Nell’area nord-orientale della Civita di Atripalda, corrispondente all’antica Abellinum, è stato individuato un quartiere residenziale occupato da una vasta domus d’età imperiale (1) accessibile da uno dei decumani della città e delimitata, lungo il lato orientale, da uno dei cardini. La domus, che si estende su un’area di mq 2500, presenta un impianto assiale con andamento est-ovest ed ambienti disposti attorno ad una corte colonnata, interpretata come peristilio, di pianta rettangolare. In base al rinvenimento di un sigillo in bronzo, è stata attribuita, nella sua fase di massima espansione, a Marcus Vipsanius Primigenius, liberto di Agrippa. L’impianto dell’abitazione (fase I), con murature in opera reticolata, risale ad età tardo-repubblicana. In questa fase l’abitazione, di dimensioni minori rispetto a quella attualmente documentata, si articola attorno ad un atrio (B) accessibile dal vestibolo A. In asse con l’ingresso è il tablino D, affiancato dai cubicola (E) pavimentati con rivestimenti in cementizio decorato. Fa parte dell’impianto originario della domus anche il triclinio F, nel settore settentrionale dell’abitazione. Con l’età imperiale (fase II), la domus viene ampliata mediante l’aggiunta di un peristilio. A tale proposito viene eliminata la parete posteriore del tablino D, che diviene un vano di passaggio. Il peristilio, sul quale si affacciano i nuovi ambienti della domus in opera mista ed in opera laterizia, viene arricchito da una natatio di pianta rettangolare, costruita mediante blocchi di pietra sul lato orientale dello spazio scoperto. Gli ambienti attorno al peristilio, fra cui l’oecus lungo il lato meridionale, vengono decorati con pitture riconducibili al III ed al IV stile pompeiano. Decorazioni pittoriche sono state rinvenute anche all’interno del triclinio F dotato di una pavimentazione marmorea, attualmente in corso di studio. Lungo il lato settentrionale dell’abitazione si estende il settore di servizio, evidenziato solo in parte. In età tardo-imperiale (fase III) la domus subisce delle profonde modifiche che portano al ridimensionamento ed al cambiamento funzionale di numerosi ambienti. La continuità di vita è documentata solo per gli ambienti ubicati in prossimità dell’atrio, suddivisi in unità più piccole mediante murature in opera vittata. In età alto medievale, con l’abbandono dell’antica Abellinum, la domus viene abbandonata ed utilizzata esclusivamente come luogo di sepoltura. Sul rinvenimento della domus si veda M. Fariello, "Atripalda" in Gli Eubei in Occidente. Atti del diciottesimo Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 8-12 ottobre 1978), Taranto 1979, pp. 313-314. (La pianta della località dell’edificio è tratta da CINQUANTAQUATTRO T., PESCATORI G., Regio I: Avella, Atripalda, Salerno (Fana, templa, delubra, 2), Roma 2013, fig. 22; la pianta della domus è tratta da FARIELLO SARNO 1996, p. 114, fig. 2).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Civita, domus, cubicolo destro, cementizio decorato Pavimento in cementizio a base fittile a grana fine con tracce di rubricatura superficiale, decorato da una composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti, con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantisi, realizzata in tessere bianche. All’interno degli esagoni sono inseriti riempitivi di forma circolare in tessere bianche con tessera centrale bianca. La pavimentazione è interrotta al centro da uno pseudo scudo di triangoli in un cerchio (composizione triassiale di triangoli equilateri, adiacenti, qui delineati.
Civita, domus, cubicolo sinistro, cementizio decorato Pavimento in cementizio a base fittile a grana grossa bordato da un’ampia cornice ornata da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, disegnata da una linea semplice dentata in tessere bianche. I quadrati sono decorati, in maniera alternata, da una singola tessera bianca e da una crocetta di cinque tessere bianche. Segue una composizione romboidale di squame delineate, in tessere bianche. Il campo è articolato in un riquadro centrale ornato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppio giro e doppie "T".
Civita, domus, triclinio, cementizio con esagoni Frammento di pavimentazione in cementizio a base fittile a decorazione geometrica. La decorazione consiste in una composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti.
Triclinio F. E’ situato in corrispondenza dell’angolo nord-orientale dell’atrio B ed appartiene all’impianto tardo-repubblicano della domus (fase I). E’ dotato di una pavimentazione in cementizio a base fittile con decorazione geometrica e di murature in opera reticolata. (La pianta è tratta da FARIELLO SARNO 1996, p. 114, fig. 2).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1976/00/00-1980/00/00 – Ente responsabile: SBA-SA
Civita, domus, triclinio, cementizio con ottagoni
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Cementizio a base fittile a decorazione geometrica, articolato in vano (a) e anticamera (b). Il vano (a) è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni delineati, adiacenti, formanti quadrati. All’interno degli ottagoni, realizzati con linee dentate bianche, sono inseriti dei quadrati. Inserti marmorei (porfido, giallo antico, marmo bianco) di forma quadrata ed esagonale ornano il centro dei quadrati posti all’interno degli ottagoni e di quelli in diagonale. Il bordo della pavimentazione è costituito da una linea dentata semplice in tessere bianche. Esternamente si dispone una cornice in cementizio a base fittile decorata da una fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, adiacenti, delineati da una linea punteggiata in tessere bianche, i rettangoli caricati da una losanga inscritta. I quadrati e le losanghe lungo il lato destro sono decorati da inserti marmorei gialli e verdi. L’anticamera (b), nella quale sono state notate tracce di rubricatura, è decorata da un reticolato romboidale in tessere bianche racchiuso da una linea semplice dentata.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Cementizio a base fittile a decorazione geometrica, articolato in vano e anticamera. Il vano è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni delineati, adiacenti, formanti quadrati. All’interno degli ottagoni, realizzati con linee dentate bianche, sono inseriti dei quadrati. Inserti marmorei (porfido, giallo antico, marmo bianco) di forma quadrata ed esagonale ornano il centro dei quadrati posti all’interno degli ottagoni e di quelli in diagonale. Il bordo della pavimentazione è costituito da una linea dentata semplice in tessere bianche. Esternamente si dispone una cornice in cementizio a base fittile decorata da una fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, adiacenti, delineati da una linea punteggiata in tessere bianche, i rettangoli caricati da una losanga inscritta. I quadrati e le losanghe lungo il lato destro sono decorati da inserti marmorei gialli e verdi. L’anticamera, nella quale sono state notate tracce di rubricatura, è decorata da un reticolato romboidale in tessere bianche racchiuso da una linea semplice dentata.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti marmorei)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
var. DM 163a – composizione ortogonale di ottagoni delineati adiacenti (formanti quadrati)
Referenza fotografica: da SAR-CAM, archivio fotografico (sede di Avellino)
Parte dell’ambiente: anticamera Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Cementizio a base fittile a decorazione geometrica, articolato in vano e anticamera. Il vano è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni delineati, adiacenti, formanti quadrati. All’interno degli ottagoni, realizzati con linee dentate bianche, sono inseriti dei quadrati. Inserti marmorei (porfido, giallo antico, marmo bianco) di forma quadrata ed esagonale ornano il centro dei quadrati posti all’interno degli ottagoni e di quelli in diagonale. Il bordo della pavimentazione è costituito da una linea dentata semplice in tessere bianche. Esternamente si dispone una cornice in cementizio a base fittile decorata da una fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, adiacenti, delineati da una linea punteggiata in tessere bianche, i rettangoli caricati da una losanga inscritta. I quadrati e le losanghe lungo il lato destro sono decorati da inserti marmorei gialli e verdi. L’anticamera, nella quale sono state notate tracce di rubricatura, è decorata da un reticolato romboidale in tessere bianche racchiuso da una linea semplice dentata.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio
a commesso di laterizi (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.4 cm
Colucci Pescatori, G. 1991, Evidenze archeologiche in Irpinia, in La Romanisation du Samnium aux II et I siècles av.J.Actes du Colloque, Centre Jean Berard, Napoli, p. 114, fig. 41.Fariello Sarno, M. 1996, Abellinum romana II, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia. L’Irpinia antica , Pratola Serra, pp. 113-119, fig. 4.