scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13974
Palazzo di Teodorico, vano C, tessellato policromo a più tappeti – Ravenna  ( RA )

edificio residenziale/palatium
Tra il 1908 e il 1914 sotto la direzione di G. Ghirardini furono effettuati scavi immediatamente a Nord di via Alberoni, in un’area di 4000 mq di proprietà della famiglia Serena Monghini, area nella quale già nell’800 erano stati praticati scavi che avevano messo in luce ampi tratti di pavimentazioni musive. Gli scavi Ghirardini scoprirono, in modo parziale, un vasto complesso edilizio noto in letteratura come “Palazzo di Teodorico”; l’area a Sud del complesso è quella che fu maggiormente approfondita sia in sede di scavo sia in fase di rielaborazione, mentre il resto del complesso si conosce in maniera meno estensiva ed è più difficoltoso individuarne lo sviluppo diacronico. La metodologia adottata non adeguata ad un complesso pluristratificato come quello in esame, la dispersione dei dati di scavo e la non perfetta coincidenza tra le piante redatte e le sequenze individuabili dai diari di scavo non permettono dunque di acclarare in modo definitivo l’esatto sviluppo diacronico del complesso; il tentativo di F. Berti di isolare gruppi di pavimenti in base alle quote di rinvenimento non è completamente riuscito per le difformità nelle quote stesse tra le diverse aree del palazzo (dovute certamente alla vasta area su cui si impianta il complesso e forse alla poca precisione dei rilievi) e poco incisivo perché lo studio dei pavimenti non suffraga le differenti cronologie proposte di volta in volta. Altre interpretazioni complessive del palazzo negli ultimi anni sono quelle di Baldini Lippolis (1997 e 2001), Augenti (2005) e Russo (2005), delle quali la più convincente sembra essere quella di A. Augenti, sebbene con alcune criticità.
Il dato certo è che nella zona Sud è documentato l’impianto di una domus di età protoaugustea, la cui continuità di vita prosegue almeno fino al III- inizi del IV secolo, come documentano i restauri nelle pavimentazioni musive, mentre nella zona a Nord si trovano alcune strutture che sono state da alcuni (Deichmann, seguito da Russo) messe in relazione con il pretorio del prefetto di Ravenna.
I FASE: in un momento cronologico di circa IV secolo è possibile individuare un intervento edilizio abbastanza rilevante: nel settore Nord il fulcro è la stanza L (13,5×11 m), un vano rettangolare che nel muro settentrionale è dotato di una piccola abside semicircolare e che è aperto mediante una trifora sul porticato A (A’’’ nel settore Nord). A tale ambiente sono addossati quattro piccoli vani (M,N,O,P), ai quali si accedeva dall’aula L. In questa fase l’ambiente L è dotato di pavimento in sectile, così come gli altri ambienti vicini. Ad Ovest di M si trova un ulteriore vano (Z) anche questo pavimentato in opus sectile, mentre ad Est di O si trovano due ambienti adiacenti (Q, R), entrambi pavimentati in esagonette di cotto. In questa fase i bracci porticati della corte A erano pavimentati in tessellato: del pavimento si conservano alcuni tratti in A’, A’’’ e forse A’’. Nel settore meridionale sono parzialmente riutilizzati gli ambienti della domus preesistenti; in questa fase l’unico ad essere ripavimentato è il vano C, in cui sono stati scoperti alcuni frammenti di un nuovo rivestimento in tessellato.
II FASE: a un momento successivo, inquadrabile in età onoriana (inizi del V secolo) può essere ascritto l’ampliamento del vano L: il nuovo ambiente è più grande (27x11m), presenta un’abside presso il lato Nord ed è dotato di un nuovo pavimento in sectile. In questa fase non sono documentati nuovi interventi pavimentali nei vani M ed N. A questa fase si attribuiscono i due nuovi ambienti a fianco di L, U e T, entrambi pavimentati in opus sectile. Forse in questa fase è realizzata la tamponatura degli spazi nei pilastri della corte A, con la conseguente creazione di un corridoio continuo (A’, A’’, A’’’). Nella zona A’ è stata individuata una pavimentazione in tessellato che copre la precedente. Nel settore meridionale l’ambiente B è dotato di suspensurae (funzionali alla deumidificazione o a un impianto di riscaldamento, non ad un impianto termale come da alcuni ipotizzato). Il vano H diviene più grande mediante la distruzione di un tramezzo precedente.
III FASE: all’età teodoriciana (fine V-inizi VI) è attribuita la realizzazione nel settore Nord di un grande triclinio triabsidato, aggiunto a Nord di R e dotato di pavimento in tessellato. L’aula l è ripavimentata in tessellato, mentre l’ambiente T è ingrandito mediante l’aggiunta di un’abside e ripavimentato in tessellato. In questa fase forse possono essere attribuiti due pavimenti rintracciati nel vano O (non conservato) e P (in tessellato e sectile), mentre è quasi certa la ripavimentazione in tessellato del vano Q. A questa fase possono, con qualche dubbio, essere riferiti i rifacimenti dei corridoi A’ e A’’’, sempre in tessellato. Nel settore meridionale assistiamo alla ripavimentazione in tessellato di numerosi ambienti (C, D che in questa fase è di dimensioni maggiori, E, G), mentre nel settore sud è realizzato il corridoio I, dotato di un pavimento in tessellato che in una sottofase di poco successiva è in parte o del tutto rifatto.
IV FASE: in età post-teodoriciana, tra la metà e la seconda metà del VI secolo, nel settore Nord si assiste alla realizzazione del vano V e alla ripavimentazione del vano Z. Altri interventi e ripavimentazioni in tessellato si verificano nel corridoio A’’’ e A’’, poco leggibili e probabilmente distribuiti in sottofasi distinte. Nel settore meridionale è rifatta in tessellato la pavimentazione del corridoio I e contestualmente può essere attribuita a questa fase la pavimentazione del corridoio I’’’, a sua volta rimpiazzato da un tessellato posteriore in un intervento riferibile a una sottofase distinta.
Ricapitolando, si deve innanzitutto rilevare che il palatium si innesta in un’area a continuità di vita fin dall’età tardorepubblicana; sono individuabili quattro macro fasi cronologiche, ma ognuna di esse presenta una o più sottofasi all’interno delle quali è difficile cogliere con puntualità l’effettiva portata degli interventi edilizi. I FASE: IV secolo; II FASE: inizi/prima metà del V secolo; III FASE: fine V/ primo quarto del VI secolo; IV FASE: pieno VI secolo/ inizi VII. Va ricordato che la ricostruzione proposta non è universalmente condivisa in letteratura, tuttavia, pur con alcune difficoltà, sembra essere la più convincente. (la pianta località edificio è tratta da Russo 2005, fig. 2; la pianta dell’edificio è una rielaborazione delle quattro macrofasi ed è tratta da Augenti 2005, figg. 3, 6, 8, 11)


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: non determinato
L’ambiente C è un vano a pianta rettangolare posto nel settore meridionale del complesso palaziale, il settore presumibilmente "residenziale" del complesso. Non si capisce quale sia il rapporto con la struttura abitativa di età romana presente in quest’area del palazzo fin dall’età augustea; dai dati disponibili, infatti, non è chiaro se ci sia una netta cesura tra l’abitazione privata preesistente e le strutture del palazzo. Nella I fase (IV secolo) l’ambiente C è dotato di una nuova pavimentazione in tessellato che si trova allo stesso livello di calpestio di quella del vicino portico A (in particolare dell’area A’). Nel V secolo (II fase) l’ambiente non sembra interessato da cambiamenti strutturali o nell’apparato decorativo, cosa che invece si registra in età teodoriciana (III fase), quando viene realizzato un nuovo rivestimento pavimentale in tessellato, mantenuto in uso almeno per tutto il VI secolo.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1908-1914

Palazzo di Teodorico, vano C, tessellato policromo a più tappeti

Rivestimento con scansione: a più unità decorative?

Rivestimento in tessellato policromo rintracciato per una parte della superficie originaria. Della decorazione originaria le fotografie di scavo mostrano un ampio tratto ad esagoni intersecantisi (n. 33 della numerazione Berti 1976); inoltre in bibliografia vengono riferiti a questo ambiente anche due tratti differenti tra loro a cerchi allacciati (nn. 34-35). In letteratura è riferito a questo pavimento anche il n. 32, tuttavia per motivi stilistici e di messa in opera tale frammento è stato in questa sede considerato a parte (cfr. scheda della domus precedente al Palazzo di Teodorico).

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Del tappeto n. 33 della numerazione Berti 1976 è stata staccata una sezione di 1.44×0.96m (ma la fotografia di scavo e il rilievo mostrano quanto fosse più ampia la superficie ancora conservata al momento della scoperta). Il tappeto è inquadrato da una fascia bianca a ordito dritto, seguita da una treccia a due capi policroma su fondo chiaro (i nastri in tessere rosse e grigie), seguita da una linea tripla bianca; la decorazione del campo consiste in una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati maggiori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata in nero su fondo bianco. Gli esagoni sono campiti da esagoni inscritti, alternativamente resi a campiture cromatiche rosse e grigie, mentre i quadrati sono campiti da quadrati inscritti caricati da una crocetta a ventaglio nera.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1t – linea tripla
DM 70h – treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo chiaro
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 169c – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati maggiori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata
Referenza fotografica: Da Berti 1976
pianta: tav. LXI
n. 33: tav. XXXI
n. 34: tav. XXXI
n. 35: tav. XXXII

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Del tappeto n. 34 della numerazione Berti 1976 è stata staccata una sezione di 0.97×0.86m, che mostra un piccolo tratto del tappeto con decorazione a cerchi allacciati a tre colori contrastanti, delineata in nero su fondo bianco, i quadrati a lati inflessi resi per file oblique in tessere rosse oppure grigie. I quadrati a lati inflessi rossi sono campiti da un quadrato di quattro tessere bianche, quelli grigi da un quadrato di quattro tessere nere. La sezione conserva anche un piccolo tratto del bordo, con una linea doppia nera e una linea tripla bianca.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1i – linea doppia
DM 1t – linea tripla
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 239e – "cerchi allacciati" formanti quadrati concavi (qui con una tessera nei punti di tangenza), a tre colori contrastanti, i quadrati concavi a colori alterni, disposti in file parallele monocrome
Referenza fotografica: Berti 1976 tav. XXXI n. 34

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Del tappeto n. 34 della numerazione Berti 1976 è stata staccata una sezione di 0.97×0.98m. Come per il n. 33, anche in questo caso si conserva un piccolo tratto del bordo costituito da una linea doppia nera e da una linea tripla bianca. Il tappeto è decorato da una composizione ortogonale di cerchi secanti ("cerchi allacciati") formanti quadrati concavi, delineata in nero su fondo bianco. I fusi sono resi in tessere rosse, i quadrati a lati concavi sono campiti da crocette a ventaglio nere. Si osserva un restauro antico, di tipo mimetico, tuttavia perfettamente individuabile (sull’estremità sinistra della sezione).

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1i – linea doppia
DM 1t – linea tripla
CAMPO
Specifiche tecniche
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Referenza fotografica: Berti 1976 tav. XXXVII n. 35

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Berti, F. 1976, in Mosaici antichi in Italia, Aemilia. Regione ottava. Ravenna, 1, Roma, pp. 61-62, tavv. XXXI-XXXII.
Farioli Campanati, R. 1971, Ambientazione e idee informatrici del mosaico pavimentale ravennate, con particolare riferimento ai mosaici rinvenuti a Classe, in Corso di Cultura sull’arte Ravennate e Bizantina, pp. 429-431, fig. 5.
Farioli Campanati, R. 1975, in Pavimenti musivi di Ravenna paleocristiana, Ravenna, pp. 87, 172-173, figg. 33, 92.
Ghirardini, G. 1916, Gli scavi del palazzo di Teodorico a Ravenna, in Monumenti Antichi, Milano , col. 746.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Palazzo di Teodorico, vano C, tessellato policromo a più tappeti, in TESS – scheda 13974 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13974), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13974

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca