Baia, cd. Terme, vano 26, tessellato bicromo a motivi figurati – Baia – Bacoli ( NA )
edificio residenziale/palatium Il complesso delle cosiddette Terme di Baia risulta essere un vasto agglomerato di strutture, scavato a partire dal 1941, ubicato sulle colline che circondano il Golfo di Baia e delimitato ad est dalla strada che collega Baia a Bacoli e a nord dalla linea ferroviaria cumana. Le strutture, digradanti verso il mare, non fanno parte di un complesso unitario, bensì di un insieme di edifici, alcuni con carattere spiccatamente termale, nel quale va forse riconosciuto il Palatium Baianum, ossia la residenza imperiale di Baia. Le strutture, che datano il loro primo impianto fra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C., e che raggiungono l’assetto attuale nel I secolo d.C., sono state suddivise convenzionalmente in cinque settori denominati, da nord a sud, Villa dell’Ambulatio, Terme di Mercurio, Terme della Sosandra, Terme Inferiori o Piccole Terme e Terme di Venere. La Villa dell’Ambulatio (1), chiamata così per via del lungo portico absidato, data il suo primo impianto fra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. Si tratta di una villa d’età repubblicana, inglobata nelle successive strutture d’età imperiale. Gli ambienti, realizzati con murature in opera reticolata, sono decorati da pavimentazioni in opus sectile e tessellato e si dispongono su sei terrazze digradanti, raccordate attraverso rampe di scale interne ed esterne. Le Terme di Mercurio, che occupano il settore nord-orientale dell’area archeologica, si articolano attorno ad un nucleo più antico, d’età tardo-repubblicano/augustea, costituito da una vasta aula in opera reticolata con copertura a cupola, attorno alla quale si aggiungono, in età primo e medio imperiale, altri ambienti termali. Le cosiddette Terme della Sosandra, che occupano l’area centro-meridionale del complesso, sono articolate attorno ad un’area scoperta circondata da portici. Il primo impianto, con strutture in opera incerta, è coevo a quello della Villa dell’Ambulatio, ossia fine del II-inizio del I secolo a.C. Agli inizi del I d.C. si può forse attribuire la fase di monumentalizzazione del complesso con la realizzazione di ambienti disposti su terrazze, mentre al II secolo d.C. vanno datate le successive modifiche. Il settore centrale è costituito da un portico a tre bracci (14) sul quale si affacciano diversi ambienti con funzione residenziale, ornati da un ricco apparato scultoreo, che presentano ancora tracce dell’originaria decorazione pavimentale in opus sectile ed in tessellato (15-19). Seguono, ad un livello più basso, un ampio emiciclo (20) ed un peristilio. Le Piccole Terme occupano il settore sud-occidentale dell’area archeologica. E’ l’edificio termale più antico, realizzato dopo la metà del I secolo a.C., con fasi edilizie successive databili al I e II secolo d.C., e caratterizzato da ambienti disposti in maniera assiale. L’ultimo settore del complesso termale è costituito dalle cosiddette Terme di Venere, disposte con orientamento nord-ovest/sud-est, ubicate presso l’angolo sud-orientale del complesso. Gli ambienti settentrionali si datano all’inizio dell’età imperiale, mentre quelli meridionali ad età adrianea. Si conservano ancora le decorazioni in stucco e le pavimentazioni in tessellato ed opus sectile riconducibili alle due diverse fasi edilizie (22-24). Per quanto concerne la cronologia, l’eterogeneità delle strutture che caratterizzano il complesso delle cosiddette Terme di Baia crea alcune difficoltà nella delineazione di un quadro cronologico ed evolutivo preciso. La I fase, alla quale sono riconducibili le strutture del primo impianto della Villa dell’Ambulatio e quelle in opera incerta delle Terme di Sosandra, potrebbe datarsi fra la fine II/inizi del I secolo a.C.; ad una fase successiva (fase II), inquadrabile fra la tarda età repubblicana e gli inizi del principato augusteo vanno ascritte le strutture delle Terme di Mercurio, in opera reticolata con blocchetti di tufo angolari. Ad una terza fase edilizia (fase III), inquadrabile nella prima età imperiale, risale un riassetto complessivo degli edifici, dotati, in alcuni casi, di pavimentazioni marmoree ed in tessellato. Ulteriori modifiche ed ampliamenti risalgono ad età adrianea e, più in generale, al pieno II secolo d.C (fase IV). L’intero complesso rimane in uno sino ad età severiana (fase V), come si evince dai diversi restauri riconducibili a quest’epoca. (La pianta della località e dell’edificio sono una rielaboorazione da P. Amalfitano, G. Camodeca, M. Medri, I Campi Flegrei un itinerario archeologico, Venezia 1990, p. 190-191 e 198). Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
AMBIENTE: non determinato Ambiente 26. E’ ubicato presso il settore delle Terme di Venere, a nord di una vasta area scoperta adibita a giardino e adiacente ad una sala ad esedra con ingresso tripartito. La muratura è in opera reticolata con ammorsature angolari in tufelli. L’ingresso, in posizione decentrata, è sul lato orientale. La decorazione del pavimento è in tessellato bicromo a motivi figurati. In base alle murature, l’ambiente è stato datato al II secolo d.C. (La planimetria è tratta da P. Amalfitano, G. Camodeca, M. Medri, I Campi Flegrei un itinerario archeologico, Venezia 1990, p. 198). Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Baia, cd. Terme, vano 26, tessellato bicromo a motivi figurati
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a motivi vegetali e figurati. Il campo è inquadrato da un’ampia balza marginale in tessere bianche disposte ad ordito dritto e da due linee triple bicrome. Internamente, il campo è decorato da motivi vegetali e figurati. Si vede un cespo d’acanto di tre foglie, con nervature in tessere bianche, dal quale si dipartono racemi a volute terminanti in piccole foglie. Due racemi si intrecciano, formando tre spazi ovali decorati da motivi figurati. Partendo dal basso, è raffigurato un personaggio maschile, con velo rigonfio attorno alle braccia, realizzato in tessere nere con dettagli anatomici in tessere bianche, che tiene nella mano destra una lepre. Nell’ovale centrale, al di sopra di un pilastro, è raffigurata un’erma femminile con corona sul capo, verosimilmente di spighe, identificabile forse con la personificazione della stagione estiva. Nell’ovale superiore è inserito un kantharos biansato su piedistallo triangolare e corpo baccellato. In prossimità dell’orlo del vaso sono raffigurate cinque linee ricurve, da interpretare come zampilli stilizzati, mentre sulle anse poggiano due colombe. In base a considerazioni di carattere stilistico e alle murature con le quali la pavimentazione è in fase, il rivestimento è stato datato al II secolo d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 5.85 m; Larghezza: 2.98 m;
BORDO
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 ca. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 1t – linea tripla
CAMPO
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: vegetale e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 ca. cm
Decorazioni vegetali
Motivo
Modulo
cespo d’acanto di tre foglie con racemi
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Contenitori/vasi
Colombe
Estate
Figura maschile
lepre
Referenza fotografica: immagine da Esposito, Miniero 2000, p. 264, fig. 8
CONSERVAZIONE Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Area archeologica delle Terme di Baia) Restauri moderni: Il rivestimento era soggetto al distaccamento delle tessere e all’assottigliamento delle tessere nere in tufo. Si è provveduto all’integrazione delle lacune con malta composta da grassello di calce sabbia pozzolana polvere di tufo in rapporto 1:3. E’ stato, inoltre, effettuato il rifacimento delle tessere nere con impasto di tufo nero inciso a fresco. Condizione giuridica: proprietà Stato Area archeologica delle Terme di Baia (Riferimento: Miniero, Paola) Via Sella di Baia, 22 – 80070 – Bacoli, loc. Baia
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Amalfitano, P. 1990, in I Campi Flegrei: un itinerario archeologico, Venezia, pp. 209-217, fig. p. 227.Esposito, M./ Miniero, P. 2000, I mosaici delle “Terme” di Baia, in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna, pp. 258-260, figg. 8-11.
CITAZIONE E CONDIVISIONE STRINGA BIBLIOGRAFICA: Succi, Silvia, Baia, cd. Terme, vano 26, tessellato bicromo a motivi figurati, in TESS – scheda 9864 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9864), 2011 INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9864