Regio IV – Templum Pacis


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Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) scoperto a breve distanza della Basilica di Massenzio. Non sono note le dimensioni del pavimento del quale manca la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) del quale non sono note le dimensioni. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del rivestimento.

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Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) del quale non sono note le dimensioni; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli e obliqui (DM 105a), delimitato da una fascia di tessere nere in ordito diritto rinvenuto ad una quota di ca. m 18 s.l.m.. Non si conosce l’attuale stato di conservazione del mosaico di cui non è specificato se ancora visibile in situ. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.

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Il tappeto, con motivo geometrico bicromo, è preceduto da un’ampia soglia con un “tappeto di vite”, nero su fondo bianco. Il tappeto della soglia è racchiuso da una quadruplice fila di tessere nere per parte seguita, su ciascun lato lungo, da un’ampia fascia di tessere bianche, che lo separa da due differenti tappeti musivi. Di questi ne resta interamente visibile uno con un motivo geometrico romboidale a tessere nere su fondo bianco. Dell’altro tappeto, in gran parte perduto, si riconosce soltanto all’estrema destra della sola fotografia rimasta un lacerto di minute tessere di colore bianco riquadrato da una fine cornice con una treccia a due capi di colore bianco che emerge da un fondo di tessere scure entro due file di tessere nere. Manca nell'edito la documentazione grafica del pavimento.

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Mosaico a tessere bianche rinvenuto in stato di crollo mescolato alle suspensurae, sopra il pavimento a sesquipedali dell’ipocausto. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica

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Fonti di archivio (CAR, V I 6 I c, ACS, Archivio Gatti; Carte R IV) menzionano la scoperta di un pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) rinvenuto all’angolo tra Piazzale del Colosseo e la via Sacra, in un ambiente di incerta funzione e destinazione. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del rivestimento.

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Lacerto di tessellato di cui non si forniscono ulteriori indicazioni in parziale stato di conservazione. Rinvenuto poco più a N del tessellato a crocette scoperto nell’ambiente adiacente (v. scheda) è da ritenere pertinente al medesimo complesso di uso domestico di età repubblicana. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Il pavimento, a commessi laterizi, presenta una lieve pendenza verso E; è coperto da uno strato di malta bianca ed è interrotto su tutti i lati da interventi di epoca successiva. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a motivo geometrico reticolare rinvenuto a circa m 1 a SE del pavimento con crocette (v. scheda). Del bordo resta visibile una fascia di sei filari di tessere nere che era racchiusa da una ulteriore fascia molto danneggiata di sole tessere bianche. Nel campo a fondo bianco si riconosce una decorazione reticolare a nido d’ape disegnata da una doppia fila di tessere nere oblique tra due di tessere bianche (DM 204 a). Manca nell'edito la documentazione grafica del tessellato.

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Tessellato geometrico bicromo conservato per una lunghezza massima di m 2,5 ed una larghezza di m 0,3. la decorazione del campo è un punteggiato di crocette (DM 108 a) con tessere bianche a ordito obliquo irregolare con file di crocette di quattro tessere nere attorno ad una bianca centrale a una distanza media di circa cm 8 l’una dall’altra. Il bordo è costituito da una fascia di tessere bianche a ordito obliquo, conservata solo sul lato S, che racchiude una fascia di sei filari di tessere nere con ai due lati tra filari di tessere bianche. Manca nell'edito una documentazione grafica del tessellato.

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Tessellato realizzato con sole tessere di colore bianco. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato bicromo geometrico, di motivo ignoto, noto solo da fonte di archivio inedita (CAR V, F 43a; RT XII, 44). Ne manca nell'edito documentazione grafica e/o fotografica. Sulla base degli scarsi dati disponibili non è possibile proporre ipotesi interpretative o cronologiche.

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Tessellato del quale non sono note le dimensioni, che è documentato esclusivamente da fonti di archivio (CAR, Nuove schede provvisorie tav. V Colosseo). Manca nell'edito una documentazione grafica e fotografica del pavimento.

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Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) del quale non è nota l'estensione; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica (CAR, V E Varie sciolta, i, t).

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Cementizio a base fittile, coperto da un mosaico solo parzialmente conservato. Dei rivestimenti, noti solo da fonte di archivio inedita (CAR V, F 43 o) non è disponibile documentazione grafica e/o fotografica. Impossibile qualsiasi proposta di datazione.

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Tessellato monocromo bianco a campo omogeneo del quale non sono note le dimensioni; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento in sectile marmoreo (CAR V, C 17 h), di cui è ignoto il motivo decorativo; ne manca nell'edito documentazione grafica e/o fotografica. Sulla base degli scarsi dati disponibili non è possibile proporre ipotesi interpretative o cronologiche.

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Frammento di pseudoemblema di forma circolare in tessellato policromo con decorazione figurata. Dim. m 0.33 x 0.12, l'arco di circonferenza conservato permette di ricostruire un diametro di circa m 0.30. Una cornice a tessere brune inquadra il campo, a fondo bianco, su cui è delineata una testa di Medusa. Tessere minute (cm 0.3-0.4) di calcare bianco, beige, grigio scuro e verde.

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Pavimento di cui è nota solo la tecnica esecutiva: tessellato; testimoniato da fonte di archivio inedita (CAR V, F 43 l), non ha documentazione grafica e/o fotografica.

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Tessellato parzialmente conservato, che copriva una precedente pavimentazione in cementizio a base fittile. Dei rivestimenti, noti solo da fonte di archivio inedita (CAR V, F 43 o) non è disponibile documentazione grafica e/o fotografica. Non è possibile alcuna ipotesi di datazione.

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Pavimento di cui sono noti la tecnica esecutiva, in tessellato, e la cromia, bicromo; possiamo supporre avesse un decoro geometrico, il cui soggetto rimane ignoto. Del mosaico, noto solo da fonte di archivio inedita (CAR V, F 43 b r) non è disponibile documentazione grafica e/o fotografica e non è dunque possibile proporre ipotesi interpretative e/o cronologiche.

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Tessellato monocromo con tessere di colore nero (CAR, V F 83 b-c). Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento in mosaico policromo, il cui soggetto decorativo è ignoto (CAR V, C 17c); ne manca nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.

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Cementizio a base fittile del quale non sono note le dimensioni; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Non sono note le dimensioni del pavimento per il quale è assente la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) sovrapposto ad un preesistente tessellato. Del pavimento, per il quale non sono note le dimensioni, manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.

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Pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum) che copre il preesistente punteggiato irregolare su tessellato (v. scheda). Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.

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Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) del quale non sono note le dimensioni; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Pavimento, pertinente alla seconda fase di vita della domus, con inserti su tassellato disposti irregolarmente poi coperto da un pavimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato, di cui non si forniscono ulteriori indicazioni, pertinente alla terza fase edilizia dell’edificio. Venne ricoperto da un pavimento a commessi laterizi.

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Pavimento in tassellato noto attraverso una una sintetica notizia di Gatti (Archivio Gatti, busta 5, Reg. IV, fasc. 15, doc. 1018/v e /r; Meta Sudans 1). Il tessellato, andato distrutto, non è noto nella documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli (DM 105a) delimitato da una fascia di tessere nere in ordito diritto. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.

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Pavimentazione in tessellato geometrico bicromo. Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato geometrico bicromo del quale non sono note le dimensioni; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Lacerto di mosaico figurato policromo, con rappresentazione di busto con folti capelli. Nella parte recuperata restavano visibili solo alcune ciocche ondulate di capelli della testa che occupava quasi l’intera superficie del disco.Manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica del lacerto musivo.

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Pavimento scoperto ad una profondità di m 4 è descritto come “musaico grossolano a disegno geometrico in chiaro-scuro”. Non sono note le dimensioni del mosaico, andato perduto, per il quale manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Tessellato geometrico bicromo noto esclusivamente da fonti di archivio, del quale non è nota l'estensione; manca nell'edito la documentazione grafica e fotografica.

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Frammento di tessellato bicromo (m 1.60 x 1.30) redatto in tessere di “nero antico” (più probabilmente selce o calcare nero) e palombino, con decoro geometrico. Il mosaico è descritto nei giornali di scavo come “variamente scompartito" (campo a motivo cassettonato?) e "circoscritto da una grande fascia”, che in un altro passo scopriamo essere “una fascia a meandro”, probabilmente il bordo del pavimento. La documentazione di scavo definisce inoltre “pregevole” il mosaico, quindi è lecito supporre che fosse realizzato in modo accurato e con tessere di piccole/ medie dimensioni (i passi virgolettati sono tratti da Castagnoli 1953, in bibliografia, p. 129). Il pavimento giaceva ad una quota inferiore di 10 m rispetto al piano di calpestio dell’epoca; dopo la scoperta fu distaccato e consegnato ai palazzi Apostolici nel 1865 (forse può essere identificato in Nogara B., "I mosaici antichi conservati nei palazzi pontifici del Vaticano e del Laterano", Milano 1910, tav. LXXIV, 1).

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