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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9827
Grotta di Tiberio, sett. C, cubicolo, cementizio con pseudoemblema centrale – Grotta di Tiberio – Sperlonga  ( LT )

edificio residenziale/villa
Ai piedi del monte Ciannito presso Sperlonga si conservano i ruderi di una tra le più maestose villae maritimae dell’antichità, residenza estiva dell’imperatore Tiberio. La prima fase di vita del complesso risale ai primi anni del I sec. a.C.; con tutta probabilità la villa fu ereditata dal nonno materno di Livia, madre di Tiberio che, secondo Svetonio, era originario della vicina Fundi. Di questa fase (I fase) rimangono poche strutture; ad un momento leggermente successivo, anch’esso databile in età repubblicana, vanno ascritti ulteriori rimaneggiamenti (II fase). In età augusteo-tiberiana la villa fu interessata da un intervento di ristrutturazione generale che andò a sconvolgere le strutture preesistenti (III fase); si distingue anche una fase flavia (IV fase), una fase adrianea (V fase) e una serie di modifiche e ristrutturazioni ravvisabili fino al Settecento (VI fase). Va debitamente premesso che la datazione delle varie fasi del complesso, la sovrapposizione di decorazioni pittoriche presso le pareti degli ambienti e la presenza di tessellati che possono cronologicamente inserirsi tra l’età pre e quella post augustea rimane ad oggi problematica. Il complesso edilizio si articola in tre nuclei:
A: ruderi a mezzacosta a ridosso della moderna SS Flacca: si tratta di un sistema di conserve d’acqua sostruite e dotate di un canale sotterraneo, funzionali al rifornimento idrico dell’edificio. I ruderi sono coevi al primo impianto della villa, con ristrutturazioni in tarda età repubblicana (murature in reticolato) e ancora successive.
B: Resti lungo l’arenile scarsamente conservati: essi consistono in strutture in parte sepolte sotto la sabbia che proseguono nel mare per un fronte di oltre m 300 e ad una profondità di m 50, che sembrano riferibili ad ambienti di differente tipologia, tra cui vani pertinenti ad un piccolo impianto termale. Tra gli ambienti basti citare un corridoio pavimentato in commessi laterizi e due vani recentementi riportati in luce di cui uno pavimentato da un mosaico policromo con motivi geometrici.
C: "Grotta" e area interessata dagli scavi archeologici effettuati negli anni Cinquanta. Le strutture visibili a N sono quelle maggiormente alterate; tra di esse si distingue un settore di incerta destinazione comprendente una serie di ambienti a pianta pressocchè quadrata (1). A partire dall’VIII sec. d.C. all’interno degli ambienti si insediò una comunità monastica che modificò i vani già profondamente rimaneggiati nel corso del II-III sec. d.C. Tra gli interventi si segnala la costruzione di un rozzo muro di recinzione (2).
Più a S si apre il c.d. quartiere occidentale, articolato attorno ad un vasto cortile con portici in laterizio su cui si apre una doppia fila di ambienti sviluppati su due piani ed in cui viene riconosciuto il settore di servizio per gli addetti alla gestione della villa (3). Le strutture, databili in età augusteo-tiberiana ed oggetto di rimaneggiamenti tra II sec. d.C. e la tarda antichità, insistono su parte dell’iniziale impianto repubblicano. Le cortine esterne dei vani sono in opera reticolata, a volte anche bicolore (calcare e tufo); non si conservano le pavimentazioni ad eccezione del pavimento in opera spicata di una forica che si apre a S-O. Lungo il lato E è infine riconoscibile un piccolo impianto termale creato in epoca tarda.
Ad una quota inferiore si sviluppa la zona più prettamente residenziale, composta dal triclinio e dalla "grotta", la cui sistemazione è da ascrivere alle ristrutturazioni augusteo-tiberiane. Si conserva un sistema porticato di tre muri paralleli, probabilmente un portico a due navate, forse un ginnasio (4), collegato ad un viale che conduce ad una grotticella naturale trasformata in ninfeo affrescato e pavimentato a mosaico, dotato di due padiglioni simmetrici (5).
A S-E dell’area si apre un ampio bacino acquatico (6), al di sopra del quale insiste una coenatio con murature in opera incerta (I fase), originariamente articolata su due piani e prospiciente sulla grotta maggiore. Tra gli ambienti si conserva un cubicolo affrescato con pavimento in cementizio decorato con tessere. La coenatio subì varie modifiche nei secoli successivi, soprattutto nel corso delle ristrutturazioni augusteo-tiberiane (II fase), quando nel basamento prospiciente il mare furono ricavate una serie di nicchie intonacate, forse adoperate come riparo per volatili o natanti. Nel corso delle ristrutturazioni un vano ad E, pavimentato da commessi a spina di pesce, fu riadattato a cucina.
Immediatamente a S-E della coenatio si apre la celeberrima spelunca (7) che, al più tardi nella prima età imperiale, fu "antropizzata" con cortine murarie in opera laterizia e trasformata in lussuoso ninfeo-triclinio, forse in occasione della sistemazione degli altrettanto noti gruppi scultorei raffiguranti personaggi tratti dall’Odissea. Del terrazzo esterno, pavimentato a mosaico, si conserva la roccia adiacente lavorata artificialmente e rivestita da cementizio idraulico (8). Sulla destra si apre un ambulacro affrescato e pavimentato in cementizio con marmi policromi (9). La grotta si compone di un ampio spazio centrale e da due anfratti laterali; l’abside, che conserva le decorazioni parietali, al momento della scoperta era rivestito da un opus sectile pavimentale (7a).
Nell’appendice N-E fu creato un vano di forma semi-ellittica pavimentato da lastre di bardiglio, di cui rimangono le impronte nella preparazione (7c); in un anfratto retrostante fu creata una sala cruciforme con pavimento musivo e decorazione parietale (7d).
L’appendice S-E (7b), regolarizzata da un podio su due livelli, prevedeva, in basso, la sistemazione del gruppo scultoreo del Polifemo; nella parte in alto, pavimentata in lastre di bardiglio, era presente una canalizzazione per il raccoglimento delle acque. Accanto alla grotta si conserva un ulteriore ambiente in parte ricavato dal banco roccioso, che conserva tracce della decorazione parietale e pavimentale. La caverna si affaccia su un sistema di piscinae rettangolari comunicanti e funzionali all’allevamento ittico; la parte antistante la grotta era adoperata come triclinio estivo, coperto da velario e collegato alla grotta tramite ponti lignei (10).
D: settore a S-E non ancora indagato scientificamente; la presenza di una serie di murature in opera quasi reticolata e il rinvenimento di numerosi frammenti scultorei conferma che il complesso imperiale doveva estendersi anche in questa direzione (pianta località edificio tratta da Venditti C. P., Le villae del Latium adiectum. Aspetti residenziali delle proprietà rurali, Perugia 2011, tav. XLIV, n. 300; pianta edificio tratta da Cassieri 2008, fig. 6 p. 14).


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: cubicolo
6a: l’ambiente, identificato come cubicolo, fa parte del settore C della villa. Nella zona antistante la grotta monumentale della villa, al di sopra di un ampio bacino acquatico, si sviluppa una coenatio su due piani con murature in opera incerta, la cui prima fase edilizia risale all’epoca di impianto della villa (I fase). Il cubicolo, che occupa una posizione centrale all’interno del padiglione, era arricchito da rivestimenti pittorici parietali con figurazioni pertinenti al II stile pompeiano (non più in situ) ed un pavimento in cementizio a base fittile con pseudoemblema centrale pertinente alle ristrutturazioni di II fase. Si segnala la presenza, presso gli ambienti attigui, di ulteriori pavimentazioni in cementizio con tracce di rubricatura.

Lunghezza: 2,45 m – Larghezza: 2,20 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
non documentata

Grotta di Tiberio, sett. C, cubicolo, cementizio con pseudoemblema centrale

Parte dell’ambiente: cubicolo
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: tricromo

Pavimentazione in cementizio a base fittile decorata da un punteggiato di crocette bicrome che definiscono uno pseudoemblema centrale a tessere bianche, bordato da un motivo a onde correnti seguito da una fila di losanghe tangenti. Il campo è decorato da una losanga centrale con cerchio inscritto campito da un fiore a sei petali. All’interno degli spazi di risulta del campo rettangolare, della losanga e del fiorone, si dispongono singole crocette bicrome.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 101b – onde correnti a giro semplice

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103g – punteggiato di crocette bicrome, su signino
DM 299e – losanga inscritta in un rettangolo (qui a linee di tessere)
Referenza fotografica: Da Cassieri 2000, fig.18 p.42.

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Museo Archeologico Nazionale ed area archeologica di Sperlonga )

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cassieri, N. 1996, in Il Museo Archeologico di Sperlonga, Roma, p.27.
Cassieri, N. 2000, in La Grotta di Tiberio e il museo Archeologico Nazionale di Sperlonga. Itinerari dei Musei, Gallerie, Scavi e Monumenti d’Italia, Roma, pp.42-43, fig.18 p.42.
Cassieri, N. 2008, La villa spelunca di Tiberio a Sperlonga., in Residenze imperiali nel Lazio. Atti della Giornata di Studio (Monteporzio Catone, 3 aprile 2004), Monteporzio Catone, p.19, fig.13 p.20.
Jacopi, G. 1963, in L’antro di Tiberio a Sperlonga, Roma, p. 21.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Grotta di Tiberio, sett. C, cubicolo, cementizio con pseudoemblema centrale, in TESS – scheda 9827 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9827), 2011
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9827

DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca