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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9868
Miseno, Sacello degli Augustali, vano A, pavimento in opus sectile – Miseno – Bacoli  ( NA )

EDIFICIO: sede collegiale
Nel 1968, in occasione di alcuni lavori di sbancamento nell’area compresa fra Punta Terone e le pendici sud-orientali di Punta Sarparella, sono venuti alla luce i resti di un edificio identificato con il collegio degli Augustali di Miseno. I resti sono riconducibili a tre ambienti di pianta quadrangolare, dei quali quello centrale (A) munito di un’ampia abside sulla parete di fondo, parzialmente ricavati nella roccia, che si affacciavano, in origine, su un cortile porticato (F) pavimentato a mosaico. In base ai dati archeologici e alle strutture murarie, sono state individuate all’incirca tre fasi edilizie datate fra l’età giulio-claudia e la fine del II secolo d.C. In età giulio-claudia (fase I) vengono costruiti tre ambienti (A, B, C) caratterizzati da murature con paramenti in opera reticolata e ammorsature angolari in tufelli, prospetti in opera listata e parte posteriore scavata nel banco roccioso. Alla fine del I secolo d.C. (fase II) si datano il parziale rifacimento del vano C, con l’utilizzo di murature in opera listata, e l’aggiunta di portici laterali con corte centrale pavimentata in mosaico (D). In età antonina (fase III) si data la monumentalizzazione del vano A, che costituisce il vero e proprio sacello. Un’ iscrizione, posta sull’architrave dell’edificio, celebra i due evergeti, Cassia Victoria ed il marito, L. Lecanio Primitivo, sacerdote augustale, raffigurati entro un clipeo nel timpano frontonale. Il sacello A è posto su un podio in posizione soprelevata ed in asse con una scalinata di marmo fiancheggiata da podi in muratura rivestiti di lastre marmoree. Il pronao tetrastilo è preceduto da un ingresso pavimentato con un tessellato bicromo (E), datato dal De Franciscis alla fase I. La pavimentazione interna dell’ambiente è in opus sectile, in corrispondenza del tratto centrale, ed in cementizio lungo i lati. All’interno delle nicchie, che inquadravano lateralmente l’abside sul lato di fondo, sono state ritrovate le statue di Vespasiano e Tito. Il complesso cessa il suo utilizzo alla fine del II secolo d.C. in seguito ad una frana. Il complesso è attualmente ricoperto dalle acque di una falda sotterranea. (La pianta della località è su base IGM 184 III NO; la pianta dell’edificio è tratta da Buonaguro 2008, p. 182, fig. 3).

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

AMBIENTE: triclinio
Vano A. L’ambiente data il suo primo impianto ad età giulio-claudia (fase I). L’assetto attuale è riconducibile alla fase d’età antonina (III fase), quando avviene la monumentalizzazione del complesso ad opera di Cassia Vittoria in onore del marito L. Lecanio Primitivo, sacerdote augustale. Il sacello è un ambiente di pianta rettangolare su podio con scalinata posta in asse, fiancheggiata da podi marmorei. Il pronao tetrastilo, con colonne in cipollino, è preceduto da un ingresso con tracce di pavimentazione musiva risalente alla prima fase edilizia (età giulio-claudia). L’interno è decorato da una pavimentazione in opus sectile ed in cementizio decorato. La parete di fondo è scandita da tre nicchie scavate nel banco tufaceo: quella centrale, a pianta semicircolare e copertura a catino, presenta tracce della decorazione pittorica a fondo rosso con soggetti marini. All’interno della nicchia semicircolare era posta in origine una statua di Augusto della quale è stato rinvenuto il basamento, mentre nelle nicchie laterali erano poste le statue di Vespasiano e Tito. Le murature dell’ambiente sono in opera reticolata ai lati ed in opera listata sul prospetto. In origine dovevano essere ricoperte da lastre marmoree. L’ambiente è stato interpretato come sacello, tuttavia in base al ritrovamento di alcuni resti di pasti, è possibile che abbia potuto avere anche delle funzioni triclinari. (La pianta dell’ambiente è tratta da Buonaguro 2008, p. 182, fig. 3).

Lunghezza: 9 m – Larghezza: 8 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1968/00/00 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta

Miseno, Sacello degli Augustali, vano A, pavimento in opus sectile

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Rivestimento in opus sectile e cementizio decorato, articolato in quattro unità decorative relative allo spazio conviviale (a), allo spazio triclinare (b-c) e alla soglia (d). L’ingresso all’ambiente è sottolineato da una soglia marmorea bianca (d). Lo spazio conviviale (a), di m 9×2 (m 4.5 in corrispondenza dell’ingresso), è decorato da un rivestimento in opus sectile di modulo quadrato reticolare Q2L/R/Q2, ossia un quadrato di base (cm 60) decorato da un quadrato listellato Q2L (cm 40), posto in diagonale, e i quadrati minori nei punti d’incrocio (cm 30) decorati da quadrati iscritti in diagonale. I materiali utilizzati sono marmo africano (quadrato centrale), giallo antico (triangoli di risulta) e probabilmente pavonazzetto e bardiglio nei rettangoli laterali e nei quadrati minori; i listelli erano verosimilmente in palombino e ardesia. Gli spazi laterali del pavimento, interpretabili come spazi triclinari, sono pavimentati da un rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un reticolato di fasce in tessere bianche, che riprende il motivo decorativo del sectile. In base a considerazioni di carattere stilistico il pavimento è datato ai primi anni dell’età antonina (III fase). Il pavimento è attualmente sommerso dall’acqua e non è, dunque, possibile effettuare un’analisi autoptica per la verifica dei materiali.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 9 m;

Unità decorative

Parte dell’ambiente: spazio tricliniare
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Rivestimento in opus sectile e cementizio decorato, articolato in quattro unità decorative relative allo spazio conviviale (a), allo spazio triclinare (b-c) e alla soglia (d). L’ingresso all’ambiente è sottolineato da una soglia marmorea bianca (d). Lo spazio conviviale (a), di m 9×2 (m 4.5 in corrispondenza dell’ingresso), è decorato da un rivestimento in opus sectile di modulo quadrato reticolare Q2L/R/Q2, ossia un quadrato di base (cm 60) decorato da un quadrato listellato Q2L (cm 40), posto in diagonale, e i quadrati minori nei punti d’incrocio (cm 30) decorati da quadrati iscritti in diagonale. I materiali utilizzati sono marmo africano (quadrato centrale), giallo antico (triangoli di risulta) e probabilmente pavonazzetto e bardiglio nei rettangoli laterali e nei quadrati minori; i listelli erano verosimilmente in palombino e ardesia. Gli spazi laterali del pavimento, interpretabili come spazi triclinari, sono pavimentati da un rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un reticolato di fasce in tessere bianche, che riprende il motivo decorativo del sectile. In base a considerazioni di carattere stilistico il pavimento è datato ai primi anni dell’età antonina (III fase). Il pavimento è attualmente sommerso dall’acqua e non è, dunque, possibile effettuare un’analisi autoptica per la verifica dei materiali.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 145a – reticolato di fasce delineate, con quadrati iscritti sulla diagonale nei punti di incrocio e losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli, in colori contrastanti
Referenza fotografica: immagine da Buonaguro 2008, p. 183, fig. 5

Parte dell’ambiente: spazio tricliniare
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Rivestimento in opus sectile e cementizio decorato, articolato in quattro unità decorative relative allo spazio conviviale (a), allo spazio triclinare (b-c) e alla soglia (d). L’ingresso all’ambiente è sottolineato da una soglia marmorea bianca (d). Lo spazio conviviale (a), di m 9×2 (m 4.5 in corrispondenza dell’ingresso), è decorato da un rivestimento in opus sectile di modulo quadrato reticolare Q2L/R/Q2, ossia un quadrato di base (cm 60) decorato da un quadrato listellato Q2L (cm 40), posto in diagonale, e i quadrati minori nei punti d’incrocio (cm 30) decorati da quadrati iscritti in diagonale. I materiali utilizzati sono marmo africano (quadrato centrale), giallo antico (triangoli di risulta) e probabilmente pavonazzetto e bardiglio nei rettangoli laterali e nei quadrati minori; i listelli erano verosimilmente in palombino e ardesia. Gli spazi laterali del pavimento, interpretabili come spazi triclinari, sono pavimentati da un rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un reticolato di fasce in tessere bianche, che riprende il motivo decorativo del sectile. In base a considerazioni di carattere stilistico il pavimento è datato ai primi anni dell’età antonina (III fase). Il pavimento è attualmente sommerso dall’acqua e non è, dunque, possibile effettuare un’analisi autoptica per la verifica dei materiali.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 145a – reticolato di fasce delineate, con quadrati iscritti sulla diagonale nei punti di incrocio e losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli, in colori contrastanti
Referenza fotografica: immagine da Buonaguro 2008, p. 183, fig. 5

Parte dell’ambiente: spazio conviviale
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Rivestimento in opus sectile e cementizio decorato, articolato in quattro unità decorative relative allo spazio conviviale (a), allo spazio triclinare (b-c) e alla soglia (d). L’ingresso all’ambiente è sottolineato da una soglia marmorea bianca (d). Lo spazio conviviale (a), di m 9×2 (m 4.5 in corrispondenza dell’ingresso), è decorato da un rivestimento in opus sectile di modulo quadrato reticolare Q2L/R/Q2, ossia un quadrato di base (cm 60) decorato da un quadrato listellato Q2L (cm 40), posto in diagonale, e i quadrati minori nei punti d’incrocio (cm 30) decorati da quadrati iscritti in diagonale. I materiali utilizzati sono marmo africano (quadrato centrale), giallo antico (triangoli di risulta) e probabilmente pavonazzetto e bardiglio nei rettangoli laterali e nei quadrati minori; i listelli erano verosimilmente in palombino e ardesia. Gli spazi laterali del pavimento, interpretabili come spazi triclinari, sono pavimentati da un rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un reticolato di fasce in tessere bianche, che riprende il motivo decorativo del sectile. In base a considerazioni di carattere stilistico il pavimento è datato ai primi anni dell’età antonina (III fase). Il pavimento è attualmente sommerso dall’acqua e non è, dunque, possibile effettuare un’analisi autoptica per la verifica dei materiali.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Lunghezza: 9 m – Larghezza: 4.5 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base mista)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
*a modulo quadrato reticolare – quadrato maggiore con quadrato listellato inscritto diagonalmente/ rettangolo semplice/ quadrato minore con quadrato inscritto diagonalmente (Q2L/R/Q2)
Referenza fotografica: immagine da Buonaguro 2008, p. 183, fig. 5

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Rivestimento in opus sectile e cementizio decorato, articolato in quattro unità decorative relative allo spazio conviviale (a), allo spazio triclinare (b-c) e alla soglia (d). L’ingresso all’ambiente è sottolineato da una soglia marmorea bianca (d). Lo spazio conviviale (a), di m 9×2 (m 4.5 in corrispondenza dell’ingresso), è decorato da un rivestimento in opus sectile di modulo quadrato reticolare Q2L/R/Q2, ossia un quadrato di base (cm 60) decorato da un quadrato listellato Q2L (cm 40), posto in diagonale, e i quadrati minori nei punti d’incrocio (cm 30) decorati da quadrati iscritti in diagonale. I materiali utilizzati sono marmo africano (quadrato centrale), giallo antico (triangoli di risulta) e probabilmente pavonazzetto e bardiglio nei rettangoli laterali e nei quadrati minori; i listelli erano verosimilmente in palombino e ardesia. Gli spazi laterali del pavimento, interpretabili come spazi triclinari, sono pavimentati da un rivestimento in cementizio a base fittile decorato da un reticolato di fasce in tessere bianche, che riprende il motivo decorativo del sectile. In base a considerazioni di carattere stilistico il pavimento è datato ai primi anni dell’età antonina (III fase). Il pavimento è attualmente sommerso dall’acqua e non è, dunque, possibile effettuare un’analisi autoptica per la verifica dei materiali.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
Referenza fotografica: immagine da Buonaguro 2008, p. 183, fig. 5

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Sacello degli Augustali di Miseno)
Il pavimento è attualmente sommerso dalle acque di una falda sotterranea.
Condizione giuridica: proprietà StatoOggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Sacello degli Augustali di Miseno)
Il pavimento è attualmente sommerso dalle acque di una falda sotterranea.
Condizione giuridica: proprietà StatoOggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Sacello degli Augustali di Miseno)
Il pavimento è attualmente sommerso dalle acque di una falda sotterranea.
Condizione giuridica: proprietà Stato

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Amalfitano, P. 1990, in I Campi Flegrei: un itinerario archeologico, Venezia, p. 257.
Borriello, M. R. 1987, L’edificio degli Augustali di Miseno, in Domiziano-Nerva: la statua equestre da Miseno. Una proposta di ricomposizione, Napoli, pp. 19-20, fig. 13.
Buonaguro, S. 2008, Il sacello degli Augustali di Miseno: un pavimento “sommerso”, in Atti del XIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Canosa di Puglia 21-24 febbraio 2007), Tivoli, pp. 175-186, figg. 3-11.
Capaldi, C. 2000, Rivestimenti parietali e pavimentali, in Il sacello degli Augustali di Miseno (Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia), Napoli, p. 23.
De Franciscis, A. 1971, L’attività archeologica delle province di Napoli e Caserta. Il sacello degli Augustali a Miseno, in Taranto nella civiltà della Magna Grecia. Atti del decimo Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 4-11 ottobre 1970), Napoli, p. 443.
De Franciscis, A. 1991, in Il sacello degli Augustali a Miseno, Napoli, pp. 37-43, figg. 39-40.
Pensabene, P. 2000, La decorazione architettonica del Sacello, in Il Museo archeologico dei Campi flegrei nel castello di Baia, Napoli, p. 58.
Zevi, F. 2000, Le basi marmoree del Sacello degli Augustali di Miseno, in Il Museo archeologico dei Campi flegrei nel castello di Baia, Napoli, p. 46.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Succi, Silvia, Miseno, Sacello degli Augustali, vano A, pavimento in opus sectile, in TESS – scheda 9868 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9868), 2011
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9868

DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Succi, Silvia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca