In loc. Villa Varrone presso Cassino si conservano i ruderi di un edificio di epoca romana che la tradizione storica locale aveva in passato identificato con la c.d. villa di Varrone. Si tratta, in realtà, di un complesso termale di cui si conservano alcune murature realizzate prevalentemente in opera mista: esso si compone di vari ambienti in parte inglobati e distrutti da costruzioni moderne. Del vano A, che si sviluppa a S-E, rimangono alcune porzioni delle murature perimetrali con paramento in opera mista. In epoca moderna, al di sopra dell’ambiente, fu edificata una casa colonica. Immediatamente a O della sala A, dove attualmente si trova il cortile della casa, si sviluppa l’ambiente B, di cui rimangono porzioni delle murature O e S. In particolare, da un’apertura ad arco ricavata presso le mura settentrionali, parzialmente risarcita in età medievale, si aveva accesso alla sala D a pianta ottagonale, provvista di 4 absidi presso gli angoli, che in origine dovevano ospitare delle vasche per le immersioni. All’interno della sala fu poi allestita una chiesa dedicata a San Matteo, come documentano alcune labili tracce di affreschi lungo le pareti; tale conversione d’uso dovette avvenire in un momento non precisato, ma sicuramente anteriore al XV secolo, quando la cappella fu abbandonata. Ad O ed a N-O della sala si aprivano ulteriori ambienti (rispettivamente G, H ed E; quest’ultimo, comunicante con la sala D, conserva la copertura costituita da una volta a botte), andati quasi integralmente distrutti. Presso l’angolo N-O dell’ambiente D si sviluppa infine un corridoio (F, h. m 3; largh. m 0,72) coperto con volta a botte, in cui G. Carettoni ha riconosciuto un prefurnio. I vani dovevano essere rivestiti da lastre marmoree parietali, come testimoniano le impronte visibili lungo le mura, e da pavimenti in mosaico, come documenta un piccolo lacerto localizzato all’interno della sala B. Sulla base dell’analisi della tecnica muraria G. Carettoni inquadra l’edificio in età adrianea (pianta loc. edificio tratta da Carettoni G. 1940, tav. X, b).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente B: ampia sala a pianta rettangolare in cui è stato riconosciuto un ambiente con funzioni termali. Del vano, che a detta di G. Carettoni doveva essere privo di copertura già in antico, si conservano solo a livello di fondazione alcune porzioni delle murature perimetrali presso il lato E, e di quelle settentrionali, che invece si sviluppano per un’altezza di ca m 8, con paramento esterno in opera mista. In origine la stanza doveva essere pavimentata da un mosaico, come comprova un piccolo lacerto a tessere bianche localizzato presso un angolo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Villa Varrone, terme, amb. B, tessellato bianco
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: monocromo
Lacerto di rivestimento pavimentale in mosaico "a grosse tessere bianche". Il manufatto è stato localizzato presso un angolo dell’ambiente.