Nel 1935, in occasione dei lavori per la costruzione di una nuova fognatura, sono stati messi in luce i resti edilizi di un edificio residenziale di età romana, probabilmente una domus. Dell’edificio sono stati scoperti solo due pavimenti e qualche piccolo tratto di muro intonacato (lo zoccolo rosso era sormontato da un’area dipinta a cortina isodoma, con i contorni dei mattoni realizzati in verde, Aurigemma 1940, p. 294), mentre la maggior parte delle strutture murarie era stata già demolita dagli operai prima dell’intervento della Soprintendenza. Dal punto di vista planimetrico l’edificio pone qualche problema interpretativo, dal momento che il vano 1 è orientato secondo gli assi stradali della città, mentre il vano 2 è piuttosto disassato rispetto a quest’ultimo; dal punto di vista stilistico, i pavimenti in tessellato dei due ambienti presentano forti analogie, sia per la scelta dei motivi decorativi, che nella stesura del pavimento, è quindi plausibile che i due ambienti siano da attribuire alla stessa fase costruttiva. L’ambiente 1, per le dimensioni contenute e la scansione della decorazione pavimentale, è stato interpretato come un cubicolo (Scagliarini, Venturi 1999, p. 99), con qualche dubbio; l’ambiente 2 è invece di maggiori dimensioni (più di 30mq) e può essere interpretato come vano di soggiorno dell’abitazione. Negli strati che coprivano il pavimento dell’ambiente 1 sono stati recuperati due candelabri bronzei datati tra I e II sec.d.C. I pavimenti, su base stilistica, sono datati al I sec.d.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 412; la planimetria allegata è tratta da Aurigemma 1940, fig. 2)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Domus tra via Toschi e via S.Carlo, vano 2, tess. con ret. di losanghe Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per la quasi totalità della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un reticolato di losanghe, disegnate in nero su fondo bianco. Del pavimento attualmente si conservano 14 sezioni (il 75% circa della superficie originaria) presso i depositi dei Musei Civici.
L’ambiente 1 è un piccolo vano a pianta rettangolare, orientato in senso NS-EO (secondo gli assi viari della città). L’ambiente presenta una pavimentazione in tessellato rinvenuta per larga parte della superficie originaria. Prendendo in considerazione le dimensioni piuttosto contenute del vano e la scansione della decorazione pavimentale, è stato ipotizzato che l’ambiente sia da interpretarsi come un cubicolo (Scagliarini, Venturi 1999, p. 99). Tuttavia si deve rilevare che non è stata messa in luce la zona destinata all’alcova: le difficili condizioni dello scavo e la documentazione esigua non permettono una ricostruzione sicura del pavimento dell’ambiente e quindi la presenza dell’alcova, e di conseguenza l’interpretazione dell’ambiente come cubicolo, si può solo ipotizzare.
Lunghezza: >3.45 m – Larghezza: >2.40 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 09/1935 – Ente responsabile: SA ER
Domus tra via Toschi e via S.Carlo, vano 1, tessellato con pseudoscudo
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per buona parte della superficie originaria e scandito in due tappeti. Il tappeto maggiore (anticamera?) è in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, interrotto da uno pseudoemblema quadrato decorato da uno pseudo scudo di triangoli, a 4 settori delimitati dalle mediane; i settori sono a pseudo scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le mediane a linee di spine; il tappeto minore è una fascia rettangolare (soglia o scendiletto), campita da un meandro di svastiche a giro doppio e quadrati. Del pavimento attuamente si conserva solo lo pseudoemblema del tappeto maggiore (1.10×1.10m), conservato presso i magazzini dei Musei Civici.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure Lunghezza: >3.45 m; Larghezza: >2.40 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Tappeto rettangolare bordato da una fascia bianca a ordito di filari paralleli e obliqui e decorato da un meandro di svastiche a giro doppio e quadrati, in nero su fondo bianco. I quadrati sono caricati da motivi geometrici, non riconoscibili nella documentazione fotografica disponibile (Aurigemma scrive che erano campiti da "stelle, croci, punti, ecc.", Aurigemma 1940, p. 296).
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati
Referenza fotografica: da MANSUELLI 1962.
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Tappeto in tessellato in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia bianca a ordito di filari paralleli e obliqui e da una fascia bianca a ordito dritto racchiusa tra due fasce nere. Il tappeto è interrotto al centro da uno pseudoemblema quadrato, bordato da due linee triple, una bianca e una nera, e campito da uno pseudo scudo di triangoli, a 4 settori delimitati dalle mediane; i settori sono a pseudo scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le mediane a linee di spine, il centro caricato da un piccolo quadrato a lati concavi nero.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 340b – pseudo-scudo di triangoli, in un quadrato, a quattro settori delimitati dalle mediane; i settori sono a pseudo-scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le mediane a linee di spine
Aurigemma, S. 1940, Reggio Emilia. Pavimenti a mosaico di un edificio d’età imperiale romana., in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., pp. 294-297, figg. 3-4.Mansuelli, G.A. 1962, Contributo alla storia edilizia di Regium Lepidi: i Mosaici Pavimentali., in Nuove Lettere Emiliane, Reggio Emilia, pp. 12-13, fig. 27.Scagliarini Corlaita, D./ Venturi, E. 1999, in Mosaici e pavimenti romani di Regium Lepidi., Reggio Emilia, pp. 98-99, tav. XLIV.Siliprandi, O. 1936, in Scavi archeologici avvenuti in Provincia di Reggio Emilia nell’ultimo cinquantennio (1886-1935). Notizie, Reggio Emilia, pp. 72-73, tav. XVI.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Domus tra via Toschi e via S.Carlo, vano 1, tessellato con pseudoscudo, in TESS – scheda 8615 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8615), 2010