scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7333
Ex S. Maglorio, tessellato bicromo con pseudoemblema – Faenza  ( RA )

edificio residenziale/domus
Nel 1970 in occasione della demolizione dell’ex convento di S. Maglorio vennero casualmente in luce alcuni resti edilizi di età romana; poco tempo dopo (1978/1979) è stato praticato uno scavo programmato eseguito per trincee, preliminare alla realizzazione del parcheggio comunale. Lo scavo per trincee non ha reso agevole la comprensione delle stratificazioni archeologiche dell’area e la parzialità dell’intervento impedisce una corretta e puntuale ricostruzione delle strutture scoperte, riconducibili ad una domus romana. Il vano 1 è una grande corte scoperta, pavimentata in commessi di laterizi e dotata di vasca ugualmente pavimentata a commessi di laterizi. A NE della corte e affacciato su di esso si trova il vano 2, che, sulla base della decorazione del pavimento in tessellato, è interpretato come vano di soggiorno/di rappresentanza dell’abitazione. A NE del vano 2 si trova il piccolo vano 3, pavimentato in cementizio, adiacente a una seconda corte 4, dotata di pozzo. A NO il vano 2 è adiacente al vano 5, scavato in minima parte e pavimentato in cementizio. Il vano 2 è inoltre collegato al vano 6, anche questo scavato solo in parte, pavimentato in tessellato, con tessere grosse ricavate da ciottoli fluviali.
In bibliografia si segnala come la domus, sulla base delle pavimentazioni, possa essere compresa in un orizzonte cronologico che va dal I sec.a.C. al III sec.d.C.; più in particolare, si segnala che la pavimentazione del vano 2 sia da attribuire al II-III secolo (Guarnieri 2000, pp. 140-141). Tuttavia, la decorazione dell’ambiente, pesantemente compromessa da interventi edilizi postclassici, si può adattare molto bene anche ad una cronologia più alta, inquadrabile nel corso del I d.C., sebbene non sia possibile puntualizzarla ulteriormente; di conseguenza si può ritenere coerente con l’analisi complessiva della domus (pavimentazioni, dati archeologici, sviluppo planimetrico) un inquadramento cronologico alla prima età imperiale (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Progettare il passato 2000, tav. XIII; la planimetria allegata è tratta da Progettare il passato 2000, fig. 52).


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

ambiente di rappresentanza
L’ambiente 2 è un vano rettangolare scavato solo in parte. Presenta una pavimentazione in tessellato; sulla base della decorazione di quest’ultima il vano è interpretato come ambiente di rappresentanza, anche se le dimensioni contenute lo adatterebbero meglio ad un ambiente di soggiorno, sebbene il vano sia al centro dei percorsi dell’abitazione (almeno per la parte messa in luce). Su base stilistica il pavimento è datato in bibliografia al II sec. d.C., tuttavia su base stilistica la decorazione pavimentale può anche adattarsi a una cronologia più alta, inquadrabile nel I d.C.

Lunghezza: 6.70 m – Larghezza: 5 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1970 – Ente responsabile: SA ER

Ex S. Maglorio, tessellato bicromo con pseudoemblema

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: bicromo

Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per circa il 25% della superficie originaria, perchè parzialmente distrutto già in antico. Il tessellato bianco è interrotto da uno pseudomeblema quadrato, a sua volta campito da un cerchio; della decorazione tuttavia si conservano solo due motivi vegetali (palmette lineari piuttosto stilizzate) negli spazi di risulta tra cerchio e quadrato. Il pavimento era stato asportato e trasportato a Palazzo Mazzolani, ma la Guarnieri riferisce che attualmente risulta scomparso.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Misure
Lunghezza: 6.70 m; Larghezza: 5 m;

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma
DM 1i – linea doppia

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: da Guarnieri 2000

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Guarnieri, C. 2000, in Progettare il passato. Faenza tra pianificazione urbana e Carta Archeologica, Firenze, pp. 140-141, 279, fig. 55.
Monti, P. 1971, Faenza. Scavi nell’area dell’ex monastero di San Maglorio in Via Cavour., in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., pp. 47-48, figg. 5-7.
Righini Cantelli, V. 1980, in Un museo archeologico per Faenza. Repertorio e progetto, Bologna, pp. 122-123.
Scagliarini Corlaita, D. 1987, Nuovi dati e nuove osservazioni sulle domus di Ravenna e della Romagna., in Seminario Internazionale di Studi su “Archeologia e Arte nella Spagna tardoromana, visigota e mozarabica” (Ravenna, 4-11 aprile 1987), Ravenna, p. 386, fig. 5.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Ex S. Maglorio, tessellato bicromo con pseudoemblema, in TESS – scheda 7333 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7333), 2009
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7333

DATA SCHEDA: 2009 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca