Cenni sulla tecnica di costruzione

Vitruvio dedica alla costruzione dei pavimenti tutto il primo capitolo del settimo libro della sua opera più famosa, il De Architectura, e in molti dei rivestimenti di buona qualità fino a noi pervenuti possiamo constatare il rispetto delle sue prescrizioni. Quando si doveva realizzare un pavimento per prima cosa veniva allestito lo statumen, uno strato di ciottoli (o altro materiale litico) di pezzatura medio-grande, disposti a secco e, se possibile, per taglio, in modo da assicurare il drenaggio delle infiltrazioni d’acqua. Al di sopra di questo era gettato un primo strato di calce, sabbia e inerti (ghiaia o ciottoli), che formavano un calcestruzzo di spessore consistente chiamato rudus. Su questo strato, rassodato e compattato, veniva steso infine un ultimo strato di malta mista a frammenti di laterizi, il nucleus, che serviva da supporto al pavimento vero e proprio, che, fatto di tessere o a commesso di altri piccoli elementi, andava tirato con squadra e livella.

Schema di una stratigrafia pavimentale secondo Vitruvio
Schema di una stratigrafia pavimentale secondo Vitruvio (immagine da https://www.getty.edu/conservation/ publications_resources/pdf_publications/pdf/mosaicglossary.pdf)

L’analisi del testo vitruviano insieme ai dati ricavabili dall’analisi diretta dei rivestimenti permette di stabilire, per le preparazioni pavimentali, uno spessore complessivo medio di oltre m 0,45 (ca. 1 piede romano e 1/2), così distribuito: cm 11 per la statuminatio, cm 22 per il rudus, cm 11 per il nucleus e cm 3 per il pavimentum.

Tuttavia la realtà archeologica presenta un panorama ben più articolato, con frequenti deroghe ai principi vitruviani (vedi galleria fotografica), che devono pertanto considerarsi puramente indicativi ed applicabili soltanto in particolari circostanze, dipendenti da numerosi fattori (committenza, caratteri geomorfologici del sito, materiali da costruzione disponibili, etc.).

Per approfondire

  • ADAM, J.-P. 1988, L’arte di costruire presso i Romani, Milano, pp. 251-253
  • GIULIANI, C.F. 2006, L’edilizia nell’antichità. Nuova edizione con cd-rom, Roma, pp. 181-184.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Cenni sulla tecnica di costruzione, in TESS - Classi pavimentali, 2016
(http://tess.beniculturali.unipd.it/web/terminologia-e-definizioni/classi-pavimentali/cenni-sulla-tecnica-di-costruzione/)