schedaAmbulacro del Battistero, sectile con decorazione a pale di mulino Piacenza ( PC ) Nel 1857 nello scavo per le fondamenta del basamento della colonna dell’Immacolata sono stati messi in luce i resti di un edificio di età romana e del battistero paleocristiano di Piacenza. Dello scavo la documentazione disponibile è piuttosto esigua, sommaria e talvolta imprecisa; sono numerose le incongruenze tra la relazione dello scavo (G. Pavesi, Memoria relativa al mosaico che si è scoperto sotto la Piazza del Duomo, 14 ottobre 1857, Ms. Pallastrelli, cass. 30, Biblioteca Passerini Landi, Piacenza) e il rilievo di G. Pavesi (la scala metrica presenta un errore del 20% circa e non vi è sempre coincidenza tra le misure della sezione e quelle della planimetria, Carini 2008, p. 119). Dell’edificio romano è stato messo in luce un ambiente pavimentato in tessellato, interpretato in bibliografia come triclinio sulla base della scansione della decorazione. Oltre al pavimento sono stati rinvenuti elementi costruttivi dell’edificio, quali frammenti di colonne scanalate, una base di semicolonna in marmo e elementi per colonna in cotto, oltre a un bustino femminile. L’ambiente con il pavimento in tessellato si impostava probabilmente su strutture precedenti, testimoniate dalla presenza di numerosi frammenti di intonaco dipinto rinvenuti negli strati sottostanti al pavimento. Sul pavimento è stato rinvenuto un elemento a forma di stella di sei lobi, realizzato con materiali di spoglio delle strutture dell’edificio romano e rivestito in marmo. Questo elemento stellare presentava al centro un una cavità circolare, occupata da una fistula plumbea; è stato quindi interpretato come una base per fontana, che segna quindi un cambio di destinazione d’uso dell’ambiente interpretato come triclinio. Questa fontana, che va ad impostarsi direttamente sul pavimento, è stata probabilmente riutilizzata nel V sec.d.C., quando nell’area viene ad impiantarsi il battistero paleocristiano di Piacenza. Le fondazioni murarie del battistero intaccato il piano pavimentale dell’edificio romano; esse sono costituite da due strutture ottagonali concentriche, realizzate in calcestruzzo e con uno spesso di 80 cm. Tra i due ottagoni si trova un ambulacro largo 2.10 m, pavimentato in opus sectile, mentre al centro dell’ottagono minore si trova la vasca battesimale, che riutilizza la base per fontana. Su base stilistica il pavimento interpretato come triclinio è datato al II sec.d.C. (Marini Calvani 1990) oppure tra la seconda metà del II sec.d.C. e gli inizi del III sec.d.C. (Carini 2008). Il battistero è invece inquadrabile cronologicamente nella prima metà del V sec.d.C., datazione che tiene conto delle caratteristiche costruttive e delle analogie con altri impianti battesimali (in primis con il battistero di Cremona), oltre alle considerazioni stilistiche sulla pavimentazione in sectile. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Marini Calvani 1990, tavola fuori testo).Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Piazza Duomo, tessellato con composizione di 8 rettangoli Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per un’ampia parte della superficie originaria (anche se parzialmente danneggiato dalle fondazioni del battistero). Il pavimento è scandito in due tappeti giustapposti, che occupano rispettivamente 1/3 e 2/3 della superficie. Il tappeto minore è decorato da un cantharos da cui fuoriescono girali a volute terminanti in hederae disposti su almeno due file (in origine erano probabilmente tre), disegnato in nero su fondo bianco. Il tappeto maggiore è invece campito da una composizione centrata, in un ottagono e attorno a un ottagono, di 8 rettangoli sui lati secondo le mediane, adiacenti all’ottagono centrale, che determinano quadrilateri, campiti da due losanghe e due triangoli. L’ottagono centrale è campito da un cantharos. L’ambulacro del battistero a pianta ottagonale circonda la vasca battesimale. Presenta una pavimentazione in opus sectile.Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Specifiche di rinvenimento Data: 1857 Ambulacro del Battistero, sectile con decorazione a pale di mulino Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo Pavimento dell’ambulacro del battistero in opus sectile (marmoreo?) bicromo, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un motivo a modulo quadrato costituito con disposizione a scacchiera di quadrati decorati da pale di mulino (Qt8), con lastrine (marmoree?) bianche e nere. Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Misure Larghezza: 2.10 m; Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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*a pale di mulino (Qt8) | | |
Referenza fotografica: da Marini Calvani 1990 Carini, A. 2008, La nascita della città cristiana alla luce dell’archeologia., in Storia della Diocesi di Piacenza. Il medioevo: dalle origini all’anno mille, Brescia, p. 125, tav. I.David, M. 2010, Momenti di storia urbana piacentina (III sec.a.C. – VI sec.d.C.): i pavimenti decorati., in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aquileia, 4-7 febbraio 2009), Tivoli, p. 80.Marini Calvani, M. 1990, Archeologia. Schedario topografico dei ritrovamenti archeologici nei territori di Placentia e Veleia., in Storia di Piacenza. Dalle origini all’anno Mille, Piacenza, p. 16, fig. 62.Pagliani, M.L. 1991, in Piacenza. Forma e urbanistica., Roma, p. 36, fig. 23.
DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Ambulacro del Battistero, sectile con decorazione a pale di mulino, in TESS – scheda 9220 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9220), 2010INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9220
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