Uno scavo condotto tra il 9 gennaio e il marzo del 1899 e un rinvenimento occasionale del 17 novembre 1905 hanno consentito l’individuazione di una domus i cui pavimenti musivi sono staccati per il trasporto presso il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, mentre le murature non vengono salvaguardate.
Nonostante la parziale evidenziazione delle strutture, è possibile collocare ipoteticamente sul lato Ovest (attuale via Mignogna) le fauces e in modo sicuro sul lato Sud tre vani di rappresentanza (ambienti 1, 2, 3), ognuno accessibile da quello attiguo, in particolare l’ambiente 1, pavimentato con mosaico a decorazione policroma geometrica e figurata (TA-04); l’ambiente 2, triclinio con mosaico a pannelli figurati giustapposti (TA-05); l’ambiente 3 rivestito da mosaico a campo policromo con decorazione geometrica (TA-06). Non è nota la collocazione dell’ambiente 4 (evidenziato nell’ambito del rinvenimento del 1905) con pavimento a decorazione geometrica policroma ed emblema in opus sectile (TA-07)
Inoltre, l’altezza della soglia tra B e C (m 0,40), doppia rispetto a quella (m 0,22) del vano A (entrambe prive di rivestimento), sembra indicare che l’impianto si adatta ad un dislivello naturale, degradante da Ovest verso Est. Pertanto gli ambienti più vicini all’ingresso si trovano ad una quota più alta rispetto agli altri e dal vano 1 occorreva scendere per raggiungere il triclinio.
Il peristilio, pavimentato in lastre di cotto (TA-08), sembra chiudere lo sviluppo planimetrico ad E, data l’assenza di strutture su tutto il fronte orientale dello scavo, dove sorge la sacrestia della chiesa moderna. L’accesso al peristilio doveva avvenire dall’ambiente 3, mentre la soglia sul lato E di quest’ultimo doveva portare a qualche spazio di servizio, come sembrano indicare scarsi resti di pavimentazione (TA-09), non citati nell’unica relazione di scavo conservata, ma caratterizzati come l’altro lacerto in cocciopesto nello schizzo allegato a questa relazione.
Della zona settentrionale sono documentate testimonianze molto scarse, che consentono comunque di ipotizzare la presenza di una fila di ambienti speculari rispetto ai precedenti e verosimilmente più piccoli, dal momento che non si rinvengono strutture nel pilone occidentale di scavo e ad E è collocato il pozzo in cui confluiscono le acque del peristilio. È possibile pensare alla zona privata della casa, dislocata su questo lato anche per le minori esigenze di luminosità, che doveva essere molto maggiore sul lato degli ambienti di rappresentanza.
Nel settore intermedio sembrano localizzabili vani di servizio, come induce a pensare il cocciopesto (TA-10) sul limite S del pilone 2 e il pozzo molto vicino, che sembrano essere in fase, sulla base delle indicazioni della relazione di scavo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
AMBIENTE: triclinio
Ambiente 2: triclinio accessibile a Ovest dall’ambiente 1 e collegato sul lato Est all’ambiente 3. Il vano è pavimentato con un mosaico (TA-05) a campo policromo con decorazione a pannelli giustapposti figurati e bordo a decorazione geometrica in rosso, bianco e nero. La destinazione tricliniare è chiaramente indicata dai soggetti della decorazione musiva, i frutti e gli uccelli, ma soprattutto il satiro che stringe a sé una giovane in una scena in cui sono rappresentati in primo piano due oggetti caratteristici del rituale dionisiaco, il tamburo e il lagobolon, così come tutti legati al culto di Dioniso sono gli animali che si impongono nelle scene di lotta tra animali.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Data: 1899/01 – Ente responsabile: Ufficio Scavi Taranto
P.za Immacolata,via Mignogna, c.so Umberto, amb. 2, tessellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a registri
Cromia: policromo
Tessellato policromo a decorazione geometrica e figurata con impaginazione a registri, di cui si conserva circa la metà dell’estensione originaria. E’ bordato da una linea rossa, seguita da linee bianche e nere alternate. Nei registri ogni pannello è inquadrato da una treccia a due capi, policroma su fondo scuro. Nel registro Nord i pannelli (m 0.25 x 0.35) sono disposti su due file da sei, la prima con sequenza di fiori, la seconda con sequenza di uccelli e frutti a simmetrie alternate. Segue una fascia con tre pannelli figurati: al centro, figure antropomorfe bordate da una linea tripla bianca e una linea doppia nera; ai lati riquadri con figure di animali in lotta bordate da una fascia a denti di sega. Segue un registro che ha al centro un pannello con animali in lotta bordato da una linea bianca e una linea doppia nera e ai lati due file di due pannelli con frutti e uccelli in ordine chiastico.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Lunghezza: > 6 m; Larghezza: 3.43 m;
BORDO
Specifiche tecniche
Lunghezza: 3.08 m – Larghezza: 0.32 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a tessere medie irregolari)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1-1,5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1a – linea semplice | ||
DM 1i – linea doppia | ||
DM 1t – linea tripla | ||
DM 1y – fascia monocroma |
Specifiche tecniche
Lunghezza: 3.08 m – Larghezza: 3.11 m
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a tessere medie irregolari)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0,8-1,5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 70j – treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro |
Decorazioni vegetali
Motivo | Modulo |
---|---|
due fiori di loto contrapposti alla base | |
quadrifoglio con foglie cuoriformi |
Decorazioni figurate
Tema | Soggetto | Altre componenti |
---|---|---|
Figure di | Uccelli | tra i volatili si distingue la pernice |
Figura di | Frutta | pere, melograni, mele, prugne |
Lotta tra | Animali | |
Coppia di | Satiro | e giovane donna |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (MArTa – Museo Nazionale Archeologico di Taranto) Una notazione del Quagliati (1899), secondo cui la parte non del tutto evidenziata proseguiva per una lunghezza almeno pari a quella conservata e con una decorazione simile, induce ad ipotizzare per la prosecuzione della composizione la stessa scansione di soggetti in ordine inverso.
Restauri moderni: 1915: consolidamento con massetto in cemento e ridotte integrazioni in tessere litiche, documentate per il dorso dell’equide aggredito da leone, ma effettuate anche in altre zone non menzionate nella documentazione. 1979-1989: rimozione, al rovescio, del massetto di cemento; scalpellatura delle precedenti integrazioni in cemento; creazione di un nuovo massetto in sabbia, cemento bianco e argilla espansa; integrazione delle lacune con cocciopesto; pulitura e applicazione di fissativi-concolidanti e protettivi.
Condizione giuridica: proprietà Stato
MArTa – Museo Nazionale Archeologico di Taranto (Riferimento: Dell’Aglio, Antonietta) via Cavour 10 – Taranto
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cannarile, R., Masiello, L. 2001, Mosaici da Taranto, in Tappeti di pietra. Mosaici da Egnazia e da Taranto, Valenzano, 15-16, 23-26.Lippolis, Enzo 1986, Archeologia e topografia storica nella cultura locale di età moderna, in Una città inventata. Una città vissuta. Taranto da un museo scomparso: i due quadri del canonico Ceci, Taranto, 29-30.Masiello, Laura 1989, Schede, in Tappeti di pietra. I mosaici di Taranto romana, Fasano, 60, 66-69, 36, 39-40, 42.Mastrocinque, Gianluca 2010, in Taranto. Il paesaggio urbano di età romana tra persistenza e innovazione, Quaderni del Centro Studi Magna Grecia, 9, Pozzuoli, 144, 146-149, 65, 67.Quagliati, Quintino , Taranto – Antichi pavimenti a musaico, figurati, scoperti nella città, in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, 24-25.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Mastrocinque, Gianluca, p.za Immacolata,via Mignogna, c.so Umberto, amb. 2, tessellato, in TESS – scheda 11199 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11199), 2012
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11199