scheda

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 16, tessellato a pannelli
Ravenna ( RA )


Lo scavo dell’area di via D’Azeglio 47 ebbe inizio nel 1993 e mise in luce una complessa stratificazione di fasi insediative succedutesi a partire dalla tarda Repubblica fino all’età moderna. Il complesso è caratterizzato dalla presenza di una strada con orientamento NO-SE (sito 33), a S della quale si impostano tutte le fasi costruttive fino al VI sec. d.C., momento in cui parte della carreggiata viene occupata e defunzionalizzata. Alla prima fase abitativa appartengono alcuni lacerti murari datati al II-I sec. a.C. che vennero inglobati nelle fondazioni dei successivi ambienti 4 e 5; di questa fase tuttavia non è possibile una ricostruizione planimetrica estesa. La seconda fase, la prima estensivamente documentata, è datata all’epoca augustea e presenta l’impianto tipico delle abitazioni nobiliari d’età repubblicana dell’Italia centrale e meridionale. L’ingresso si articola in due vani di cui il primo, le fauces (amb. 1), sono completamente aperte sulla strada e dotate di sedili laterali in muratura; oltre la soglia in blocchi di arenaria, sulla quale sono visibili i segni dei perni della porta, si accede al vestibolo (amb. 2), oltrepassato il quale si entra nell’ambiente 3, l’atrio rettangolare pavimentato in tessellato e dotato d’impluvium. Ad est dell’ambiente 3, si aprono i vani 4 e 5, stanze di soggiorno, mentre i vani 10 e 11 costituiscono inizialmente una fascia di rispetto tra la domus in questione ed un’unità abitativa collocata ad est. Di quest’ultima fanno parte gli ambienti 8 e 9: rispettivamente un vano scoperto pavimentato ad esagonette ed una corte, anch’essa scoperta. La parte occidentale della domus venne indagata limitatamente ai limiti imposti dallo scavo. Nel settore N, ai lati delle fauces, gli ambienti 6 e 7 si identificano con un ambiente produttivo e una bottega aperti direttamente sul marciapiede pavimentato in cocciopesto. La terza fase della domus è datata al II-III sec. d.C. In questo momento il muro E del vestibolo viene prolungato in direzione S da una struttura muraria poggiante direttamente sul mosaico dell’atrio di età augustea. Tale muro costituisce la chiusura occidentale dei nuovi ambienti che vengono costruiti sopra i precedenti vani di soggiorno 4 e 5, ed in parte sopra l’atrio 3. Nella nuova disposizione, l’ambiente 13, una corte scoperta, si trova ad occupare lo spazio del precedente ambiente 4, parte dell’ambiente 5 ed il settore NE del cortile 3. A S di questo ambiente si ricava un piccolo vano dotato di sistema di riscaldamento a pavimento (amb. 12) e la stanza 14, posizionata ad E di quest’ultimo. Gli ambienti 6 e 7, le botteghe ai lati delle fauces, continuano ad essere utilizzati e mantegono la precedente disposizione planimetrica. Nel settore occidentale dell’atrio viene costruita una tettoia o un porticato il cui limite E si ferma prima dell’impluvium centrale. Forse in questo momento vengono inglobati nella domus i vani 10 e 11 che sono interpretati rispettivamente come un corridoio ed un vano scale. La quarta fase è datata al V sec.d.C. e presenta sostanziali modifiche rispetto alle fasi precedenti. Non è noto quale fosse in questo momento l’ingresso alla domus, probabilmente posto ad E fuori dai limiti di scavo, ma al posto degli ambienti 1, 2, 7 si trova ora una sola stanza (amb. 17), chiusa sul cardine da un muro lesenato all’esterno. Ad E dell’ambiente 17, il vano 16 occupa lo spazio dei precedenti 11 e 9, mentre nel settore S, a spese anche del cortile 8, si ricava la corte porticata 15. La stanza 14, già esistente nella fase precedente, viene dotata di una nuova pavimentazione in opus sectile, che ne rialza la quota di due dei tre gradini funzionali a metterla in comunicazione con l’ambiente 12, che continua ad essere utilizzato. Alla fine del V sec. d.C. o all’inizio di quello successivo, la domus viene inglobata, assieme a quella che si trova sul lato N del cardine, nella costruzione di un palazzetto bizantino.
(Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus di via D’Azeglio 47, amb. 1, tess. a cornici geom. policrome
Tessellato geometrico policromo di cui si conservano due fasce laterali addossate ai muri NO e SE, perimetrali dell’ambiente 1. La parte centrale del mosaico è perduta a causa di un intervento posteriore che provocò nel rivestimento un lungo taglio con andamento N-S. La parte conservata risulta molto danneggiata, probabilmente dal passaggio continuo delle ruote di un carro ancora in epoca antica. Il rivestimento si compone di una sola unità decorativa scandita nel bordo, a più cornici geometriche, e nel campo centrale, forse originariamente diviso in poligoni.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 14, opus sectile
Rivestimento in lastre di marmo, di cui rimangono pochi lacerti, su una preparazione di cocciopesto.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 14, tess. geom-fig. con figura umana
Tessellato policromo costituito da una cornice esterna geometrica, cui segue una cornice vegetale a girali d’acanto, originati da cespi angolari. Al centro il rivestimento presenta uno pseudo-emblema con figura umana fiancheggiata da due alberi. Il pavimento, molto lacunoso, ma tale da poterne ricostruire le dimensioni originali, subì diversi restauri in antico.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 15, opus sectile in marmo
Rivestimento in lastre di marmo rettangolari, di varia misura e di colore grigio e rosso. Il pavimento è suddiviso in due unità decorative, rispettivamente per lo spazio centrale e per gli ambulacri del porticato. L’unità decorativa dello spazio centrale, limitatamente all’area di scavo, è conservata quasi per intero; dell’unità decorativa delgli ambulacri, si conservano solo alcune lastre nel settore S del braccio NO (Planimetria tratta da Montevecchi, 2004).

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 17, cementizio e tess. geometrico
Rivestimento diviso in due unità decorative separate da un arco poggiante su lesene addossate ai lati SO e NE della stanza. A N si trova un cementizio a campo omogeneo monocromo, a S invece, una pavimentazione in tessellato geometrico policromo. Del tessellato esiste una riproduzione schematica, non orientata, che suggerisce la presenza di ampie lacune non ricostruibili.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 2, tesselllato a muratura isodoma e labirinto
Tessellato geometrico, bicromo, distinto in due unità decorative. Dopo un bordo in mosaico monocromo bianco, il centro del vano è decorato da un tappeto quadrato, ad impaginazione centralizzata, con filari di muratura isodoma e rappresentazione di un labirinto. All’interno doveva trovarsi una scena figurata, probabilmente Teseo e il Minotauro, completamente perduta. Verso l’atrio, l’ambiente 3, il passaggio da un vano all’altro è sottolineato dalla presenza di una soglia in tessellato nero, decorata da quadrati tangenti e campiti con svastiche bianche.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 3, tess. geom. con emb. di pugili
Tessellato geometrico e figurato, policromo, diviso in due unità decorative. La prima è costituita da un rivestimento monocromo bianco, delimitato da una fascia nera, situato attorno all’impluvium; la seconda, negli ambulacri dell’atrio, presenta una pavimentazione in tessellato bianco decorato da piccoli motivi geometrici neri, disposti regolarmente. All’interno di questa unità si trova uno pseudo emblema a decorazione figurata, in asse con l’ingresso, rivolto verso quest’ultimo, collocato tra la soglia dell’ambiente 2 e l’impluvium dell’atrio. L’immagine contenuta entro il cerchio presenta due pugili nudi, uno stante, l’altro piegato sulla gamba sinistra, identificabili rispettivamente con Polluce ed Amico nel contesto dell’episodio mitologico della contesa dell’acqua.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 5, tessellato monocromo bianco
Tessellato monocromo bianco di cui si vide un lacerto durante un saggio di approfondimento effettuato nell’ambiente.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 6, pavimento in mattoni
Pavimento in mattoni. Del rivestimento è documentata fotograficamente solo la preparazione in cementizio. E’ possibile che il pavimento in mattoni sia stato ipotizzato sulla base alle analogie con l’ambiente 7; non è stata trovata infatti adeguata documentazione nelle fotografie, che pure sembrano riprodurre lo sviluppo della domus per fasi.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 7, pavimento in mattoni
Pavimento in mattoni sesquipedali, di colore giallo, conservato in maniera abbastanza integra nella parte centrale, NO e SO dell’ambiente; asportato nell’angolo NE.

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 8, commessi laterizi esagonali
Pavimento a commessi laterizi, ad esagoni semplici.

Domus di via D’Azeglio 47, amb.13, commessi laterizi, sesquipedali
Pavimento a commessi laterizi, in mattoni sesquipedali di colore giallo e rosso. Il rivestimento si conserva solo nel settore NO dell’ambiente.


Ambiente 16: quarta fase: ambiente rettangolare, parzialmente scavato, separato dalla strada da un muro completamente asportato in antico; sicuramente comunicante con l’ambiente 17, posto a NO, non è possibile invece stabilire se fosse dotato di un’apertura sul cardine. Il vano viene costruito nello spazio precedentemente occupato dagli ambienti 9 ed 11 di epoca augustea, a N della corte 15. Del rivestimento pavimentale in tessellato si conservano frammenti con schemi decorativi nettamente differenziati, separati da un’ampia fascia monocroma (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa, IV fase abitativa).

Lunghezza: >7.5 m – Larghezza: 5.9 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1993

Domus di via D’Azeglio 47, amb. 16, tessellato a pannelli

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Rivestimento in tessellato geometrico, policromo, di cui si conservano tre frammenti.
Il primo frammento presenta un bordo decorato da una fila di quadrati sulla diagonale, all’interno della quale il campo è suddiviso in tre pannelli giustapposti.
Il secondo frammento, evidentemente appartenente al medesimo rivestimento del primo, mostra la stessa partizione del campo e gli stessi motivi decorativi. Sul lato E tuttavia, oltre la fila di quadrati sulla diagonale, presenta una stesura monocroma bianca ed una treccia a due capi seguita da un ulteriore tratto di tessellato, forse punteggiato.
Il terzo frammento, separato dai precedenti dalla fascia bianca sopra citata, e come tale probabilmente pertinente ad una diversa parte dell’ambiente, presenta uno schema compositivo ed elementi decorativi completamente diversi: si possono distinguere parti di quattro pannelli giustapposti, di cui uno quadrato con cerchio inscritto ed uno campito con cerchi grandi e piccoli.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: >7.5 m; Larghezza: 5.9 m;

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: policromo

Unità decorativa collocata nel settore NO dell’ambiente 16, a pannelli giustapposti, scomponibile, tramite una linea tripla di colore bianco, in un quadrato centrale e in due rettangoli laterali. La composizione è fasciata da un bordo costituito da una fila di quadrati sulla diagonale, tangenti e con riempitivi iridati. A SE si trova una fascia monocroma, parallela al lato corto della stanza, che separa l’unità decorativa in esame da quella posta nel settore meridionale.
Il pannello centrale si compone di una cornice quadrata e di un cerchio inscritto; i triangoli di risulta sono campiti da una croce di nodi unita ad un motivo a treccia a due capi. La cornice è costituita da una fila di losanghe sdraiate alternate a cerchi tangenti delineati, rispettivamente due e tre per lato. I cerchi ai quattro vertici del quadrato sono campiti da nodi di Salomone, mentre quelli mediani sono divisi in quattro quadranti. Le losanghe sono caricate da cerchi delineati, recanti al centro una tesserina di colore contrastante. Il bordo utilizza un’ampia variazione cromatica sia in stesure compatte, sia in tenui sfumature. Il cerchio, il cui centro non è purtroppo ricostruibile, presenta una composizione a corona di otto fusi alternati ad otto cerchi. I punti di tangenza dei cerchi e dei fusi tra loro e con la circonferenza esterna sono ad intreccio e lo stesso cerchio presenta al bordo una fila di nodi rivolti verso l’interno.
I pannelli rettangolari, posti ai lati del quadrato appena descritto, sono decorati da una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantesi e adiacenti sui lati minori. I quadrati e gli esagoni di risulta sono caricati da quadrati ed esagoni più piccoli, di colore rosso e azzurro, profilati di nero.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 15d – fila delineata di quadrati sulla diagonale, tangenti (formanti clessidre), con riempitivi iridati
DM 22f – fila di losanghe sdraiate e di cerchi tangenti, delineati

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla
DM 312a – composizione in corona di un cerchio e attorno a un cerchio, di 8 fusi tangenti fra loro e contigui ai cerchi, i punti di contatto a intreccio
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata

 
 
Referenza fotografica: Immagine tratta da Marini Calvani, Maioli, 1995.

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: policromo

Unità decorativa collocata nel settore SE dell’ambiente 16, a pannelli giustapposti, di cui sono visibili parte di un quadrato con cerchio inscritto e di un altro quadrato campito con cerchi grandi e piccoli. I pannelli sono divisi da una linea tripla di colore bianco, mentre l’intera composizione sembra essere delimitata da un bordo a treccia a due capi, seguita da una linea semplice o doppia, in colore contrastante rispetto alla fascia monocroma che separa l’unità decorativa in esame da quella collocata a NO.
Il primo pannello presenta un’impaginazione centralizzata con all’interno un cerchio inscritto; i triangoli di risulta sono campiti da annodamenti di una treccia a due capi policroma. Il cerchio è profilato da una linea semplice nera, seguita da una linea tripla bianca. All’interno si trova una composizione a corona di cerchi con punti di tangenza reciproca e con la circonferenza esterna ad intreccio e gli spazi di risulta campiti con nodi. I due cerchi interni conservati sono decorati da una corona di treccia a due capi e da un esagono di nodi. Tutta la composizione è ottenuta con fasce policrome sfumate nei colori del rosso, rosa e bianco, o dell’azzurro e bianco, profilate di nero.
Il secondo pannello presenta un’impaginazione iterativa costituita da un reticolato di fasce sinusoidali opposte, formanti cerchi grandi e piccoli. Tali fasce sinusoidali, alternativamente contigue e non, sono disegnate da cordoni a bordi dritti, profilati di nero, per metà bianchi e per metà azzurri o rossi. I cerchi piccoli sono campiti da croci nere e quadrati bianchi su fondo azzurro; i cerchi di dimensioni maggiori presentano al loro interno nodi di Salomone, croci di nodi e nodi ad otto capi. I punti di tangenza tra il margine del pannello ed i cerchi, sono ad incrocio e si alternano ad ulteriori nodi rivolti verso l’interno.
I pannelli sembrano ripresentarsi in maniera alternata, nella parte del rivestimento tagliata dal bordo E dello scavo.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 233d – reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi diritti, formanti cerchi grandi e piccoli
DM 309b – composizione in corona in un cerchio e attorno a un cerchio, di 8 cerchi tangenti, tutti i punti tangenti a intreccio (qui a fascia iridata, gli spazi di risulta sono campiti da nodi)

 
 
Referenza fotografica: Immagine tratta da Marini Calvani, Maioli, 1995.

Maioli, M.G. 1993, Ravenna, via D’Azeglio, 47. Complesso archeologico., in Studi e documenti di archeologia, Bologna, p. 361, fig. 62.
Maioli, M.G. 1996, I mosaici del complesso di via D’Azeglio in Ravenna., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 339, fig. 7.
Maioli, M.G. 2003, Il mosaico romano a Ravenna., in Domus del triclinio. Alla scoperta di Ravenna romana. Mosaici e altri tesori mai visti., Fusignano, p. 49, fig. 5.
Manzelli, V. 2000, in Città romane, 2. Ravenna, Roma, p. 70.
Marini Calvani, M./ Maioli, M.G. 1995, in I mosaici di via D’Azeglio in Ravenna, Ravenna, pp. 76-80, figg. 60-61-62-63-64-65.
Montevecchi, G./ Leoni, C. 2004, Settore meridionale. Domus con tappeti a cerchi e meandri (V d.C.)., in Archeologia urbana a Ravenna. La “Domus dei tappeti di Pietra”. Il complesso archeologico di via D’Azeglio., Ravenna, pp. 62-64, figg. 75-77.

DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Quarello, Manuela | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Domus di via D’Azeglio 47, amb. 16, tessellato a pannelli, in TESS – scheda 8633 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8633), 2010

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8633


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