Gli scavi condotti negli Anni ’90 nei vani cantinati del Palazzo Della Rovere di Asti, in via Giobert 22 (cfr. ubicazione, da ZANDA, CROSETTO, PEJRANI 1986, tav. XVI: in rosso), individuarono i resti di una domus fortemente compromessa dalle strutture di epoca medievale. Il pavimento di una delle cantine sfruttava in parte un rivestimento pertinente alla dimora romana, in cementizio fittile con inserti musivi e marmorei: la successiva pulizia e il restauro permisero di mettere in luce gran parte del pavimento e, verso S, una struttura muraria con andamento EO, larga 0.60m, cui si addossa lungo il suo lato meridionale un tramezzo di larghezza inferiore, orientato NS (cfr. planimetria resti, da ZANDA 1996, tav. LXXXIIIa). I lacerti murari individuati determinano due ambienti paralleli (vani 2-3), forse vani di servizio per la grande sala settentrionale (vano 1), interpretata come triclinio (ZANDA 1996, p. 224). L’edificio, genericamente datato al I sec. d.C., si affacciava sul cardo ora ricalcato dalla via Giobert e occupava l’angolo NE di un isolato residenziale, a N del decumano massimo e dell’area forense.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Vano 1. In letteratura l’identificazione del grande ambiente settentrionale come triclinio si basa sull’articolazione del rivestimento pavimentale, così descritto: “sulla base di signino rosso verso O è visibile un motivo a pianta circolare, costituito da piccole tessere bianche che formano una serie di cerchi concentrici; ancora a O di questo motivo la tessitura del signino è decorata da una serie di quadratini regolarmente disposti formati da 4 tessere nere, mentre a E si trovano crocette musive costituite da 4 tessere bianche che ne circondano una nera. Presso l’angolo NE del vano si notano i resti di un emblema rettangolare che doveva essere costituito da crustae marmoree” (ZANDA 1996, p. 224). Ancora secondo la Zanda la porzione E costituirebbe una soglia, mentre quella O lo spazio tricliniare, disposto attorno all’“emblema rettangolare” (ZANDA 1996, p. 224). Tuttavia il rilievo planimetrico (da ZANDA 1996, tav. LXXXIIIa), con orientamento non coincidente con quanto sopra descritto (risulta esattamente opposto: in questa sede si tiene conto del N indicato nella planimetria), non permette di determinare l’effettiva contemporaneità delle decorazioni: in particolare il motivo a cerchi concentrici sembra obliterare gli inserti musivi (crocette e dadi) del tappeto e, quindi, costituire un’aggiunta successiva. La ricchezza delle decorazioni e le dimensioni del vano (>24mq) contribuiscono comunque, nonostante i dubbi sulla lettura della scansione pavimentale, a interpretare il vano 1 come sala di rappresentanza/triclinio.
Lunghezza: >6 m – Larghezza: >4 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1990-1995 – Ente responsabile: SBAPMAE
Via Giobert, triclinio, cementizio fittile a inserti misti (tessere, lastrine marmoree)
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Cementizio a base fittile, con inserti di tessere e di elementi marmorei, in gran parte asportati, che determinano distinte UD, di difficile interpretazione (vd. supra, scheda ambiente): in particolare restano dubbi sulla contemporaneità dei cerchi concentrici e dei punteggiati e sull’effettiva presenza di un “emblema rettangolare”, forse più semplicemente una fascia (rettangolare) campita da varie lastrine marmoree. Le immagini reperite (Archivio fotografico SBAPMAE, dia 73086-73092) non consentono di puntualizzare la sequenza degli inserti: una fascia a punteggiato di dadi a E (soglia?), un’ampia porzione a punteggiato di crocette al centro e una fascia a inserti marmorei (2 file di losanghe, cerchio, rettangolo) a O, entrambe forse pertinenti allo spazio conviviale. Appena evidenti, 3 linee semplici di tessere bianche non contigue costituiscono verosimilmente parte dello spazio tricliniare (in origine esteso su tre lati, N, S, O?) o solo la cornice esterna del tappeto. Rilievo da ZANDA 1996, tav. LXXXIII/a.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure Lunghezza: >6 m; Larghezza: >4 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Fascia, conservata per circa 1m di larghezza, in cementizio fittile a punteggiato di dadi formati da 4 tessere nere accostate. Individuata sul limite O dell’area di scavo, è stata interpretata come soglia (ZANDA 1996, p. 224), sebbene allo stato attuale delle conoscenze non sia possibile determinarlo puntualmente. Essa è interrotta, approssimativamente verso il centro, da un motivo a cerchi concentrici e triangoli, realizzato in tessere musive bianche, che costituisce forse un’aggiunta successiva.
Specifiche tecniche Lunghezza: >3 m – Larghezza: >1 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103e – punteggiato di dadi, su signino
Parte dell’ambiente: spazio centrale? Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
La porzione maggiore del tappeto è decorata da una serie di inserti (di tessere o marmorei) che sembrano definire pannelli giustapposti, distinti da linee semplici di tessere bianche. Da E a O si riconoscono (cfr. immagini/rilievo): punteggiato di crocette bicrome, fila di ogive tangenti, solo delineate; 2 file di piccole losanghe marmoree bianche e rosa, allineate; punteggiato di dadi nella variante più serrata, interrotto verso N da un elemento circolare e da uno rettangolare in marmo (bianco?) di dimensioni maggiori.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti misti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103g – punteggiato di crocette bicrome, su signino
DM 49h – fila di ogive giustapposte tangenti, in colori contrastanti
DM 103f – punteggiato di dadi, su signino, variante più serrata
DM 1a – linea semplice
Parte dell’ambiente: spazio tricliniare Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Fascia in cementizio fittile, larga circa 1m, parallela al muro meridionale e verosimilmente in origine estesa anche sul lato N e O del vano, forse destinata a ospitare i letti tricliniari. Nella parte più interna presenta tre linee semplici parallele, realizzate in tessere musive bianche non contigue.
Specifiche tecniche Lunghezza: >8 m – Larghezza: >3 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Asti, Palazzo Della Rovere) In letteratura si annota che il pavimento romano costituiva parte del piano di calpestio di un vano cantinato del palazzo medievale. Reimpiego: Pavimento di un vano cantinato del palazzo medievale.
Asti, Palazzo Della Rovere (Riferimento: SBAPMAE) Via Giovanni Giobert, 22 – Asti
Betori, A. 2001, A proposito di un pavimento inedito da Palazzo Canavese., in Atti dell’VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Firenze, 21-23 febbraio 2001), Ravenna, p. 98.Garbarino, G.B. 2008, Pavimenti e rivestimenti parietali., in Aquae Statiellae – Studi di Archeologia. 1. La raccolta archeologica di Augusto Scovazzi. Contributo alla conoscenza dell’antica Aquae Statiellae., Genova, p. 102.Mercando, L. 1998, I pavimenti decorati., in Archeologia in Piemonte. L’età romana, Torino, p. 149.Zanda, E. 1996, Asti, via Giobert. Domus romana., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, pp. 223-224, tav. LXXXIII/a.Zanda, E. 1999, Asti: per una storia urbanistica della città., in La forma della città e del territorio. Atti dell’Incontro di studio, S. Maria Capua Vetere, 27-28 novembre 1998, Roma, p. 212.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca