La domus A-B è situata nel tratto meridionale dell’isolato nord In (n-2) della città di Paestum, nel punto d’incrocio fra il cardo ed il decumano massimo (n. 7). Il settore è stato scavato a partire dalla fine della II Guerra Mondiale, pertanto non si dispone di dati stratigrafici o dettagliate relazioni di scavo. La casa A-B si caratterizza per una complessa situazione edilizia. Nel suo assetto attuale, la domus presenta un doppio impianto basato sulla presenza di un doppio atrio e di un duplice ingresso, fiancheggiato da botteghe. Sebbene l’assenza di dati stratigrafici renda difficile un preciso inquadramento cronologico, è possibile che in età repubblicana (fase I) le due abitazioni, domus A e domus B, abbiano costituito due nuclei separati ed indipendenti. Fra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. (fase II) i due nuclei edilizi vengono unificati. Viene creata, dunque, una casa a "doppio atrio": il nucleo B con l’atrio 42 si configura come settore di rappresentanza. Alla medesima fase (fase II) si data la realizzazione del peristilio 49 e del settore nord dell’abitazione realizzato mediante l’annessione di alcuni vani appartenenti alla domus C. Si datano a questo periodo i pavimenti rinvenuti negli ambienti attorno al peristilio quali il triclinio 48 ed il cubicolo 22. In età tardo repubblicana/ augustea (fase III), la domus subisce alcuni rifacimenti: si datano a questa fase l’impluvio in cementizio dell’atrio tetrastilo 42; ad età augustea si datano i rivestimenti dei vani attorno all’atrio 42 (30, 34) e dell’ambiente di rappresentanza 20-23 nel settore A. Durante i primi decenni/ metà del I secolo d.C. (fase IV), l’atrio 42, in origine tetrastilo, viene trasformato in atrio tuscanico e l’impluvio in cementizio decorato sostituito da un impluvio in lastre marmoree: il ritrovamento di canalizzazioni in piombo suggerisce che in un momento cronologicamente non ben specificato l’impluvio sia stato trasformato in fontana. L’ultima fase edilizia (fase V) prevede una globale ristrutturazione del complesso mediante l’utilizzo di murature in opera vittata. E’ possibile che tale ristrutturazione sia stata eseguita alla fine del I secolo d.C. (La pianta della località dell’edificio è una rielaborazione da E. Greco, Magna Grecia, Roma-Bari 2008, p. 22. La pianta dell’edificio è tratta da Bragantini, De Bonis, Lemaire, Robert 2008, fig. 5).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Paestum, domus A-B, atrio 42, impluvio in cementizio Cementizio a base fittile decorato da uno pseudo scudo di losanghe in un cerchio a 8 settori uguali delimitati da 4 diametri. Le losanghe sono realizzate in tessere bianche con tessera nera nei punti d’incrocio. Lo pseudo scudo è inserito in un quadrato delimitato da una linea dentata bianca. Il restante campo è decorato da inserti litici e marmorei policromi sparsi in maniera irregolare sulla superficie. Il campo è bordato, esternamente, da una linea dentata nera. Il bordo dell’impluvio è decorato da un punteggiato di scaglie in calcare bianco e crocette di cinque tessere bianche. Non è nota la decorazione del restante vano.
Paestum, domus A-B, triclinio 48, cementizio decorato Cementizio a base fittile articolato in quattro unità decorative: anticamera (a), vano (b), fascia partizionale (c) e soglia (d). Il vano (b), ampio m 6×4, è bordato da una cornice costituita da una composizione ortogonale di meandri di svastiche (cm 46 di ampiezza) racchiusa da linee semplici dentate e bicrome. Il campo è ornato da un punteggiato di crocette bicrome disposte su filari paralleli alle pareti. Una fascia partizionale (c), costituita da tre linee semplici in colori contrastanti, separa il vano dall’anticamera (a), bordata da una composizione ortogonale di meandri di svastiche delimitata, esternamente, da una linea semplice dentata e da una linea semplice dentata bicroma. Il campo dell’anticamera è decorato da un punteggiato irregolare di tessere bicrome. Il passaggio con il peristilio 49 è sottolineato da una soglia (d), racchiusa da una linea semplice dentata e bicroma, ornata da un nido d’ape con esagoni decorati da crocette bicrome ed inserti: si riconoscono un frammento di litomarga verde e due frammenti di calcare biancastro e azzurro.
Paestum, domus A-B, vano 20/23, cementizio con ottagoni Cementizio a base fittile del quale sono stati rinvenuti alcuni lacerti in corrispondenza del lato est, del lato sud e del lato ovest. La pavimentazione si articola in tre unità decorative: un ampio vano (a) e due ale laterali (b-c). Il vano (a) è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni in tessere bianche, intersecantisi e adiacenti sui lati minori, formanti esagoni allungati e quadrati. Nel settore settentrionale della pavimentazione rimane l’alloggiamento di m 1.10×1.10 di un emblema non più esistente. In corrispondenza dei lati sud-est e sud-ovest vi sono due ale in cementizio decorato da una composizione di file di esagoni adiacenti formanti quadrati.
Paestum, domus A-B, vano 22, cementizio con pseudoscudo Cementizio a base fittile articolato in tre unità decorative: cubicolo (a), scendiletto (b) ed alcova (c). Il vano, bordato da una cornice a meandro a giro semplice e quadrati, è decorato da uno pseudo scudo di losanghe a 8 settori uguali delimitati da 4 diametri, in tessere bianche con tessera nera nei punti d’incrocio, inscritto in un quadrato bordato da una linea dentata bicroma. In corrispondenza degli spazi di risulta angolari sono inseriti fiori di sei petali in tessere bianche su fondo nero. Lo scendiletto è ornato da una fascia a meandro a giro semplice e quadrati racchiusa da una linea dentata bicroma. Lo spazio dell’alcova è decorato da un punteggiato irregolare di tessere bianche e nere. Il pavimento presenta diverse lacune integrate in occasione dei moderni restauri.
Paestum, domus A-B, vano 30, cementizio con esagoni e losanghe Pavimento in cementizio a base fittile decorato da una composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantisi, realizzati in tessere bianche. All’interno degli esagoni sono inseriti frammenti marmorei, in parte asportati. Della totalità si conservano sette frammenti in giallo antico, pavonazzetto e alabastro, quest’ultimo inserito in prossimità dell’ingresso. Il campo è inquadrato esternamente da una linea dentata in tessere bianche e da una fascia in cementizio senza inserti. Sulla superficie del rivestimento sono state trovate tracce di rubricatura.
Paestum, domus A-B, vano 32, tessellato Lacerto di pavimentazione in tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari paralleli, bordato da una fascia monocroma nera fra due linee triple bianche.
Paestum, domus A-B, vano 33, cementizio con esagoni e losanghe Cementizio a base fittile decorato da una composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantisi, realizzati in tessere bianche. All’interno degli esagoni sono inseriti inserti marmorei policromi (giallo antico, marmo bianco, marmo verde). Il bordo del rivestimento è costituito da una linea dentata in tessere bianche e da una fascia in cementizio senza inserti.
Paestum, domus A-B, vano 35, cementizio decorato Pavimento in cementizio a base fittile a decorazione geometrica. Le precarie condizioni conservative del rivestimento, attualmente non più esistente, non consentono di ricostruire nel dettaglio la decorazione. Il bordo, conservato in parte, è composto da una sequenza di linee semplici dentate in colori contrastanti (due linee semplici dentate bianche inframezzate da una linea semplice dentata nera), mentre il campo, del quale sono stati rinvenuti alcuni lacerti decorati da tessere bianche, presentava una decorazione geometrica ora non più leggibile.
Vano 34: si tratta dell’ala est dell’edificio A. Il vano è pavimentato con un rivestimento in cementizio decorato. I muri presentano dei restauri in opera vittata mista. (La pianta dell’edificio è tratta da Bragantini, De Bonis, Lemaire, Robert 2008, fig. 5).
Lunghezza: 2.50 m – Larghezza: 4.45 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: Anni ’50 – Ente responsabile: SBA-SA
Paestum, domus A-B, vano 34, cementizio con ottagoni e quadrati
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Cementizio a base fittile decorato da una composizione ortogonale in tessere bianche di ottagoni irregolari adiacenti formanti quadrati. Gli ottagoni sono arricchiti da inserti marmorei policromi fra i quali è possibile riconoscere il marmo pavonazzetto e il numidico. Il bordo è costituito da una linea semplice dentata bianca e da una fascia in cementizio senza inserti. Il pavimento presenta vaste lacune superficiali, localizzate in particolare in corrispondenza della zona centrale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Bragantini, I./ De Bonis, R./ Lemaire, A. 2008, in Poseidonia-Paestum. Les maisons romaines de l’Ilot nord (Collection de l’Ecole Française de Rome), Rome, p. 65, fig. 191.