largo Madonna delle Grazie, domus, ambiente M, cementizio decorato con tessere – Teramo ( TE )
edificio residenziale Largo Madonna delle Grazie, un’area sul pianoro triangolare all’estremità orientale della città di Interamnia Praetutiorum, ha restituito importanti testimonianze relative all’impianto urbano di II a.C., sorto sul sito dell’originario conciliabulum (istituito nel III a.C.). In virtù di questi rinvenimenti risulta oggi chiaro come la città romana si estendesse al di là dell’odierna porta di Madonna delle Grazie, avendo poi subito una contrazione all’interno della cinta muraria solo in epoca medievale. Ritrovamenti sporadici già a partire dal 1595 avevano portato in luce frammenti di mosaico a motivi floreali; nel 1817 e nel 1892 vennero rinvenuti resti di edifici e vasche e frammenti di tessellato geometrico bianco e nero, mentre le esplorazioni condotte dal Savini nel 1910 in occasione dei lavori di livellamento dell’intero pianoro portarono in luce lacerti sporadici di mosaici geometrici bicromi e tricromi, alcuni dei quali con motivi decorativi a fasce, a spina di pesce e a squame, di cui oggi non resta purtroppo traccia alcuna, e riconducibili a più edifici non meglio identificabili (Cfr. CERULLI IRELLI 1971, n. 38 b, c, d, p. 20; n.19, p. 16; nn. 25-26, p. 17; nn. 29-30, p.18; MAZZITTI 1983, p.111; MESSINEO 2006, p.138; DI VINCENZO 2011, p. 17). La comprensione di queste strutture, solo sommariamente indagate e poi obliterate dalle trasformazioni moderne dell’area, è destinata sfortunatamente a rimanere assolutamente frammentaria. I saggi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo nel 1965-66, in occasione della costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia, ai quali fece seguito un’estensiva campagna di scavo nel 1967, portarono al rinvenimento di resti di paramenti murari in opus caementicium decorati da intonaci dipinti, che circondano una grande vasca a forma di U rivestita di signino, e di un ampio tratto di pavimento in tessellato geometrico con motivo a losanghe. Le indagine archeologiche, riprese dalla Soprintendenza nei primi anni Novanta, permisero di ricostruire tre successive fasi edilizie del complesso di Largo Madonna delle Grazie. Relativamente alla prima, datata al II sec. a.C., si rivennero diversi ambienti, probabilmente disposti intorno a un’area scoperta e con murature composte di grossi ciottoli di fiume, pertinenti a una (o forse due) domus di età repubblicana. I vani di questa fase sono decorati con raffinati pavimenti in cementizio a base fittile rosso con tessere bianche. In una seconda fase, datata all’età augustea, un grande quadriportico centrale si sovrappose alle strutture repubblicane: il peristilio con colonne in laterizi si sostituì all’originaria corte centrale e intorno ad esso un ambulacro con tre bracci di uguale larghezza e quello occidentale più ampio collegò gli ambienti disposti ai lati (Cfr. MESSINEO 2006, p.138); probabilmente fu in quest’epoca che un piccolo impianto termale privato (interpretato da Messineo anche come possibile fornace) andò a sovrapporsi a SE alle strutture d’età repubblicana. Riguardo alla natura dell’edificio così modificato nel I d.C., se la maggioranza degli studiosi propende per identificarlo come una grande domus, la Guidobaldi suggerisce cautamente che potrebbe trattarsi di una sede collegiale (Cfr. GUIDOBALDI 1995, p. 228). Una terza fase, nel III d.C., vide radicali adattamenti funzionali che stravolsero l’edificio d’epoca augustea trasformandolo in fullonica: una grande vasca di forma a U con relativi canali fu infatti inserita nel settore occidentale del peristilio, insieme a una serie di vani e strutture pertinenti a vasche (DI VINCENZO 2011, p. 17). La fullonica restò in uso fino al V d.C., quando il sito fu abbandonato e smantellato per il livellamento dell’area a scopo militare. Allo stato attuale delle conoscenze non risulta possibile una migliore comprensione dell’area; resta altresì da chiarire il rapporto tra le strutture di Largo Madonna delle Grazie con le altre rinvenute in prossimità, in particolare in Via Campo di Fiera e nell’area ex-Lisciani (quest’ultima presenta un pavimento in cocciopesto a base fittile con clipeo centrale e delfini identico a quello di Largo Madonna delle Grazie). La relazione fra questi siti, e con gli altri sporadicamente rinvenuti sul pianoro nell’Ottocento e Novecento, andrebbe ulteriormente indagata per approfondire la comprensione del complesso di Largo Madonna delle Grazie e delle sue trasformazioni nei secoli. La pianta edificio è tratta da ANGELETTI 2007, p. 132, fig. 201. Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
ambiente di soggiorno Ambiente (M) a pianta quadrangolare, originariamente di grandi dimensioni, poi diviso a metà. È delimitato per tre lati da muri riferibili alla prima fase abitativa del complesso, realizzati in opus incertum composto di ciottoli di fiume uniti da poca malta; risulta tagliato a metà da da una struttura in opus caementicium eretta durante la seconda fase abitativa del complesso. Il vano era in origine forse affacciato su di una corte centrale e presenta un pavimento in cementizio a base fittile decorato con tessere musive bianche. Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: anni ’90 del XX sec. – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo
Largo Madonna delle Grazie, domus, ambiente M, cementizio decorato con tessere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Cementizio a base fittile decorato con tessere. Presenta fascia perimetrale con motivo decorativo a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati (DM38c); campo centrale con decorazione di reticolato romboidale nella variante disegnata da linee semplici dentate (qui in tessere musive) (DM201c).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
BORDO
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati
CAMPO
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 201c – reticolato romboidale, qui disegnato da linee semplici dentate (qui in opus signinum)
Referenza fotografica: immagine da ANGELETTI 2007, p. 131, fig. 197.
CONSERVAZIONE Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ Il tappeto musivo presenta lacune sparse ed è tagliato a metà dalla sovrapposizione di uns struttura muraria riferibile alla seconda fase abitativa dell’edificio.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Angeletti, G. 2000, in S. Maria Aprutiensis, Roma, p. 28.Angeletti, G. 2007, I recenti rinvenimenti di Interamna, in Documenti dell’Abruzzo Teramano, VII/1, Chieti, p. 131, fig. 197.Di VIncenzo, B. 2012, I pavimenti in cocciopesto di Madonna delle Grazie e dell’area Lisciani a Teramo, in Atti del XVII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Teramo, 10-12 marzo 2011), Tivoli, p. 19, fig. 3.Guidobaldi, M. P. 1995, in La romanizzazione dell’ager Praetutianus (secoli III-I a.C.), Perugia, p. 227.Mancini, M. C. 2010, Pavimentazioni e decorazioni musive italico-romane di Interamnia Praetuttiorum, in Quaderni di Archeologia d’Abruzzo. Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Firenze, p. 82.Messineo, G. 2006, Interamnia: edifici pubblici, edifici privati, in Museo Civico Archeologico “F. Savini” Teramo, Teramo, p. 138.Salcuni, A. 2012, in Pitture parietali e pavimenti decorati di epoca romana in Abruzzo, Bonn, p. 92.
CITAZIONE E CONDIVISIONE STRINGA BIBLIOGRAFICA: Zippilli, Chiara, largo Madonna delle Grazie, domus, ambiente M, cementizio decorato con tessere, in TESS – scheda 18214 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18214), 2015 INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18214
DATA SCHEDA: 2015 | AUTORE: Zippilli, Chiara | REF. SCIENT. : Santoro, Sara | AGGIORNAMENTO: 2016 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia