scheda

V. Porta Palatina, fase II, cementizio litico con inserti marmorei policromi
Torino ( TO )


Dal 1982 campagne di scavo condotte a più riprese nell’isolato di S. Stefano, compreso fra le vie T. Tasso, Conte Verde, della Basilica e Porta Palatina, hanno consentito di mettere in luce un’insula residenziale prospiciente il cardo massimo (attuale via Porta Palatina) di Augusta Taurinorum. A partire dalla seconda metà del I sec. d.C. l’isolato risulta occupato da almeno tre domus, i cui resti, in seguito a successive ristrutturazioni e alla continuità di vita dell’area in epoca medievale e moderna, si presentano estremamente lacunosi e non consentono una visione complessiva dei rapporti planimetrici fra gli edifici, tutti articolati attorno a uno spazio centrale scoperto. Allo stato attuale delle conoscenze, pertanto, le strutture rinvenute nell’isolato di S. Stefano, in via Porta Palatina (1982), via Basilica angolo via Conte Verde (1991), via Porta Palatina 19 angolo via della Basilica (2000) e via T. Tasso 11 (2001), vengono qui considerate separatamente (vd. infra), in attesa che ulteriori indagini permettano di relazionare in modo esaustivo i dati disponibili. Il primo sondaggio compiuto nell’isolato risale al 1982, quando lungo via Porta Palatina (cfr. ubicazione, da MERCANDO 2003, fig. p. 215: in rosso) si rinvenne parte di un ambiente rettangolare (cfr. planimetria resti, da FILIPPI 1983, tav. LVIII), che ha restituito due distinti livelli pavimentali, un cementizio litico con inserti marmorei e, al di sotto, un cementizio fittile con composizione di esagoni e losanghe in tessere bianche, quest’ultimo risalente alla fine del I sec. a.C./inizio del I sec. d.C.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
V. Porta Palatina, fase I, cementizio fittile a esagoni e losanghe
Definito "opus signinum decorato con un motivo geometrico a pelta in tessere bianche" (FILIPPI 1983) o "a rete di ottagoni" (MERCANDO 2003), il rivestimento è un cementizio a base fittile con inserti di tessere musive bianche, disposte a formare una composizione romboidale di esagoni e losanghe adiacenti, formanti grandi esagoni irregolari intersecantisi. Foto da MERCANDO 2003, fig. 208 p. 224.


Vano rettangolare definito parzialmente a N da un lacerto murario EO e a E da un breve lacerto NS. L’ambiente presenta due piani pavimentali, il più recente costituito da un cementizio litico con inserti marmorei policromi, il più antico da un cementizio fittile con decorazione di tessere bianche (composizione romboidale di esagoni e losanghe adiacenti).

Lunghezza: 4 m – Larghezza: >1.80 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
V. Porta Palatina, fase I, cementizio fittile a esagoni e losanghe
Definito "opus signinum decorato con un motivo geometrico a pelta in tessere bianche" (FILIPPI 1983) o "a rete di ottagoni" (MERCANDO 2003), il rivestimento è un cementizio a base fittile con inserti di tessere musive bianche, disposte a formare una composizione romboidale di esagoni e losanghe adiacenti, formanti grandi esagoni irregolari intersecantisi. Foto da MERCANDO 2003, fig. 208 p. 224.

Specifiche di rinvenimento
Data:
1982 – Ente responsabile: SBAPMAE

V. Porta Palatina, fase II, cementizio litico con inserti marmorei policromi

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: policromo

Il pavimento, definito "opus scutulatum" (FILIPPI 1991), è costituito da malta biancastra mista a frammenti di marmo di vari colori, prevalentemente gialli e neri (FILIPPI 1983). Si tratta verosimilmente di un cementizio a base litica con inserti marmorei. Esso appartiene a una seconda fase di vita dell’ambiente, forse coeva alla ristrutturazione dell’insula. Rilievo da FILIPPI 1983, tav. LVIII.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure
Lunghezza: 4 m; Larghezza: >1.80 m;

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base litica con inserti marmorei)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103a – inserti su cementizio

 
 

Referenza fotografica: da FILIPPI 1983, tav. LVIII.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: non documentato

Filippi, F. 1983, Torino, isolato di Santo Stefano. Strutture di età romana., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 182, tav. LVIII.
Filippi, F. 1991, Palazzo Carignano di Torino. Nota preliminare sullo scavo (1985-1990) e appunti sull’archeologia della città., in Alba Pompeia, Alba, p. 15.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , V. Porta Palatina, fase II, cementizio litico con inserti marmorei policromi, in TESS – scheda 12080 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12080), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12080


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