scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3884
Domus Ritter, vano 12, pp.cc. 424 – 425, tess.-sectile  – Aquileia  ( UD )

edificio residenziale/domus
Lo scavo, non visibile e non visitabile, si trova nei Quartieri centro-settentrionali della città antica, 65 m circa a nord del secondo decumano a settentrione del decumano massimo e poco ad ovest del secondo cardine a oriente del cardine massimo, sul quale il complesso edilizio probabilmente affacciava; nella città moderna l’area è ubicata in località Monastero, nel fondo Ritter-Zahony (Bertacchi 1998 lo cita come fondo Cassis), pp.cc. 424/6/21-425/4/6/9/14, nell’area compresa tra via Pellis a nord, via Salvemini ad est, via Gemina a sud e via Leicht a ovest. La domus è stata indagata solamente in parte e pertanto la sua articolazione non è pienamente comprensibile. I resti scavati comprendono alcuni tratti murari, per lo più in opus mixtum, e numerose pavimentazioni, che offrono l’unica base per la cronologia delle diverse fasi edilizie. Purtroppo gli studiosi non sono unanimi sulle datazioni e allo stato attuale delle conoscenze non è possibile stabilire quali vani siano coevi a prescindere dalla decorazione dei rivestimenti: la comprensione della planimetria e della cronologia delle diverse fasi della residenza (o delle residenze, in quanto anche l’appartenenza ad un unico complesso non è accertabile) risulta pertanto gravemente compromessa. In questa sede si adotta la cronologia e la suddivisione in quattro fasi di Novello, c.s. Alla fase più antica, ascrivibile nel I sec.a.C., è attribuito un vano pavimentato in cementizio e tessere, rinvenuto sotto al mosaico del più tardo vano 7, mentre non è ascrivibile con certezza a questo momento un secondo cementizio ornato da tessere scoperto sotto il vano 9, ma ad una quota superiore rispetto ai rivestimenti della seconda fase. Quest’ultima è collocata tra la seconda metà del I sec.a.C. e il II sec.d.C., e vede la domus articolata attorno a due nuclei. Il primo gravitava attorno allo spazio 1, che potrebbe essere stato una corte scoperta, come sembra suggerire presso l’estremità nord-orientale un tratto di muro con un possibile resto di colonna in laterizio, visibile in pianta (cfr. Brusin 1927, tav.III, riportata anche in Donderer 1986); del pavimento restano alcuni lacerti musivi. A sud della corte si estendeva il triclinio 2 e a nord-ovest l’ambiente di rappresentanza 3 (situato però ad una quota inferiore), entrambi ornati da un mosaico. Poco a nord del vano 3 si apriva il vano 4, con possibile funzione di soggiorno, il cui mosaico appare più tardo di quello della corte 1. Poco ad est si trovava il vano 5, abbellito da un tessellato con scaglie e che verosimilmente svolgeva funzioni di rappresentanza, ma il suo rapporto con la vicina area scoperta non è attualmente identificabile. Per quanto riguarda il secondo nucleo della dimora, esso è stato messo in luce nel settore orientale dello scavo. Partendo da nord, pavimenti di pregio caratterizzano il vano di soggiorno 6 (in cotto e tessellato), e le due probabili sale di rappresentanza 7 e 8 (in tessellato e scaglie). Ad est di questo gruppo, il vano 9 viene dotato in questa fase di un nuovo rivestimento in tessellato, mentre dell’ambiente 10 posto ad ovest non resta che un lacerto musivo insufficiente a stabilire l’articolazione degli spazi; a sud del vano 8, infine, si impostava l’ambiente 11 con il pavimento in commessi laterizi disposti a spina di pesce. Nella terza fase edilizia della domus, datata nel V sec.d.C., nella corte 1 compare un nuovo mosaico, policromo e nella parte sud-orientale dello scavo, infine, è stato scavato un ambiente (vano 12) abbellito da un prezioso pavimento in sectile e tessellato, ma non è del tutto certo che appartenga alla domus.
La quarta fase, per concludere, che comprende forse più sottofasi non meglio determinate cronologicamente, è interessata da alcune ristrutturazioni che non sembrano aver compreso nuovi pavimenti di pregio: il mosaico del vano 7 risulta parzialmente distrutto da varie murature (che sembrerebbero aver diviso lo spazio in almeno tre ambienti distinti, di cui quello a nord-ovest dotato di un pozzo), nei vani 5 e 11 viene installato un sistema di suspensurae per il riscaldamento e il settore occidentale del vano 9, infine, viene in gran parte distrutto da un condotto per la circolazione dell’aria calda con orientamento nord-sud. Questa struttura, larga 1.04 m, con pareti interne intonacate e piano in mattoni sesquipedali, si divideva a sud in due rami, di cui quello occidentale copriva in parte il pavimento del vano 8. La pianta presentata è tratta da Novello, c.s.


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

ambiente di rappresentanza
Vano 12. Dell’ambiente sono venuti in luce alcuni tratti delle murature e parte della pavimentazione in sectile e tessellato, che suggerisce una datazione nel V sec.d.C. Non è certo che appartenga alla domus in esame.

Lunghezza: 6.10 m – Larghezza: 6.00 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1930 – Ente responsabile: SA TS

Domus Ritter, vano 12, pp.cc. 424 – 425, tess.-sectile

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo

L’articolazione del pavimento, di cui si ignora la sorte, non è chiara. Un’ampia zona in tessellato bicromo racchiude un pannello (3.70 x 6 m) realizzato in sectile. La parte in tessellato comprende una composizione ortogonale di ottagoni adiacenti (formanti quadrati), delineati, gli ottagoni caricati da un ottagono concavo iscritto a sua volta caricato da un quadrato concavo iscritto formante pelte (con effetto di circoli tangenti che circondano quadrilobi). Nel pannello in sectile si riconosce uno schema con quadrati separati da listelli: nei quadrati si trovano un tondo o due quadrati sulla diagonale inscritti; altre formelle non sono listellate ed almeno una presenta semplicemente un quadrato posto di punta. Nella documentazione fotografica si distinguono anche quadrati di dimensioni maggiori in cui compaiono figure geometriche. Un settore del pavimento è decorato da stelle di sei punte bianche con al centro esagoni scuri.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Misure
Lunghezza: 6.10 m; Larghezza: 6.00 m;

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 30c – greca delineatacrocetta quadripetala
DM 1i – linea doppia

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
opus sectile (sectile a base mistatessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
*a quadrati listellati (L/Q)
*a esagoni e triangoli
*a modulo quadrato con motivi semplici a redazione mista
*a quadrati listellati a redazione mista (L/QD)
*a modulo composito a quadrati e trapezi (con effetto di ottagoni)
DM 167b – composizione ortogonale di ottagoni adiacenti (formanti quadrati), delineati, gli ottagoni concavi caricati da un quadrato concavo iscritto formante pelte (con effetto di circoli tangenti che circoscrivono i quadrilobi)

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Brusin, G. 1934, in Gli scavi di Aquileia. Un quadriennio di attività dell’Associazione Nazionale per Aquileia: 1929-1932, Udine, pp. 159, 163 , fig. 92 e fig. a p. 159.
Del Francia, R. 2000, Sectilia Pavimenta della Venetia: una revisitazione critica, in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna, p. 98.
Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 44 , fig. 4.
Donderer, M. 1996, Die spätrepublikanischen und kaiserzeitlichen pavimenta sectilia aus Profanbauten der 10. italischen Region (Venetia und Histria), in Homenaje a José Ma Blàzquez, III. Historia de Roma, Madrid, pp. 26-27 , fig. 5.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Domus Ritter, vano 12, pp.cc. 424 – 425, tess.-sectile , in TESS – scheda 3884 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3884), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3884

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Clementi, Tatiana | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca