Nel 1847 sono stati condotti scavi nell’area dell’allora Palazzo degli Studi, attualmente sede del tribunale di Parma, e sono stati messi parzialmente in luce i resti di un isolato romano, inquadrato da un cardine e un decumano minori. Le modalità dell’indagine non consentono una ricostruzione puntuale dell’isolato; grazie al rilievo effettuato al momento del rinvenimento è tuttavia possibile tentare un’interpretazione delle strutture messe in luce. Il settore Est dell’area presenta la situazione più interessante: al centro della corte colonnata 1 si trova una vasca rettangolare, con abside semicircolare sul lato ovest, interpreta in bibliografia come ninfeo o piscina. L’area porticata della corte 1 è pavimentata in tessellato e, sulla base della decorazione che consiste in pannelli figurati decorati da guerrieri armati o nell’atto di armarsi, è interpretata in bibliografia come palestra.Tra i bracci nord e sud del portico, ad ovest dell’abside della vasca a, è stato scoperto un pavimento a commessi di laterizi (2), ma non è possibile stabilire se il pavimento fosse in fase con la corte oppure se appartenga a una fase edilizia precedente (o, meno probabilmente, successiva). Una serie di pavimenti disposti, da sud verso nord, ad ovest dell’area porticata, costituiscono i rivestimenti di altrettanti ambienti (3-6), pavimentati in tessellato (3, 5-6) e in opus sectile (4). Nel settore sud-occidentale dell’isolato, è stato scoperto il pavimento in cementizio 7. L’area è stata interpretata, anche per la presenza di numerose condutture idriche in cotto, come un impianto termale, forse a destinazione pubblica per le dimensioni piuttosto cospicue (Marini Calvani 1978, p. 36); tuttavia, la mancanza di precisi dati di scavo non consente di stabilire con esattezza la destinazione d’uso degli ambienti di cui sono stati messi in luce solo tratti dei rivestimenti pavimentali. Per quanto riguarda l’inquadramento cronologico, l’edificio è datato al II sec.d.C., sulla base dell’analisi stilistica dei pavimenti dei bracci nord e sud dell’area porticata. Il pavimento dell’ambiente 10 può invece essere datato alla seconda metà del I sec.a.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Storia di Parma 2009, carta 19; la planimetria allegata è tratta da Marini Calvani 1978, fig. 23).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Tribunale, portico, tessellato con pannelli con guerrieri Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria, corrispondente ai bracci sud e nord del portico della corte 1. Il pavimento è decorato da un punteggiato di crocette nere su fondo bianco ed era interrrotto da pannelli quadrati (di cui solo tre conservati, in modo parziale, al momento del rinvenimento), decorati da guerrieri resi in nero su fondo bianco, armati o nell’atto di armarsi. Del pavimento attualmente si conserva un solo pannello presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma.
Tribunale, vano 3, tessellato bianco con bordo a fasce nere e bianche Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da fasce nere e bianche, alternate. Il pavimento è perduto, resta solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento.
Tribunale, vano 4, pavimento in sectile policromo Pavimento in opus sectile policromo, di cui è stata rinvenuta solo una piccola parte della superficie originaria (1.30×0.40 m ca). Del pavimento si conservava parte del bordo, costituito da una lastra rettangolare in marmo grigio, e del campo, decorato da tre formelle a modulo medio quadrato, con quadrati obliqui inscritti in quadrati dritti (Q2), in marmo nero, giallo e rosso. Il pavimento è perduto, resta solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento.
Tribunale, vano 6, tessellato bianco con fascia nera Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, e bordato da una fascia nera. Il pavimento è perduto, resta solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento.
Tribunale, vano 7, cementizio con reticolato romboidale Pavimento in cementizio a base fittile, con inserti in tessere musive, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è decorato da un reticolato romboidale, i rombi campiti da tessere o dadi, bordato da un menadro di svastiche a giro semplice e quadrati. Il pavimento è perduto, resta solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento, per questo non è possibile stabilire se la decorazione fosse realizzata in tessere bianche oppure nere.
Dell’ambiente 5 è nota solo parte della pavimentazione in tessellato. Allo stato attuale delle ricerche, tuttavia, non è possibile stabilire se questo ambiente appartenga alla stessa fase costruttiva dell’area scoperta 1, oppure se sia da attribuire a una fase precedente.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1887
Tribunale, vano 5, tessellato bianco con bordo a fasce nere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo? Cromia: bicromo
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il tappeto è in tessellato bianco, presumibilmente a ordito di filari paralleli e obliqui, e bordato da due fasce nere. Il pavimento è perduto, resta solo il rilievo fatto al momento del rinvenimento.