Villa scoperta nel 1932 e scavata a più riprese (1934 e 1954) articolata attorno ad un ampio viridario con piscina centrale e portici su tre lati. L’edificio si articola in due settori simmetrici posti ai lati di un ambiente centrale (14). Il lato occidentale (vani 2-12) è occupato da ambienti di rappresentanza e da una scalinata che collegava il piano inferiore della villa al settore superiore attualmente non conservato. Il lato orientale, caratterizzato anch’esso dalla presenza di ambienti di rappresentanza (vani 30, 31, 17), è occupato dal settore termale nel quale si riconoscono il tepidario (19) e il calidario (20), alimentati dal prefurnio (22), e l’apoditerio (18). Il vano centrale (14) che suddivide la villa in due settori è un triclinio-ninfeo con vasca sul lato settentrionale, banconi in muratura e pavimenti con decorazione musiva. In asse con l’ambiente 14 è il passaggio al viridario sormontato da un arco in laterizi. Per quanto riguarda l’evoluzione cronologica della villa, in base alle tecniche edilizie e agli apparati decorativi sono state enucleate due principali fasi costruttive. Fase I (età giulio-claudia). Va ascritta a questo periodo la costruzione della villa nel suo complesso ad esclusione del settore termale. Gli ambienti si caratterizzano per l’impiego di murature con paramenti in opera incerta e ammorsature angolari in blocchetti di travertino. A questa fase risale il viridario con il triportico e l’apparato pittorico in terzo stile all’interno di numerosi ambienti (12, 14, 30, 31). La fase I è suddivisibile in una sottofase alla quale ricondurre alcuni cambiamenti planimetrici all’interno del vano 14, trasformato in oecus corinzio. Fase II: sulla base delle decorazioni musive degli ambienti 14 e 19 è ascrivibile all’età severiana iniziale. Non è chiaro se il settore termale sia stato aggiunto durante la fase II o in un momento cronologicamente non meglio definibile fra l’età tardo-claudia e l’età severiana. (La pianta della località dell’edificio e la pianta dell’edificio sono tratte da Bencivenga, Fergola, Melillo 1979, figg. 52-53).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Villa, triclinio 14, tessellato con scene di caccia e soggetti marini Rivestimento articolato in due unità decorative: lo spazio conviviale, decorato da due riquadri figurati (a, b) in tessellato bicromo, e lo spazio triclinare, occupato da letti in muratura. Il primo pannello dello spazio conviviale (a) è bordato da una cornice a motivi vegetali con teste femminili angolari e girali vegetali fuoriuscenti da cespi d’acanto centrali. La decorazione del campo presenta una scena di tiaso marino: al centro della composizione campeggia un toro marino con coda pisciforme sul quale è stesa una nereide con velo rigonfio. A sinistra è raffigurato un secondo mostro marino, non meglio identificato, ed una nereide giacente su di esso. Si riconoscono in prossimità degli angoli le figure di altri mostri marini, mentre l’ambientazione acquatica è data da sottili linee orizzontali che simulano il moto ondoso. Il secondo pannello (b), bordato da una cornice a greca, è ornato da una scena di caccia al cervo nella quale è possibile riconoscere il cacciatore con cane al guinzaglio e i due cervi in fuga verso una rete tesa. L’ambientazione paesaggistica è data da alberi, rocce e ciuffi d’erba sparsi.
Tepidario 19. Si trova nel settore orientale della villa e fa parte dell’ambiente termale. La pianta è di forma rettangolare allungata con abside su uno dei lati. In una prima fase, ascrivibile all’impianto della villa (età giulio-claudia), l’ambiente 19 era unito all’ambiente 21. In una fase successiva da ascrivere all’età severiana o ad un periodo intermedio fra l’età giulio-claudia e l’età severiana si data la costruzione dell’abside del vano 19 e la sua trasformazione in ambiente termale. Ad età severiana è da attribuire la pavimentazione musiva, sostenuta da suspensurae. (La pianta è tratta da Bencivenga, Fergola, Melillo 1979, fig. 53).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1932/00/00
Villa, tepidario 19, tessellato a motivi geometrici e vegetali
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato bicromo a motivi geometrici, vegetali e figurati articolato in tre unità decorative, vano (a), soglia (b) ed abside (c). L’abside (c) è decorata da un’ampia fascia in tessellato nero che inquadra un campo in tessellato bianco ornato da un kantharos centrale dal quale si dipartono due racemi d’acanto. In corrispondenza del lato destro rimane parte si un rettangolo a fondo bianco con due elementi curvilinei in tessere nere forse riconducibile ad una soglia che separava l’abside dal vano. Il vano (a) è decorato da una scacchiera di quadrilobi di pelte e quadrati con motivo Q2 (quadrato di base e quadrato inscritto sulla diagonale) in colori contrastanti del quale si conservano tre quadrati sul lato destro.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: abside Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a motivi figurati. Il bordo è costituito da un’ampia fascia in tessellato nero con tessere su filari ad ordito dritto. Il campo è in tessellato bianco. Al centro campeggia un kantharos biansato con corpo baccellato dal quale fuoriescono due volute simmetriche terminanti in foglioline di due petali e due ampi racemi d’acanto con elementi campaniformi, terminanti in foglie trifide e volute.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: vegetale e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.0 cm
Decorazioni vegetali
Motivo
Modulo
Racemi d’acanto
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Contenitori/vasi
Referenza fotografica: da Iannelli, Traini 2008, fig. 8
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Tessellato bicromo parzialmente conservato. Rimane, in corrispondenza del lato destro, parte di un riquadro in tessere bianche, decorato da un elemento ad ogiva, in tessere nere, parzialmente conservato. Il motivo è forse riconducibile ad una fila di fusi sdraiati tangenti, campiti in tessere bianche.
Referenza fotografica: da Iannelli, Traini 2008, fig. 8
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a decorazione geometrica. Il campo è inquadrato da una fascia in tessellato bianco, con tessere su filari paralleli, a cui fa seguito una linea tripla in tessere bianche. La decorazione, conservata solo sul lato destro, si caratterizza per l’alternanza di quadrati decorati da quadrilobi di pelte attorno ad un quadrato concavo sulla diagonale e foglie lanceolate negli spazi di risulta e quadrati decorati da un motivo Q2 (quadrato di base con quadrato inscritto sulla diagonale) in colori contrastanti.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.0 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 227c – composizione ortogonale di quadrilobi di pelte attorno ad un quadrato concavo sulla diagonale e di quadrifogli tangenti in colore contrastante
Referenza fotografica: da Iannelli, Traini 2008, fig. 8
Bencivenga, C./ Fergola, L./ Melillo, L. 1979, Ricerche sulla villa romana di Minori, in Annali del Seminario di Studi del Mondo Classico. Sezione di Archeologia e Storia Antica, Napoli, pp. 144-145.Franciosa, N. 2004, in La Villa Romana di Minori. Antica Rheginna Minor, Minori, pp. 22-23.Iannelli, M. A./ Traini, M. 2008, Esempi inediti di opus signinum con motivo a crocetta provenienti dal versante orientale del comune di Salerno e un contributo per il riesame dei mosaici pavimentali della villa marittima di Minori (SA), in Atti del XIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Canosa di Puglia 21-24 febbraio 2007), Tivoli, pp. 214-216, figg. 8-9.Johannowsky, W./ Romito, M. 1986, Minori. La villa romana, in Le ville romane di età imperiale (Itinerari Turistico-Culturali in Campania, 3), Napoli, pp. 78-86.Johannowsky, W. 1993, Appunti sulla tipologia e lo sviluppo architettonico della villa urbana , in Apollo, Salerno, pp. 30-32.Romizzi, L. 2001, in Ville d’ otium dell’Italia antica (II sec. a.C. – I sec. d.C.), Napoli, pp. 160-162.