scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4417
fondo CAL, vano 54, tess. c.d. oratorio del Buon Pastore – Aquileia  ( UD )

edificio residenziale
Lo scavo, visibile e visitabile, si trova nei quartieri Sud-Ovest della città antica, immediatamente ad ovest del cardine massimo, 35 m circa a sud del secondo decumano a meridione del decumano massimo e a 100 m circa ad est dell’anfiteatro; nella città moderna l’area è situata tra via Manlio Acidino a nord, via Giulia Augusta ad est, via Roma a sud e via Livia ad ovest, nel fondo della ex Cooperativa Aquileiese del Lavoro (CAL), p.c. 566 (Bertacchi 2003 annota p.c. 569/1 e 569/3). I resti venuti in luce, che verosimilmente appartengono a due distinte abitazioni, non sono facilmente leggibili e non è chiaro quali siano i confini tra le due unità. Stando così la questione, i pavimenti si considerano in questa sede pertinenti al medesimo contesto architettonico, al fine di evitare interpretazioni e attribuzioni non dimostrabili, che si potrebbero rivelare errate. Della prima residenza sono stati scavati numerosi ambienti abbelliti da mosaici, che si distribuiscono attorno ad un cortile centrale. A sud-ovest di questo nucleo si trova un oratorio del IV sec.d.C., mentre a nord si estende la seconda domus, della quale si conservano alcuni ambienti mosaicati disposti attorno ad un ampio spazio centrale.A questo vano, nel IV sec.d.C., è stato sovrapposto un oratorio con pavimento musivo, preceduto ad est da un porticato con doppia fila di colonne poste su basi di reimpiego. L’analisi dei pavimenti, basata su criteri stilistici, ha suggerito per la prima fase del complesso datazioni diverse: in età augustea (Mangani, Rebecchi, Strazzulla 1981) o nell’ultimo quarto del I sec.d.C. (Donderer 1986). La pianta presentata è tratta da Bertacchi 2003, tavv.30 e 37.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

ambiente di rappresentanza
Vano 54. Dell’ambiente quadrato, a cui successivamente è sta aggiunta un’abside a ovest, sono venuti in luce il pavimento musivo (che suggerisce una datazione nella seconda metà del IV sec.d.C.) e alcuni lacerti murari, attualmente obliterati da un edificio moderno realizzato per protezione. Il pavimento copriva un tessellato bianco più antico (vano 54A). Secondo alcuni studiosi la decorazione del mosaico suggerisce una funzione di oratorio paleocristiano (cfr. Brusin, Bertacchi), secondo altri di vano di rappresentanza (cfr. Grassigli).

Lunghezza: 9.0 m – Larghezza: 9.0 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1954 – Ente responsabile: SA TS

Fondo CAL, vano 54, tess. c.d. oratorio del Buon Pastore

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Il pavimento, bordato da un meandro di svastiche a giro doppio, è decorato da una composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da 4 coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacenti. I quadrati sono ornati da schemi geometrici, mentre gli ottagoni da animali, vasi e busti femminili (per alcuni sono offerenti, per altri le Stagioni). Lo schema è interrotto al centro da un pannello circolare raffigurante un personaggio maschile in tunica e mantello, affiancato da una pecora e da una capra (?), che regge una siringa. Secondo alcuni studiosi rappresenta il Buon Pastore (Canuti 1994), secondo altri il dominus (Grassigli 1998). L’abside, posta ad un livello più alto e da considerarsi un’aggiunta posteriore, è pavimentata da una stesura in cotto incorniciata da una fascia in tess. decorata da una coppia di file di archi opposti e sfalsati, ornati di edera. L’immagine del rivestimento è tratta da Bertacchi 1980.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure
Lunghezza: 9.0 m; Larghezza: 9.0 m;

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: centralizzata
Cromia: policromo

Il pavimento è un tessellato bordato da una fascia bianca, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui, seguita da due linee nere, un meandro di svastiche a giro doppio e tre linee nere. Il campo è decorato da una composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da quattro coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacenti; lo schema è interrotto al centro da un pannello circolare (diam. 1.76 m). I due quadrati che formano la stella sono disegnati rispettivamente da una treccia a due capi policroma su fondo scuro e da onde, il fondo sfumato in senso orizzontale. Le losanghe sono caricate da una figura omologa policroma, i quadrati da diversi schemi geometrici: una composizione di linee spezzate con effetto di squadre, iridata e disegnata da linee semplici dentate, un quadrilobo di pelte attorno ad un quadrifoglio, un quadrato di treccia, un nodo a otto capi e un fiorone composito di otto elementi non contigui (quattro petali affusolati e quattro loti trifidi). Negli ottagoni sono raffigurati animali: in quattro di essi, disposti simmetricamente, sono rappresentati busti femminili, secondo alcuni raffiguranti degli offerenti (Brusin 1960, Bertacchi 1980, Tavano 1996) secondo altri le Stagioni (Schumacher 1977, Canuti 1994). La “Primavera” indossa una tunica senza maniche e sul capo, volto di tre quarti verso destra, un ghirlanda di fiori rosa, l’”Estate” è perduta, l’”Autunno” indossa una tunica senza maniche, una collana aurea con pendente e il manto gettato sulla spalla sinistra (sul capo si riconoscono, nonostante una lacuna, i resti di una corona di foglie), l’”Inverno”, infine, indossa una tunica e un manto grigio che le copre la testa (mutila sopra la bocca), abbellita da erbe palustri. Negli altri ottagoni dello schema compaiono canthari (da cui fuoriescono racemi di vite con grappoli o sul cui bordo sono posate due colombe) e animali: un agnello, una pecora, un erbivoro, un delfino e pesci; di fronte all’ingresso è situato un pavone. Gli ottagoni irregolari in corrispondenza del pannello circolare al centro del campo sono caricati da vasi da cui fuoriescono racemi di edera.
Il pannello circolare racchiude una scena figurata piuttosto mutila ed è disegnato da due linee nere, tre bianche e da una treccia policroma a due capi su fondo scuro. La scena raffigura un personaggio maschile, abbigliato con una tunica bianca e un mantello, che regge con la sinistra una siringa. Ai suoi piedi si trovano una pecora e forse una capra seduta. Il paesaggio è suggerito da alcuni alberelli. Secondo alcuni studiosi la figura rappresenta il Buon Pastore (Canuti 1994), secondo altri il dominus (Grassigli 1998). Brusin 1960 colloca il pavimento all’inizio del IV sec.d.C., Tavano tra il 330 e il 340 d.C., Forlati Tamaro 1974, Bertacchi 1980, Canuti 1994 nella seconda metà del secolo.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 35f – meandro di svastiche a giro doppio
DM 1y – fascia monocroma
DM 1i – linea doppia
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 177e – composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da quattro coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacentifigurati
DM 177e – composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da quattro coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacentilosanga policroma
DM 177e – composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da quattro coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacentiquadrilobo di pelte attorno ad un quadrifoglio
DM 1i – linea doppia
DM 1t – linea tripla
DM 70j – treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro
DM 60e – onde, il fondo sfumato in senso orizzontale
DM 199c – composizione di linee spezzate con effetto di squadre, iridata disegnata da linee semplici dentate
DM 177e – composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da quattro coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacentiquadrato di treccia
DM 177e – composizione ortogonale di stelle di due quadrati allacciati disegnati da trecce, tangenti per una punta, gli spazi di risulta cruciformi scompartiti in un quadrato contornato da quattro coppie di losanghe, con effetto di ottagoni adiacentinodo a otto capi
DM 268a – fiorone composito di 8 elementi non contigui: 4 petali affusolati e 4 loti trifidi

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Contenitori/vasicantharus
Contenitori/vasicolomba
Animalicolomba
Animalipecora
Animalicapra
Pesci
Delfino
Busto diStagioni
Busto diPrimavera
Busto diInverno
Busto diAutunno
Busto diFigura femminile
Pavone
Contenitori/vasi
Dominus
Buon Pastorealbero
Referenza fotografica: da Bertacchi 1980.

Parte dell’ambiente: abside
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: tricromo

L’abside è pavimentata da una stesura in cotto incorniciata da una fascia bicroma in tessellato decorata da una coppia di file di archi opposti e sfalsati, delineati, ornati di edera.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 52d – coppia di file di archi opposti e sfalsati, delineati, ornati di edera
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: situ

Restauri antichi: Il mosaico ha subito diversi rattoppi.
Restauri moderni: Il pavimento è stato consolidato.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
AA. VV. 1965, in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, figura in copertina.
Bertacchi, L. 1980, Architettura e mosaico, in Da Aquileia a Venezia. Una mediazione tra l’Europa e l’Oriente dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., Milano, p. 268, figg. 220-225, tav. XXIII.
Bertacchi, L. 1999, I ritratti nei mosaici di Aquileia, in Il ritratto romano in Aquileia e nella Cisalpina. Atti della XXVII settimana di studi aquileiesi (Aquileia 27-30 aprile 1996), Trieste, p. 98, fig. 27.
Bortolotto, I. 1973, in Il sacello paleocristiano della CAL ad Aquileia, Udine.
Bovini, G. 1972, in Antichità cristiane di Aquileia, Bologna, pp. 402-411.
Brusin, G./ Zovatto, P.L. 1957, in Monumenti paleocristiani di Aquileia e di Grado, Udine, pp. 210-225, figg. 92-92a.
Brusin, G. 1956, n.4874, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Roma, p. 347, fig. 112.
Brusin, G. 1960, Una conventicola di dionisiaci in Aquileia, in Analecta Archaeologica. Festschrift Fritz Fremersdorf (zum Abschluss des 65. Lebensjahres am 14. Januar 1959), Köln, p. 257, tav. 65.
Canuti, G. 1994, Iconografia delle Stagioni nei mosaici pavimentali antichi d’Italia, in Atti del I Colloquio dell’ Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile-3 maggio 1993), Ravenna, pp. 511-512, n.15, fig. 2 a p. 511, figg. 3-5 a p. 514.
Forlati Tamaro, B. 1955, Progetto di una legge speciale per Aquileia., in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, p. 99, fig. a p.99-100.
Forlati Tamaro, B. 1974, Mosaici tardo antichi in Africa e ad Aquileia, in Aquileia e l’Africa, Atti della quarta settimana di studi aquileiesi (Aquileia, 28 aprile-4 maggio 1973), Udine, p. 136, fig. 1.
Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, pp. 243, fig. a p.244.
Mangani, E./ Rebecchi, F./ Strazzulla, M.J. 1981, in Emilia, Venezie, Bari, p. 222.
Menis, G.C. 1975, I ritratti nei mosaici pavimentali di Aquileia, in Mosaici in Aquileia e nell’Alto Adriatico, Atti della V settimana di studi aquileiesi (Aquileia 25 aprile-1 maggio 1974), Udine, pp. 88-90, fig. 27.
Schumacher, W.N. 1977, in Hirt und “Guter Hirt”, Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte, Rom, Freiburg, Wien, pp. 217-222, tav. 46.
Tavano, S. 1986, Considerazioni sui mosaici nella Venetia et Histria, in Aquileia nella Venetia et Histria. Atti della XV settimana di studi aquileiesi (Aquileia 28 aprile-3 maggio 1984), Udine, pp. 77-79, fig. a p..
Zovatto, P.L. 1960, Due nuovi sacelli cristiani di Aquileia, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, p. 117.
Zovatto, P.L. 1963, in Mosaici paleocristiani delle Venezie, Udine, pp. 118-121.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, fondo CAL, vano 54, tess. c.d. oratorio del Buon Pastore, in TESS – scheda 4417 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4417), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4417

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Clementi, Tatiana | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca