Complesso termale ubicato nel settore sud-occidentale dell’area urbana di Velia ai piedi del versante meridionale della collina dell’acropoli. Il complesso termale presenta una struttura "ad anello", con ambienti disposti attorno ad un ampio frigidario (4). L’edificio è stato realizzato in un’unica fase edilizia. In base alle caratteristiche planimetriche, alle tecniche edilizie e ai dati desunti dall’analisi delle decorazioni, il primo impianto è stato datato fra la fine del I e gli inizi del II sec. d.C. (Fase I). A questa fase risale l’intera struttura dell’edificio di forma trapezoidale con estensione pari a mq 1100. Alla fase I sono ascrivibili le strutture in opera laterizia ed in opera vittata di arenaria e cotto e gli apparati decorativi, pavimentali e parietali. Il nucleo principale dell’edificio è costituito dal frigidario (4) e dagli ambienti caldi (6-8). Lungo il lato orientale dell’edificio si dispongono gli ambienti d’ingresso dell’edificio: il vestibolo (2), l’atrio (1) e l’apoditerio (3), dotati di murature in opera cementizia con paramento in opera vittata. Dal vestibolo si accede al frigidario (4), mediante un ingresso scandito da due colonne su basi attiche delle quali solo una è attualmente conservata. L’ambiente, di pianta all’incirca quadrata (m 8.85×9.0), è dotato di murature in opera laterizia (lato nord) ed opera laterizia e listata (lati est ed ovest), con pavimento in tessellato a scene marine e vasca sul lato nord-occidentale. Attraverso il vano di passaggio (5), situato lungo il lato occidentale del frigidario e pavimentato con lastre marmoree, si passa al tepidario (6) ubicato nel settore settentrionale dell’edificio. L’ambiente, con pareti in opera laterizia, è dotato di una pavimentazione in lastre marmoree di reimpiego, posta su suspensurae, e tubuli ricoperti da lastre di marmo sulle pareti. Il tepidario è comunicante a nord con il vano 7 e ad ovest con il calidario (8), in opera laterizia, con abside sul lato occidentale e tracce dell’originaria pavimentazione in lastricato marmoreo. Lungo il lato esterno occidentale dell’edificio corre il corridoio (13), mentre più a nord si trova un cortile di servizio (16) dotato di un pozzo antecedente all’impianto dell’edificio. Il settore sud-orientale delle terme è occupato dal vano (11), dotato di vasca sul lato ovest, mentre a nord dell’atrio (1) si trova una latrina (12). Fase II (IV sec. d.C.): l’impianto dell’edificio rimane invariato. Risalgono a questa fase alcuni tamponamenti in "opera a ciottoli" ed alcune modifiche nella planimetria del calidario. A questa fase è verosimilmente ascrivibile la pavimentazione del tepidario in lastre marmoree di reimpiego. In una fase successiva al IV secolo, viene murato l’ingresso principale, murato il passaggio fra atrio e vestibolo ed impiantata una calcara all’interno del frigidario. (La pianta dell’edificio è tratta da Vecchio 2007, p. 93, fig. 4; la pianta della località è tratta da R. Sauer, Sedimente und Sedimentationgeschichte in der Unterstadt von Velia, pp. 117-124, fig. 1).
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Tessellato bicromo a decorazione geometrica e figurata. Il bordo, ampio complessivamente m 1.45, è composto, dall’esterno verso l’interno, da un’ampia fascia in tessellato bianco con tessere disposte su filari paralleli, da una linea doppia bianca, da una fascia nera di 4 filari di tessere e da una linea tripla bianca. Segue un bordo a mura isodome di tre filari di "ortostati": il primo filare è ornato da crocette con petali a squadra, il secondo da svastiche ed il terzo da quadrifogli. Tutti i riempitivi sono realizzati in tessere nere su fondo bianco. Segue, internamente, una linea tripla bianca ed un ultima fascia di bordura ornata da spine rettilinee corte in colori contrastanti. In corrispondenza dei quattro angoli sono inseriti quadrati ornati da fiori di 8 elementi in tessere rosse e gialle: quattro petali a "edera" con punta rivolta verso il centro, intervallati da quattro petali lobati. Degli originari quattro quadrati se ne conservano solo due. In corrispondenza del punto medio di ogni lato è inserito un quadrato ornato da nodi di Salomone o quadrati a stuoia in tessere bianche, rosse e gialle. Se ne conservano tre: due ornati da nodi di Salomone ed uno da un quadrato a stuoia. Il campo è decorato da soggetti marini. In posizione all’incirca centrale si trova un tombino marmoreo per il deflusso delle acque, bordato da una cornice con pelte a volute di forma e dimensioni irregolari, alcune contrapposte in maniera simmetrica. La cornice è racchiusa da fasce monocrome in colore contrastante. Attorno al tombino si dispongono due coppie di ippocampi affrontati, realizzati in tessere nere su fondo bianco. Gli ippocampi sul lato nord-orientale hanno un corpo spiraliforme, mentre quelli del lato sud-occidentale una coda con andamento ad "S". L’ambientazione marina è ottenuta mediante l’inserimento di pesci e delfini; il moto ondoso è reso mediante linee orizzontali in tessere nere. Le tessere sono di diverse dimensioni: quelle bianche cm 1.2×1.0, quelle nere da cm 1.5×1.8-2.0, quelle rosse cm 1.0×0.8, quelle ocra 0.6×0.8. Lungo ilo lato sud-occidentale dell’ambiente si trova la vasca in tessellato di m 2.95×2.85 con pavimentazione in tessellato bianco con tessere disposte su filari paralleli, del quale rimangono alcuni lacerti in corrispondenza dei lati. Al di sotto della pavimentazione si notano i resti della preparazione in cocciopesto. Lungo il lato occidentale ed al centro della pavimentazione della vasca rimangono in situ due fori circolari per lo scarico delle acque.
Velia, Terme romane, tepidario, lastricato
Lastricato marmoreo, visibile per un tratto di m 6.77×6.84, realizzato mediante materiale di reimpiego. Sono reimpiegate, come lastre pavimentali, due epigrafi. La prima è in marmo rosa (m 0.21×0.15) e reca incise tre lettere (USP). La seconda, in marmo bianco di m 0.78×0.35, presenta la seguante iscrizione su 18 righe: — M. f. Severae / —i Cereris / —ncompara/—aude dignis/—ctrici ordi/—tissimus se / —do Augusta/—norem et E/—a erga se ex / — suis statum / — cuius ob / —em dedit ce/—M M et Spor/ —ie sing XVIIIS/ — a liberalitate/ — quod annis ex/ — N. Natali eius/ — piant eo d. d.
Velia, Terme romane, vano di passaggio, lastricato marmoreo
Pavimento in lastricato marmoreo, del quale rimane un tratto di m 3.30×1.70, realizzato in lastre di marmo bianco e cipollino. Le lastre, di dimensioni non omogenee, risultano essere ampiamente lesionate in superficie. La realizzazione della pavimentazione è ascrivibile alla seconda fase edilizia (IV sec. d.C.).
Vano 8. Calidario situato nel settore occidentale dell’edificio termale. E’ dotato di muri con paramento in opera laterizia conservati per un massimo di m 3.28 in altezza. E’ presente una finestra sulla parete occidentale. Due vani d’accesso sono situati sulla parete orientale. L’ambiente è dotato di due absidi sui lati sud ed ovest. Abside 8a (m 4.8×3.8): ambiente con funzione di piscina riscaldata con pareti in laterizio conservate per un’altezza massima di m 2.50, collegata ad un praefurnio. Abside 8b (m 5.2×2.6): è situato lungo il lato meridionale del calidario. Il lato ovest è semicircolare. In seguito a dei lavori di ristrutturazione, eseguiti nel IV sec. d.C., l’abside viene chiusa da una scala alta m 1.35. L’emiciclo viene diviso in due settori: nel settore nord viene ricavata una vasca. (La pianta dell’ambiente è tratta da Vecchio 2007, p. 93, fig. 4).
Lunghezza: 7.45 m – Larghezza: 8.0 m
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1959/00/00
Velia, Terme romane, calidario, lastricato marmoreo
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Pavimento in lastricato marmoreo realizzato mediante lastre in marmo bianco e grigio di reimpiego. Del rivestimento rimane un tratto di m 5.30×3.30.
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
Condizione giuridica: proprietà Stato
Parco archeologico di Elea-Velia (Riferimento: Bisogno, Giuseppina) c.da Piana di Velia – Ascea Marina (Sa)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12032

