoro è stato identificato il nucleo residenziale più antico della villa, inquadrabile tra II e I sec. a.C., i cui ruderi conservano le cortine esterne in opera quasi reticolata. Di tale nucleo rimangono l’ambiente b, ovvero il peristilio, inizialmente porticato e di cui restano in fondazione le basi di tre pilastri, attorno al quale gravitano tre ambienti a nord-est (c,d,e) ed un quarto ambiente absidato ad est (f). Dell’impianto abitativo doveva far parte anche un corridoio (p) terminante in una scaletta (q). Le murature superstiti hanno le cortine in opera quasi reticolata di buona fattura con ammorsature in blocchetti di calcare; in qualche caso conservano tracce di intonaci dipinti.
Settore nord-occidentale, II fase: nel corso del II secolo d.C., verosimilmente in fase con le ristrutturazioni operate presso il settore sud-orientale della villa (v. settore sud-orientale, II fase), il complesso nord-occidentale mutò destinazione d’uso trasformandosi in impianto termale. In tale occasione i precedenti ambienti furono variamente riadattati, come ad esempio l’ambiente f, convertito in frigidario, l’ambiente r, munito di una vaschetta sul fondo, forse per raccogliervi le essenze profumate, l’ambiente s, a pianta rettangolare provvisto di nicchie, ricavato mediante l’obliterazione di precedenti vani ed adattato in calidario (in seguito fu anche adoperato come calcara). Le murature pertinenti a questa seconda fase edilizia conservano i paramenti esterni in opera laterizia e/o mista. L’interruzione degli scavi non ha consentito di chiarire se anche gli altri ambienti furono interessati da cambiamenti funzionali o se furono semplicemente abbandonati.
Settore sud-orientale, I fase: a partire dalla metà/fine del I sec. d.C. presso la zona sud-orientale del pianoro fu allestito un secondo nucleo residenziale, incardinato attorno ad un peristilio centrale a pianta quadrangolare (15) delimitato da un corridoio (3), sul quale si aprivano a sud una serie di vani comunicanti (10,1,7,8,9,11,12), ad ovest due sale anch’esse comunicanti (13,16), mentre ad est doveva aprirsi un ambiente simmetrico alla sala 13 ed in fase con i vani contermini, che non si è conservato. La tecnica edilizia impiegata per la realizzazione degli ambienti è rappresentata fondamentalmente da scapoli di calcare legati da malta con ricorsi in tegole presso gli stipiti delle porte e da brevi tratti in opera laterizia e listata. Mediante un corridoio (18) ad ovest della corte (15) si accedeva alla pars rustica, forse realizzata in un momento di poco successivo rispetto alla zona residenziale. Essa è costituita da due cortili (23 e 24) attorno ai quali si aprivano una serie di vani destinati all’immagazzinamento di dolia ed all’alloggiamento del personale di servizio. Del settore produttivo dovevano far parte anche gli ambienti semicircolari 17 e 19, serviti dal corridoio 18 e di incerta identificazione; tutte le strutture subirono numerosi rifacimenti in epoca tarda.
Settore sud-orientale, II fase: nel corso della metà del II secolo d.C. la zona residenziale fu interessata da un ampio intervento di ristrutturazione che comportò il rifacimento e/o la sostituzione dei rivestimenti parietali e pavimentali: pertinenti a questa fase sono i piani pavimentali in mosaico ed in opus sectile ed i rivestimenti parietali in intonaco dipinto e/o a tarsie marmoree. Per quanto concerne le pavimentazioni, ad esclusione dell’ambiente 8, pavimentato da lastre in cipollino, è evidente la riproposizione del medesimo schema decorativo nelle coppie di ambienti 7-9, 1-11 e probabilmente anche 12-10.
Forse nel corso della II fase o nel III sec. d.C. fu demolito l’ambiente simmetrico al vano 13 e furono realizzati due vestiboli (2 e 4) delimitanti un vano (5). Il vano 5 fu poi provvisto, in un secondo momento non determinabile con sicurezza, di un abside lungo il lato sud.
Settore sud-orientale, III fase: in un momento collocabile non oltre il III secolo d.C. l’ambiente 10, pavimentato in opus sectile riconoscibile unicamente dalle impronte delle lastre sul massetto pavimentale, fu ripavimentato in tessellato.
Settore sud-orientale, IV fase: a partire dal IV secolo d.C. il settore abitativo sud-orientale fu abbandonato ed isolato dal resto dell’insediamento per due ordini di motivi: insistendo su una sorta di compluvio naturale, il suo mantenimento comportava costanti problemi legati al drenaggio delle acque, e soprattutto perchè, a partire da questo momento, la villa perse la sua connotazione residenziale ed assunse una valenza prettamente agricolo-produttiva, come documenta la continuità d’uso della pars rustica.
Settore sud-orientale, V fase: tra il V ed il VI sec. d.C. si assiste ad un ulteriore cambiamento strutturale, con l’installazione, all’interno del cortile 23, di un edificio di culto absidato diviso in tre navate.
Settore sud-orientale, VI fase: tra il VI ed il VII secolo d.C. ad est dell’area produttiva si sviluppò una necropoli di tombe in muratura con sepolture multiple.
Settore sud-orientale, VII fase: ulteriori e successive fasi di occupazione sono documentate dal materiale ceramico e da limitate ristrutturazioni, databili almeno fino al IX sec. d.C., quando un violento incendio determinò l’abbandono generale del complesso (pianta località edificio tratta da Coarelli F., Lazio, Roma 1984, pp. 168-169; pianta edificio tratta da Fenelli, Pascucci (a cura di) 2009, fig. 10 p. 42).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Madonna del Piano, villa, amb. 11, commessi laterizi
Porzione di rivestimento a commessi laterizi costituiti da 4 sesquipedali che, probabilmente, sostituì il precedente piano pavimentale in sectile. Il pavimento si conserva presso l’angolo sud-orientale dell’ambiente.

Madonna del Piano, villa, amb.10, mosaico con quadrifogli
Tessellato caratterizzato per una delicata policromia nei toni del grigio, del bianco e del nero, decorato con una composizione reticolata di quadrifogli disposti attorno ad un bottone centrale. Nel corso di una serie di operazioni di restauro il mosaico fu distaccato e fu possibile individuare, al di sotto di esso, il massetto preparatorio di un precedente rivestimento in opus sectile di cui rimangono esclusivamente le impronte nella malta con frammenti anforici per agevolare la messa in opera delle lastre, che dovevano essere quadrate di cm.30 di lato. Il massetto poggiava su uno strato di preparazione in cocciopesto.

Madonna del Piano, villa, ambiente 1, opus sectile
Pavimentazione in opus sectile conservatasi quasi per intero: una serie di formelle di modulo quadrato con schema a Q3 costituisce l’elemento di bordura di un campo centrale rivestito da formelle di modulo quadrato con schema QOr(t)q, ovvero con motivo a stella a quattro punte tangenti a rettangoli a loro volta scomposti in triangoli. La pavimentazione è del tutto analoga a quella rinvenuta presso l’ambiente 11.

Madonna del Piano, villa, ambiente 11, opus sectile
Pavimentazione in opus sectile: una serie di formelle di modulo quadrato di m 0,445 di lato disposte lungo le pareti est, sud e nord, con schema a Q3 ed elementi in cipollino e in giallo antico alternati costituisce l’elemento di bordura di un campo centrale rivestito da formelle di modulo quadrato di m.0,90 di lato con schema QOr(t)q, ovvero con motivo a stella a quattro punte tangenti a rettangoli a loro volta scomposti in triangoli. la pavimentazione è del tutto analoga a quella rinvenuta presso l’ambiente 1. Si presume che in un secondo momento il pavimento fu sostituito da un nuovo rivestimento a commessi laterizi, visibili presso l’angolo sud-orientale dell’ambiente.

Madonna del Piano, villa, ambiente 12, opus sectile
Pavimento in opus sectile conservatosi quasi integralmente, ad eccezione di alcune lacune presso il bordo delle pareti ed in corrispondenza di una delle porte. Il pavimento, di buona fattura, è composto da formelle quadrate di cm 0,30 di lato a due quadrati inscritti l’uno nell’altro e con triplice listello delimitante il quadrato interno. Si può ipotizzare che il rivestimento fosse del tutto analogo alla pavimentazione in sectile dell’ambiente 10, di cui rimane unicamente lo strato di preparazione con le impronte delle formelle, rispettando così un progetto di concordanze simmetriche già notate anche per gli ambienti 9 e 7, 11 e 1.

Madonna del Piano, villa, ambiente 13, tessellato bianco
L’ambiente conserva una pavimentazione in mosaico bianco conservatasi quasi per intero composta da un bordo di tessere disposte ad ordito diritto disposte ad inquadrare il campo con tessere disposte a ordito di filari paralleli. Lo spessore del bordo è variabile (cm 55 a sud, cm 62 a ovest, cm 49 a nord, cm 51,5 ad est).

Madonna del Piano, villa, ambiente 16, opus sectile con motivi complessi
Pavimentazione in opus sectile di cui restano pochi frammenti. Lungo le pareti est, sud ed ovest è visibile un elemento di bordura caratterizzato da formelle quadrate con due quadrati decrescenti inscritti diagonalmente (Q3) inquadranti un tappeto centrale costituito da formelle a modulo quadrato di 60 cm. di lato a motivi complessi.

Madonna del Piano, villa, ambiente 5, opus sectile
Opus sectile a base marmorea di cui si conservano alcune porzioni frammentarie e lacunose. Lo schema originario doveva essere composto da formelle quadrate di 60 cm di lato con tre quadrati inscritti l’uno nell’altro con angoli tangenti ai lati e punte di lancia nel quadrato esterno (Q3p).

Madonna del Piano, villa, ambiente 8, lastricato marmoreo
Rivestimento pavimentale costituito da lastre in cipollino disposte nel senso della lunghezza, a stesura isodoma, che decrescono verso il centro della sala, di cui si conserva ca il 50% della superficie originaria.

Madonna del Piano, villa, ambiente 9, opus sectile
Rivestimento in opus sectile a formelle di modulo quadrato di cm 44,5 di lato con due quadrati decrescenti inscritti diagonalmente (Q3), del tutto analoga a quella rinvenuta presso l’ambiente 7. Il pavimento è tagliato da una canaletta fognaria con andamento nord-sud che attraversa l’intero vano.

Madonna del Piano, villa, ambiente b, tessellato
Rivestimento pavimentale in tessellato visibile lungo le pareti perimentrali. Si tratta di un mosaico a tessere bianche che, presso la parete meridionale, è stato rappezzato in epoca altomedievale con l’inserimento di lastrine marmoree modanate.

Madonna del Piano, villa, ambiente f, lastricato
Lastricato marmoreo oggi non più visibile.

Madonna del Piano, villa, ambulacro 3, mosaico con pelte
Tessellato bicromo a tessere in grigio scuro e bianche decorato da una composizione di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate. Le porzioni di mosaico visibili misurano m.0,56×0,46/0,40.

Madonna del Piano, villa, corridoio g, cementizio
Radi lacerti di pavimentazione in cementizio a base fittile non databile con esattezza sostituita, in un momento successivo non meglio specificato, da un rivestimento a commessi di laterizio.

Madonna del Piano, villa, corridoio g, commessi laterizi
Rivestimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce di cui non viene fornita la cronologia, che sostituì un precedente piano pavimentale in cementizio a base fittile.

Madonna del Piano, villa, pars rustica, commessi laterizi
Porzione di rivestimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce misurante m.1,30×1,13 ca. I mattoncini misurano cm.11×6,5 e sono spessi cm.2,5.

Madonna del Piano, villa, vestibolo 2, tessellato bianco
Pavimentazione in tessellato grossolano bianco a ordito diritto. Le porzioni di rivestimento superstiti misurano ca. m 1,55×0,93.

Madonna del Piano, villa, vestibolo 4, tessellato bianco
Il rivestimento è costituito da un tessellato monocromo bianco con tessere di calcare disposte a ordito diritto. Le porzioni di rivestimento superstite misurano m 1,34×1,25 ca.


Ambiente 7: ubicato presso il settore residenziale sud-orientale, il vano, a pianta rettangolare, fu realizzato nel corso della prima fase edilizia (settore s-o, I fase). L’ambiente è collocato tra il vano 1, ad est, e il vano 8 ad ovest, ai quali era collegato mediante soglie calcaree. Si conservano elementi della zoccolatura in breccia calcarea lungo le pareti est ed ovest, allettata in uno strato di malta con frammenti anforici ed un sottile strato di cementizio. Al centro del vano furono rinvenuti alcuni frammenti di intonaco dipinto, non più ricomponibili; conserva la pavimentazione in opus sectile, pertinente ad una seconda fase edilizia inquadrabile nel II sec. d.C. (settore s-o, II fase).

Lunghezza: 5,50 m – Larghezza: 4,10 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1987-1989

Madonna del Piano, villa, ambiente 7, opus sectile

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Rivestimento in opus sectile a base marmorea integralmente conservato con formelle quadrate di cm 44,5 di lato con due quadrati decrescenti inscritti diagonalmente (Q3). La pavimentazione è del tutto analoga a quella conservatasi presso l’ambiente 9.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 5,50 m; Larghezza: 4,10 m;

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 5,50 m – Larghezza: 4,10 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrati inscritti diagonalmente entro quadrati (Q3)0,445 m.

 
 

Referenza fotografica: Da Laurenti 1991-1992, fig.14 p.128.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Area Archeologica di Madonna del Piano a Castro dei Volsci)

Restauri moderni: Il pavimento è stato distaccato, collocato su di una piattaforma in cemento grigio e ricollocato in situ (restauri 1989).
Condizione giuridica: proprietà Stato

Area Archeologica di Madonna del Piano a Castro dei Volsci (Riferimento: Lonoce, E.) via del mercato – Castro dei Volsci

AA.VV. 2009, in Il Museo Civìco Archeologico di Castro dei Volsci, Roma, p.45, fig.15 p.44.
Laurenti, M. C. 1991-1992, La villa romana di Casale a Castro dei Volsci., in Papers of the Fourth Conference of Italian Archaeology, Londra, p.128, fig.14 p.128..
Laurenti, M.C. 1994, Mosaici e sectilia pavimenta dalla villa romana di Castro dei Volsci., in Atti del I Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile- 3 maggio 1993), Ravenna, pp.201-202., fig.5 p.201..

DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Madonna del Piano, villa, ambiente 7, opus sectile, in TESS – scheda 8467 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8467), 2010

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8467


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