
Settore nord-occidentale, I fase: sul versante nord-occidentale del pianoro è stato identificato il nucleo residenziale più antico della villa, inquadrabile tra II e I sec. a.C., i cui ruderi conservano le cortine esterne in opera quasi reticolata. Di tale nucleo rimangono l’ambiente b, ovvero il peristilio, inizialmente porticato e di cui restano in fondazione le basi di tre pilastri, attorno al quale gravitano tre ambienti a nord-est (c,d,e) ed un quarto ambiente absidato ad est (f). Dell’impianto abitativo doveva far parte anche un corridoio (p) terminante in una scaletta (q). Le murature superstiti hanno le cortine in opera quasi reticolata di buona fattura con ammorsature in blocchetti di calcare; in qualche caso conservano tracce di intonaci dipinti.
Settore nord-occidentale, II fase: nel corso del II secolo d.C., verosimilmente in fase con le ristrutturazioni operate presso il settore sud-orientale della villa (v. settore sud-orientale, II fase), il complesso nord-occidentale mutò destinazione d’uso trasformandosi in impianto termale. In tale occasione i precedenti ambienti furono variamente riadattati, come ad esempio l’ambiente f, convertito in frigidario, l’ambiente r, munito di una vaschetta sul fondo, forse per raccogliervi le essenze profumate, l’ambiente s, a pianta rettangolare provvisto di nicchie, ricavato mediante l’obliterazione di precedenti vani ed adattato in calidario (in seguito fu anche adoperato come calcara). Le murature pertinenti a questa seconda fase edilizia conservano i paramenti esterni in opera laterizia e/o mista. L’interruzione degli scavi non ha consentito di chiarire se anche gli altri ambienti furono interessati da cambiamenti funzionali o se furono semplicemente abbandonati.
Settore sud-orientale, I fase: a partire dalla metà/fine del I sec. d.C. presso la zona sud-orientale del pianoro fu allestito un secondo nucleo residenziale, incardinato attorno ad un peristilio centrale a pianta quadrangolare (15) delimitato da un corridoio (3), sul quale si aprivano a sud una serie di vani comunicanti (10,1,7,8,9,11,12), ad ovest due sale anch’esse comunicanti (13,16), mentre ad est doveva aprirsi un ambiente simmetrico alla sala 13 ed in fase con i vani contermini, che non si è conservato. La tecnica edilizia impiegata per la realizzazione degli ambienti è rappresentata fondamentalmente da scapoli di calcare legati da malta con ricorsi in tegole presso gli stipiti delle porte e da brevi tratti in opera laterizia e listata. Mediante un corridoio (18) ad ovest della corte (15) si accedeva alla pars rustica, forse realizzata in un momento di poco successivo rispetto alla zona residenziale. Essa è costituita da due cortili (23 e 24) attorno ai quali si aprivano una serie di vani destinati all’immagazzinamento di dolia ed all’alloggiamento del personale di servizio. Del settore produttivo dovevano far parte anche gli ambienti semicircolari 17 e 19, serviti dal corridoio 18 e di incerta identificazione; tutte le strutture subirono numerosi rifacimenti in epoca tarda.
Settore sud-orientale, II fase: nel corso della metà del II secolo d.C. la zona residenziale fu interessata da un ampio intervento di ristrutturazione che comportò il rifacimento e/o la sostituzione dei rivestimenti parietali e pavimentali: pertinenti a questa fase sono i piani pavimentali in mosaico ed in opus sectile ed i rivestimenti parietali in intonaco dipinto e/o a tarsie marmoree. Per quanto concerne le pavimentazioni, ad esclusione dell’ambiente 8, pavimentato da lastre in cipollino, è evidente la riproposizione del medesimo schema decorativo nelle coppie di ambienti 7-9, 1-11 e probabilmente anche 12-10.
Forse nel corso della II fase o nel III sec. d.C. fu demolito l’ambiente simmetrico al vano 13 e furono realizzati due vestiboli (2 e 4) delimitanti un vano (5). Il vano 5 fu poi provvisto, in un secondo momento non determinabile con sicurezza, di un abside lungo il lato sud.
Settore sud-orientale, III fase: in un momento collocabile non oltre il III secolo d.C. l’ambiente 10, pavimentato in opus sectile riconoscibile unicamente dalle impronte delle lastre sul massetto pavimentale, fu ripavimentato in tessellato.
Settore sud-orientale, IV fase: a partire dal IV secolo d.C. il settore abitativo sud-orientale fu abbandonato ed isolato dal resto dell’insediamento per due ordini di motivi: insistendo su una sorta di compluvio naturale, il suo mantenimento comportava costanti problemi legati al drenaggio delle acque, e soprattutto perchè, a partire da questo momento, la villa perse la sua connotazione residenziale ed assunse una valenza prettamente agricolo-produttiva, come documenta la continuità d’uso della pars rustica.
Settore sud-orientale, V fase: tra il V ed il VI sec. d.C. si assiste ad un ulteriore cambiamento strutturale, con l’installazione, all’interno del cortile 23, di un edificio di culto absidato diviso in tre navate.
Settore sud-orientale, VI fase: tra il VI ed il VII secolo d.C. ad est dell’area produttiva si sviluppò una necropoli di tombe in muratura con sepolture multiple.
Settore sud-orientale, VII fase: ulteriori e successive fasi di occupazione sono documentate dal materiale ceramico e da limitate ristrutturazioni, databili almeno fino al IX sec. d.C., quando un violento incendio determinò l’abbandono generale del complesso (pianta località edificio tratta da Coarelli F., Lazio, Roma 1984, pp. 168-169; pianta edificio tratta da Fenelli, Pascucci (a cura di) 2009, fig. 10 p. 42).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: ambulacroAmbulacro 3: ambiente ubicato presso il complesso residenziale sud-orientale dell’insediamento. Dell’ambulacro, che circondava la corte centrale 15, si conserva il braccio meridionale (m.16,75×2,75) e due porzioni dei bracci orientali ed occidentali; a nord le strutture murarie non sono più visibili in quanto completamente distrutte dagli scassi agricoli. Il corridoio conserva la pavimentazione in mosaico con motivi a pelte aggiunta nel corso del II secolo d.C. (settore s-o, II fase), oltre a resti di zoccolatura in bardiglio presso la parete comunicante con la corte e lungo le pareti del braccio nord-occidentale.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1987-1989
Madonna del Piano, villa, ambulacro 3, mosaico con pelte
Parte dell’ambiente: corridoio
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a tessere in grigio scuro e bianche decorato da una composizione di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate. Le porzioni di mosaico visibili misurano m.0,56×0,46/0,40.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: cm.1,5. cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1i – linea doppia | ||
DM 1y – fascia monocroma |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: cm. 1-1,5. cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 222d – composizione ortogonale di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate, in colori contrastanti (con spazi di risulta cordiformi) |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Area Archeologica di Madonna del Piano a Castro dei Volsci)
Restauri moderni: Il pavimento è stato distaccato, collocato su di una piattaforma in cemento grigio e ricollocato in situ (restauri 1989).
Condizione giuridica: proprietà Stato
Area Archeologica di Madonna del Piano a Castro dei Volsci (Riferimento: Lonoce, E.) via del mercato – Castro dei Volsci
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
AA.VV. 2009, in Il Museo Civìco Archeologico di Castro dei Volsci, Roma, p.44, fig.12 p.44.Laurenti, M. C. 1991-1992, La villa romana di Casale a Castro dei Volsci., in Papers of the Fourth Conference of Italian Archaeology, Londra, p.123, fig.5 p.123.Laurenti, M.C. 1994, Mosaici e sectilia pavimenta dalla villa romana di Castro dei Volsci, in Atti del I Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile- 3 maggio 1993), Ravenna, pp.190-191, p.194, fig.1.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Madonna del Piano, villa, ambulacro 3, mosaico con pelte, in TESS – scheda 8437 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8437), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8437