Nel 1937, durante la costruzione di Villa Sesia a O dell’abitato di Cavagnolo Po (cfr. ubicazione, da ROSI 1938, fig. 1 p. 345: in rosso), vennero portati alla luce i resti di un edificio romano, forse una villa suburbana pertinente all’ager della vicina Industria (odierna Monteu da Po, a 2.5km a O di Cavagnolo). Del complesso si individuarono parzialmente due ambienti (cfr. planimetria resti, da ROSI 1938, fig. 2 p. 345), di cui sopravvivevano i piani pavimentali in cementizio fittile con inserti di tessere musive bianche e nere. La limitata estensione dello scavo e il pessimo stato di conservazione delle strutture non consentirono di stabilire lo sviluppo planimetrico dei vani né la loro funzione originaria.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
villa, vano 1, cementizio fittile e tessellato (rettangoli) Definito “opus signinum” costituito da frammenti laterizi, il rivestimento è identificabile con un cementizio a base fittile, campito – nella porzione superstite – da due grandi rettangoli non adiacenti. Questi sono solo delineati, l’uno da una fascia monocroma bianca inquadrata da 2 linee (triple?) nere, per una larghezza complessiva di 15cm, l’altro da una fascia di rettangoli (8×5.5cm) bianchi e neri alternati, per una larghezza complessiva di 8cm. Foto da ROSI 1938, fig. 3 p. 346.
Vano 2. La planimetria dei resti fornita dal Rosi (ROSI 1938, fig. 2 p. 345) non consente di localizzare puntualmente il lacerto pavimentale riferito a un secondo ambiente dell’edificio. Il rivestimento, individuato a 1.80m di profondità dal piano di campagna, è costituito da un cementizio a base fittile arricchito da tessere musive sparse bianche e nere. Lo stesso Rosi non è in grado di ipotizzare la forma e la funzione del vano, posto a O dell’ambiente 1.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1937
Villa, vano 2, cementizio fittile punteggiato irregolare di dadi
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: tricromo
Definito “opus signinum” costituito da frammenti laterizi, il rivestimento è identificabile con un cementizio a base fittile, ornato da tessere musive bianche e nere “sparse senza disegno”. Si tratta verosimilmente di un punteggiato irregolare di dadi su cementizio fittile. Rilievo da ROSI 1938, fig. 2 p. 345; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: vespaio di ciottoli di dimensioni decrescenti verso l’alto, poggiante su terra
Manino, L. 1963, Alcune considerazioni sui mosaici romani del Piemonte (e della regione padana)., in Atti del I Congresso Internazionale di Archeologia dell’Italia settentrionale. Torino, 21-24 giugno 1961, Torino, p. 138.Mercando, L. 1996, Mosaici in Piemonte: le scoperte recenti., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995) , Bordighera, pp. 146-147.Rosi, G. 1938, Cavagnolo., in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, pp. 344, 347, fig. 2.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca