
La prima fase documentata in maniera estensiva si colloca pertanto tra la fine del I sec. d.C. e l’inizio di quello successivo. A N del cardine stradale, che con andamento NO-SE separa la domus in esame da quella posta di rimpetto a S (Vedi Domus S di via D’Azeglio, 47), si trova l’accesso all’unità abitativa: un ingresso (amb. 1), pavimentato in tessellato geometrico bicromo, delimitato da una soglia in arenaria sulla strada e da una soglia in marmo verso l’atrio. Nell’atrio, ambiente 2, oltre la soglia in marmo, si trova una soglia in mosaico decorata da un allineamento di spirali desinenti con piccole foglie triangolari. Tale composizione ha dato origine alla denominazione del complesso: “Domus della soglia a racemi”. Il centro della casa è costituito dall’atrio 2, probabilmente interamente pavimentato a mosaico, di cui rimane tuttavia solo il braccio SO. Ai lati dell’ingresso si trovano gli ambienti 3 e 4, entrambi pavimentati con tessellati bianconeri, probabilmente stanze da soggiorno o da letto della casa. Ad O, oltre l’ambiente 3, s’incontra un vano esteso in profondità dal muro che lo separa dal cardine, fino al limite N dello scavo. In questo caso il pavimento in mosaico e la stessa estensione dell’ambiente, suggeriscono una funzione di rappresentanza. Infine, nel settore E dello scavo, verso la strada, si trova l’ambiente 6, pavimentato in esagonette di cotto, probabile vano di servizio o cortile.
La seconda fase abitativa, datata alla metà del IV sec.d.C., è di fatto totalmente indipendente rispetto alla prima e da essa separata anche dalla costruzione intermedia delle terme. Il risultato della completa obliterazione della vasca collocata nell’ambiente 4 permette la costruzione di una stanza sita all’estremo angolo E dello scavo, comunicante a NO con la vasca rimpicciolita del vano 3 (vedi Terme di via D’Azeglio, 47). Il soggetto del tessellato pavimentale, il mosaico del “Buon Pastore”, e la presenza della vasca, hanno fatto pensare ad un sistema pertinente alla vicina chiesa di Sant’Eufemia, costruita pochi metri a NE probabilmente già nel V sec. d.C.
La terza fase abitativa, datata al V sec. d.C., si estende nuovamente a tutto il settore N del complesso di via D’Azeglio e si articola in quattro ambienti disposti ai lati di due cortili centrali. Il primo cortile (amb. 7) risulta completamente aperto sulla strada e dà accesso al vano 9, posizionato ad O, pavimentato in semplice battuto. A NE di quest’ultimo si trova l’ambiente 10, dotato di un tessellato geometrico e figurato, a sua volta comunicante con il secondo cortile (amb. 8), situato alle spalle del primo. Gli ambienti collocati ad E sono separati dai cortili a mezzo di un muro lesenato verso O. Gli accessi non sono stati individuati, ma potrebbe trattarsi di un sistema indipendente rispetto al settore O, gravitante su una domus posizionata ad E, oltre i limiti dello scavo. Entrambi i vani, ambienti 11 e 12, sono pavimentati in opus sectile e vengono inglobati dal successivo palazzetto bizantino (Vedi Palazzetto bizantino, via D’Azeglio 47) che viene realizzato sopra queste strutture (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa, prima e terza fase; planimetria tratta da Montevecchi, 2004, seconda fase).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: atrioAmbiente 2: prima fase abitativa: ambiente rettangolare, scavato solo parzialmente, collocato a NE dell’ingresso 1 e delle stanze 3 e 4. L’ambiente era pavimentato in tessellato geometrico con inserti di pannelli a decoro vegelizzato dislocati nei punti di maggior visibilità: il lato SO dell’impluvio e la soglia a racemi tra il braccio SO dell’ambulacro e la soglia in marmo del vano 1 (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa, prima fase).
Lunghezza: 6.8 m – Larghezza: 12 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1994
Domus N di via D’Azeglio 47, amb. 2, tess. con quadrati e rettangoli
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento in tessellato suddiviso in tre unità decorative. L’ingresso è sottolineato da una soglia a racemi, quasi completamente conservata, bordata da una fascia monocroma nera oltre la quale, verso l’interno della casa, si trova un segmento di treccia a due capi bianca, su fondo nero. Di fronte alla soglia, a 2,8 m di distanza, si conserva un frammento del rivestimento dell’impluvium: un esiguo lacerto di tessellato, decorato da una composizione vegetalizzata, ottenuta con tessere di dimensioni minori rispetto al resto del pavimento. Infine gli ambulacri dell’atrio, di cui ne rimane larga parte di quello SO soltanto, presentano un motivo cassettonato di file di quadrati alternati a file di rettangoli.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo
Tessellato geometrico, bicromo, distinto in un campo decorato da un reticolato di file di quadrati e rettangoli, ed in un bordo a fasce di denti di sega e spine corte.
Il campo presenta uno schema ortogonale costituito da tre file di quadrati adiacenti, alternate ad una fila di coppie di rettangoli separate da coppie di quadrati. Tutta la composizione è ottenuta da una fila doppia di tessere nere su fondo bianco. I rettangoli sono campiti ciascuno da due coppie di pelte affrontate, mentre i quadrati che li separano presentano un fiore quadripetalo bianco, entro un campo nero. Le fila di quadrati alternano coppie di losanghe, una volta sempre dritte, una volta sempre sdraiate, a fiori quadripetali bianchi su campo nero.
Il bordo dell’unità decorativa è costituito da una stesura in tessellato monocromo bianco, ad ordito di filari paralleli, obliqui rispetto agli assi della stanza. Seguono, verso l’interno, una linea tripla di tessere bianche, una fascia monocroma nera, una fascia monocroma bianca ed una fila di denti di sega dentati. Oltre a tale elementi s’incontra ancora una fascia monocroma nera ed una fila di spine corte.
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli | ||
DM 1t – linea tripla | ||
DM 1y – fascia monocroma | ||
DM 10g – denti di sega, dentati | ||
DM 12d – spine corte |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
var. DM 138a – composizione ortogonale di quadrati adiacenti con effetto di composizione reticolata di file di coppie di rettangoli |

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo
Soglia in tessellato bicromo, a decorazione geometrica e vegetalizzata. Il bordo è costituito da una stesura monocroma nera, cui segue sul lato NE dell’unità decorativa, verso il centro dell’atrio, una fascia monocroma bianca ed un’ulteriore fascia monocroma nera. Oltre a tali elementi, incorniciato da una linea tripla di tessere bianche, si trova un segmento di treccia a due capi, bianca su fondo nero.
Il campo dell’unità è costituito da una stesura monocroma bianca entro la quale si dispongono almeno cinque spirali tangenti o collegate tra loro e desinenti al centro con una piccola foglia triangolare.
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli | ||
DM 1y – fascia monocroma | ||
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante | ||
DM 1t – linea tripla |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni vegetali
Motivo | Modulo |
---|---|
Foglioline triangolari con apici rilevati alla base. |

Parte dell’ambiente: impluvio
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: bicromo
Dell’unità decorativa relativa all’impluvium, si conserva solo un esiguo lacerto in continuità con il rivestimento geometrico degli ambulacri. Alcuni autori (Maioli, 1995) hanno ipotizzato possa trattarsi di una parte del bordo dell’emblema che avrebbe occupato il centro della stanza. In realtà è più probabile che il rivestimento in esame s’interrompesse in corrispondenza della vasca di raccolta dell’acqua di cui si conserva un tratto della canaletta di scolo sotto la pavimentazione dell’ingresso. A prescindere dall’interpretazione, ciò che si conserva è un frammento di tessellato, adiacente alla stesura geometrica degli ambulacri, composto da tessere più minute e più candide rispetto a quelle vicine. All’interno del campo bianco si nota l’inizio di una decorazione che sembra presentare delle foglie di vite attaccate ad esili steli ricurvi disegnati da una sola fila di tessere nere.
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: vegetale
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni vegetali
Motivo | Modulo |
---|---|
foglie di vite |
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Graziani, S. 2010, Abitare in città nella Romagna romana. La documentazione archeologica (I sec. a.C.-III sec.d.C.)., in Cultura abitativa nella Cisalpina romana. 1. Forum Popili., Firenze, pp. 82-83.Maioli, M.G. 1993, Ravenna, via D’Azeglio, n. 47. Complesso archeologico., in Studi e documenti di archeologia, Bologna, p. 360, fig. 63.Maioli, M.G. 1995, Edifici di età repubblicana e augustea nel complesso archeologico di via D’Azeglio a Ravenna., in Seminario Internazionale sul tema: “Ricerche di Archeologia Cristiana e Bizantina”, Ravenna, p. 521.Maioli, M.G. 1996, I mosaici del complesso di via D’Azeglio in Ravenna., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 338.Maioli, M.G. 2003, Comune di Ravenna. La stratificazione urbana di via D’Azeglio. , in Viaggio nei siti archeologici della provincia di Ravenna, Ravenna, p. 18.Manzelli, V./ Grassigli, G.L. 2001, Abitare a Ravenna. Edilizia privata e apparati decorativi nelle domus ravennati di età romana. , in Ravenna romana, Ravenna, p. 137, fig. 7.Manzelli, V. 2000, in Città romane, 2. Ravenna, Roma, p. 67, fig. 27.Marini Calvani, M./ Maioli, M.G. 1995, in I mosaici di via D’Azeglio in Ravenna, Ravenna, pp. 81, 84, figg. 67, 70.Montevecchi, G./ Leoni, C. 2004, Settore settentrionale. Domus con soglia a racemi (II sec. d.C.)., in Archeologia urbana a Ravenna. La “Domus dei tappeti di Pietra”. Il complesso archeologico di via D’Azeglio., Ravenna, p. 31, figg. 30, 31.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Domus N di via D’Azeglio 47, amb. 2, tess. con quadrati e rettangoli, in TESS – scheda 8962 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8962), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8962