Domus tardorepubblicana individuata nell’area del complesso tardoimperiale noto con il nome di "Terme di Elagabalo", sulle pendici nord orientali del Palatino (v. scheda), settore che – prima delle trasformazioni di epoca imperiale – aveva una connotazione di carattere prevalentemente residenziale. Dell’impianto originario della domus (prima metà del I sec. a.C.), alla quale appartengono due ambienti adiacenti decorati con pavimenti musivi, non è possibile ricostruire la planimetria, a causa della frammentarietà dei rinvenimenti. Le indagini stratigrafiche hanno comunque permesso di stabilire che l’edificio venne integralmente riedificato verso la metà dello stesso secolo: l’assetto planimetrico di questa seconda fase costruttiva, meglio definito, consta di un fronte con tabernae rivolte verso la valle del Foro e di una parte residenziale vera e propria, che si sviluppa sul retro di quelle. Il complesso subì successivamente vari restauri, fino all’incendio neroniano del 64, che determinò la definitiva distruzione della domus e il cambiamento di funzione dell’area, in seguito destinata ad uso pubblico (L. SAGUI’, "Pendici nord-orientali del Palatino: le "Terme di Elagabalo". Indagini archeologiche e prime riflessioni", in ArchCl, LX, 2009, pp. 235-274).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio X, "Terme di Elagabalo" (area), domus, tessellato e soglia a motivi geometrici Tessellato con motivo a scacchiera (DM 114e), in cui quadrati bianchi e neri si alternano a quadrati composti da una scacchiera di singole tessere bianche e nere. La cornice perimetrale è composta da una larga fascia di tessellato monocromo bianco in ordito obliquo, delimitato internamente da tre fasce in ordito rettilineo, di cui la più esterna di tessere nere, la mediana di tessere bianche e la più interna di tessere di cotto. Sul limite NO soglia bordata da una fascia di tessere nere e da un filare di tessere bianche e nere alternate a scacchiera (DM 1z), campita da fasce a scacchiera di triangoli isosceli a gradini (DM 10l).
Vano di passaggio pertinente alla parte "pubblica" della domus, nel suo rifacimento di metà I sec. a.C. L’ambiente, con murature in opera quadrata di tufo e travertino, era allineato lungo la via valle-Foro ed era pavimentato in cementizio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2007 – Ente responsabile: "Sapienza" – Università degli Studi di Roma – Dip. Sc. Antichità
Regio X, "Terme di Elagabalo" (area), domus, cementizio
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo?
Pavimento in cementizio a base litica, costituito da "frammenti di travertino pressati e lisciati in superficie". Manca nell’edito la documentazione fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Saguì, L. 2012, Pendici nord orientali del Palatino: “Terme di Elagabalo”. Pavimenti tardo repubblicani, medio imperiali e tardo antichi, in Atti del XVII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Teramo, 10-12 marzo 2011), Tivoli, p. 345, fig. 5.2.