scheda

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 7, tess. con kantharos e svastiche
Ravenna ( RA )


La domus sotto la chiesa di Santa Croce (sito 28) ha messo in luce un complesso di ambienti disposti attorno ad un’area scoperta centrale che si estende nella zona, non indagata, attualmente occupata dal corpo di fabbrica dell’edificio sacro. Sul lato S di questa corte, si trovano i vasti ambienti 1 e 2, identificabili, considerate le loro dimensioni, la presenza dell’abside in fondo dell’ambiente 2 e le pavimentazioni rispettivamente in opus sectile e tessellato, quali sale di rappresentanza. Ad O del vano 1, la presenza di un lacerto musivo indica l’originaria presenza di una stanza ulteriore, denominata ambiente 5. La sala absidata 2 è affiancata dalle aree, probabilmente scoperte, 3 e 4. Nella prima, dotata di semplice piano di calpestio in terra battuta, sono stati identificati un pozzo (b), un tratto di canaletta (c) e una fognatura (a) che continua a ridosso del lato S dell’ambiente 1. La seconda area scoperta, l’ambiente 4, è dotata di pavimentazione in cotto. Ad E di questa è stato rinvenuto un lacerto di pavimentazione in opus sectile, pertinente all’ambiente 6, di orientamento analogo a quello delle strutture appena descritte.
Sul lato E della corte centrale si aprono gli ambienti 7 e 8, vani di soggiorno dai rivestimenti in tessellato geometrico e figurato, alle cui spalle, separati da un elemento di raccordo, forse un corridoio di forma irregolare, sono collocati gli ambienti 9 e 10, quest’ultimo pavimentato in mosaico con scene di lotta. L’orientamento leggermente diverso degli ultimi due vani e la presenza in entrambi di sistemi di riscaldamento a pavimento e a parete, li identifica quali locali di soggiorno riscaldati, oppure con un piccolo complesso termale privato, comunque collegato alla domus.
A N e ad O della corte centrale si può ipotizzare la presenza di altre stanze, attualmente non identificate ad eccezione dell’ambiente 11. A questo apparteneva il lacerto musivo rinvenuto nell’area un tempo occupata dal sacello di San Zaccaria, speculare al Mausoleo di Galla Placidia sull’ardica della chiesa di Santa Croce. La scansione cronologica delle fasi costruttive e di restauro della domus non è attualmente identificabile in maniera sicura. Lo stesso momento d’impianto, molto dibattuto, oscilla tra l’età augustea e la fine del II sec.d.C. L’ipotesi accettata pone la prima fase costruttiva tra l’età augustea e il I sec.d.C. con interventi di ristrutturazione probabilmente all’inizio del II sec.d.C.; già al principio del III sec.d.C. la domus venne abbandonata (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Domus di via Galla Placidia 5, amb. 1, opus sectile a mura isodome
Rivestimento a copertura unitaria, geometrico, oggetto d’interventi di restauro o di ampliamento. Il pavimento è costituito da una stesura in opus sectile a struttura isodoma data da listelli rossi disposti intorno a rettangoli bianchi. Al di sotto del portico meridionale della chiesa, la tecnica costruttiva risulta essere in tessellato, piuttosto che in opus sectile, di rettangoli bianchi e listelli neri.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 10, tess. a pannelli, figurato
Le operazioni di scavo misero in luce l’angolo SO dell’ambiente per un’estensione di circa 2 x 2 m, facendo affiorare due frammenti di mosaico, in seguito reinterrati. Il rivestimento in tessellato è costituito da un campo a pannelli figurati, fasciati da cornici geometriche composite, e in un bordo monocromo, bianco, collocato a ridosso delle pareti O e S della stanza. Il pannello quadrato, conservato quasi per intero, presenta una scena gladiatoria con due figure di combattenti.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 11, tess. con soggetto dionisiaco
Rivestimento in tessellato geometrico e figurato, policromo. Gli scavi di Di Pietro F. misero in luce nel 1925-1926, nell’area del recinto delle Ex Caserma di Polizia, un ampio frammento di mosaico di circa 1.5 x 1.5 m, in seguito reinterrato. Il frammento presenta una composizione centrata di quattro coppie laterali di ottagoni, adiacenti tra loro, disposti attorno ad un quadrato centrale. Lo schema è costruito da una treccia policroma a due capi, oltre la quale si vide un lacerto, molto rovinato, di una cornice a meandro o a quadrati. Il pannello centrale e tre degli ottagoni conservati presentano tracce di scene figurate a tema dionisiaco.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 2, tess. a squame e croci squadre
Rivestimento in tessellato distinto in due unità decorative corrispondenti rispettivamente al rettangolo costituente il corpo del vano, e all’abside posto sul lato corto meridionale. La prima unità decorativa presenta una composizione ortogonale di croci di quattro squadre in colori contrastanti mentre nella seconda si trova una composizione ortogonale di squame adiacenti. Del rivestimento si vide un ampio lacerto appartenente al settore S dell’ambiente che venne reinterrato alla fine delle operazioni di scavo.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 4, pavimento ad esagonette fittili
Pavimento in commessi laterizi di forma esagonale, probabilmente bicromo o tricromo. Se ne vide un lacerto in corrispondenza del settore S dell’ambiente 4 appena più a N rispetto all’altezza dell’abside della limitrofa grande sala collocata ad O. Il rivestimento venne reinterrato al termine degli scavi che lo misero in luce.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 5, tess. monocromo bianco
Frammento delle dimensioni di circa 1 x 0.5 m, costituente parte del campo in tessellato bianco con bordo bicromo a fasce bianche e nera. Nessuna datazione viene proposta per il rivestimento in esame.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 6, opus sectile ad esagoni
Rivestimento in opus sectile a decorazione geometrica, bicroma. Al momento del rinvenimento si conservavano in situ tre elementi triangolari in marmo nero ed un solo elemento esagonale in marmo bianco. La preparazione in malta riproduceva però l’impronta dello schema per un tratto di circa 2 x 3,5 m, conservato presso l’angolo NO dell’ambiente.

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 8, tess. figurato e geometrico
Rivestimento in tessellato distinto in un campo costituito da un’alta fascia monocroma bianca entro la quale si trova un pannello quadrato, ed in un bordo bianco concluso da due fasce nere separate da una fascia bianca. Del rivestimento fu messo in luce un buon tratto nel settore S della stanza, a ridosso del muro che lo separa dall’ambiente 7, assieme all’angolo SO del pannello centrale.


Ambiente 7: ambiente di forma quadrangolare, collocato a N dell’area scoperta 4. La stanza doveva far parte, assieme al vano 8 posto a N, del braccio orientale della domus centrata sulla corte interna o peristilio (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa).

Lunghezza: 5.2 m – Larghezza: 4.6 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1925

Domus di via Galla Placidia 5, amb. 7, tess. con kantharos e svastiche

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: policromo

Rivestimento in tessellato a copertura unitaria, con un campo decorato da un quadrato delimitato da una treccia a calice, affiancato sui lati E ed O da due fasce di croci di quattro squadre. Il bordo è costituito da una stesura monocroma bianca, ad ordito di filari paralleli, obliqui rispetto agli assi della stanza. Del rivestimento si mise in luce un ampio tratto nel settore settentrionale dell’ambiente, diviso in due dal muro dell’abside appartenente alla primitiva chiesa di Santa Croce. Al termine delle operazioni di scavo il mosaico venne reinterrato.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure
Lunghezza: 5.2 m; Larghezza: 4.6 m;

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 1t – linea tripla
DM 74h – treccia a calice, allentata, con orlo diritto e occhielli, policroma

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante
DM 406a – "stralcio" centrato di una composizione a serie ortogonali di croci affusolate (Décor, làm. 183d) : in un quadrato, 4 ottagoni a lati concavi sulle diagonli, contigui, che determinano una croce affusolata al centro e croci tronche di risulta ai margini (qui a treccia a due capi)
DM 117b – composizione di file scalate e incastrate di croci di quattro squadre incastrate sulla digonale, in colori contrastanti, con quadrati di risulta e con effetto di svastiche di quattro squadre su scacchiera

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
Fiore quadrilobo
Volute a spirale con foglie d’edera
Bulbi e calici con foglie lanceolate

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Figura diContenitori/vasi

 
 

Referenza fotografica: Immagine tratta da Berti, 1976. Il N è in basso.
Berti, F. 1976, in Mosaici antichi in Italia, Aemilia. Regione ottava. Ravenna, 1, Roma, pp. 97-98, figg. 28-29; tav. D, 1; tav E, 2-3.
Cortesi, G. 1982, I princilpali edifici sacri ravennati in funzione sepolcrale nei secc. V e VI., in Corso di cultura sull’arte di ravennate e bizantina, Ravenna, p. 101, fig. 14.
Di Pietro, F. 1927, in Ravenna sepolta. Per la zona archeologica a Ravenna e a Classe., Ravenna , pp. 30-31, fig. 4.
George, M. 1997, in The Roman Domestic Architecture of Northern Italy, Oxford, p. 55, fig. 42.
Graziani, S. 2010, Abitare in città nella Romagna romana. La documentazione archeologica (I sec. a.C.-III sec.d.C.), in Cultura abitativa nella Cisalpina romana. 1. Forum Popili., Firenze, p. 83, fig. 46.
Maioli, M.G. 1986, Appunti sulla tipologia delle case di Ravenna in epoca imperiale., in Seminario Internazionale di Studi su “La Macedonia iugoslava”, Atti del convegno (Ravenna, 15-22 marzo 1986), Ravenna, pp. 201-202, fig. 1.
Maioli, M.G. 1994, Nuovi ritrovamenti di mosaici romani geometrici bianconeri in Romagna., in Atti del I Colloquio dell’ Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile-3 maggio 1993), Ravenna, pp. 231-232.
Manzelli, V./ Grassigli, G.L. 2001, Abitare a Ravenna. Edilizia privata e apparati decorativi nelle domus ravennati di età romana. , in Ravenna romana, Ravenna, p. 157, fig. 174.
Pavan, G. 1984-1985, I mosaici della chiesa di S. Croce a Ravenna, vecchi e nuovi ritrovamenti., in Felix Ravenna, Ravenna, p. 349, figg. 3-4.
Scagliarini Corlaita, D. 1987, Nuovi dati e nuove osservazioni sulle domus di Ravenna e della Romagna., in Seminario Internazionale di Studi su “Archeologia e Arte nella Spagna tardoromana, visigota e mozarabica” (Ravenna, 4-11 aprile 1987), Ravenna, p. 381.

DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Quarello, Manuela | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Domus di via Galla Placidia 5, amb. 7, tess. con kantharos e svastiche, in TESS – scheda 8855 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8855), 2010

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8855


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