
L’edificio insiste, almeno parzialmente, su un’area precedentemente occupata da una grande domus romana, ma non ne segue l’orientamento. La chiesa aveva una pianta a croce latina, preceduta dall’ardica rettangolare con andamento grossomodo in senso N-S: l’edificio era affiancato sui lati N e S da altrettanti portici, mentre altri due ambienti dovevano affiancare l’abside posta ad E (ma si conserva solo il vano N). Ad esclusione dei due portici, che presentano una pavimentazione in tessellato, l’edificio era pavimentato in opus sectile, così come in opus sectile dovevano essere le decorazioni parietali, almeno per gli zoccoli. Pavimentazioni in sectile sono state rintracciate anche nell’ambiente a N del capocroce e circa a un m di distanza dal muro perimetrale N della chiesa. Interessante è l’uso per la costruzione della chiesa di mattoni di reimpiego, molto raramente interi. La data di impianto si può collocare nella prima metà del V secolo d.C., tuttavia i dati non permettono di circoscrivere ulteriormente tale data e di conseguenza di stabilire se la Chiesa sia stata realizzata in età onoriana o placidiana, ipotesi su cui si è a lungo dibattuto in letteratura. A un periodo immediatamente successivo si data un primo intervento architettonico che vede la costruzione del cd. Mausoleo di Galla Placidia, piccolo edificio a pianta cruciforme addossato sul terminale dell’ardica della chiesa. Dopo tale momento costruttivo e a partire dalla fine del VI secolo cominciano ad essere documentati interventi di restauro nelle pavimentazioni in sectile, mentre i pavimenti in tessellato sono in parte distrutti da sepolture che si impiantano nei due corridoi porticati. In età altomedievale il piano pavimentale è definitivamente soppiantato da un nuovo rivestimento in sectile realizzato con materiali di reimpiego. (la pianta per la localizzazione dell’edificio è tratta da Pavan 1984-1985, fig. 1; la pianta dell’edificio è tratta da Gelichi, Novara Piolanti 1995, fig. 1).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
AMBIENTE: non determinatoNella fase di impianto della chiesa (prima metà del V sec. d.C.) è documentata la presenza di un ambiente rettangolare che affiancava a N il capocroce; di un vano analogo posto simmetricamente presso il lato S si sono conservati solo gli attacchi delle murature. L’ambiente N presenta una pavimentazione in opus sectile.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: non documentata – Ente responsabile: SA ER
Santa Croce, vano N, sectile ad esagoni e triangoli
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: policromo?
Rivestimento in opus sectile a piccolo modulo rintracciato per una parte della superficie originaria; la parte conservata è decorata da un motivo ad esagoni e triangoli (con effetto di esagoni stellati), gli esagoni resi in nero e i triangoli in bianco o con marmi chiari.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
*a esagoni e triangoli |
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Gelichi, S./ Novara Piolanti, P. 1995, La chiesa di S. Croce a Ravenna: la sequenza architettonica, in Corso di cultura sull’arte di ravennate e bizantina, p. 353.Pavan, G. 1984-1985, I mosaici della chiesa di S. Croce a Ravenna, vecchi e nuovi ritrovamenti, in Felix Ravenna, Ravenna, pp. 367-370, fig. 17.6.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Santa Croce, vano N, sectile ad esagoni e triangoli, in TESS – scheda 13667 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13667), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13667