EDIFICIO 2. Durante i lavori per la costruzione della nuova sede dell’Istituto Bancario S. Paolo di Torino in piazza Balla/vicolo dell’Arco, a Ivrea (cfr. ubicazione, da L. BRECCIAROLI TABORELLI, “Eporedia tra tarda repubblica e primo impero: un aggiornamento”, in “Forme e tempi dell’urbanizzazione in Cisalpina (II sec. a.C. – I sec. d.C.). Atti delle Giornate di Studio, Torino, 4-6 maggio 2006”, a cura di L. Brecciaroli Taborelli, Firenze 2007, fig. 2 p. 128: n. 5), a partire dal 1982 si sono intraprese indagini archeologiche che hanno consentito di fare luce sulle vicende edilizie di un isolato urbano del settore orientale dell’antica Eporedia posto immediatamente a Nord del decumano massimo (attuale corso Palestro), nei pressi della medievale Porta Vercelli. Per l’epoca romana si sono individuati tre edifici sovrapposti, ascrivibili ad altrettante macro-fasi cronologiche dal I sec. a.C. al II sec. d.C. (Periodi I-III) e destinati forse ad attività di tipo artigianale/commerciale. I piani pavimentali conservati (cementizio litico o commessi laterizi), infatti, sono risultati estremamente usurati e più volte rappezzati e integrati, come se avessero sostenuto carichi pesanti. Planimetricamente chiariti solo in parte, i tre edifici in questa sede vengono descritti separatamente (Edificio 1, 2, 3, vd. infra).
EDIFICIO 2, PERIODO II (50/45-25/20 a.C.). In seguito al degrado delle strutture dell’Edificio 1, nell’area venne costruito un altro complesso, con il medesimo orientamento (e forse con la medesima estensione), ma dotato di maggiore monumentalità (cfr. planimetria resti, da BRECCIAROLI TABORELLI 1987, tav. XXXIVa): le strutture, fornite di solide fondazioni, vennero costruite in opera cementizia con paramento in opera incerta. Di questo edificio sopravvivono alcuni lacerti murari nel settore SO dell’area, che delimitano due ambienti adiacenti e comunicanti (A2, B2), e le soglie di altri due vani non determinabili (C2, D2), tutti pavimentati in mattoni quadrati di piccolo taglio (0.29/0.30m di lato), rinvenuti per lo più sbriciolati (fase A1b). Nel settore S dell’area tre grandi pilastri, allineati e distanziati di 3.40m l’uno dall’altro, sono circondati dalla medesima pavimentazione: quest’ultima e la relativa distanza dal decumano massimo (14m) consentono di escludere che i pilastri facessero parte di un portico affacciato sulla strada. L’individuazione di un compatto strato di colore giallo (sgretolamento e accumulo di materiale calcareo), sovrapposto al pavimento originario attorno ai pilastri, e di numerosi scarti di fornace induce a ritenere probabile la presenza di laboratori per la produzione di ceramica o di laterizi: i vani immediatamente a N, i cui pavimenti risultano fortemente usurati e non più restaurati (fase A2), potrebbero essere stati utilizzati come magazzini, mentre quelli verso la strada (non scavati) come locali di vendita.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Piazza Balla, Edificio 2, area E2, commessi laterizi Rivestimento pavimentale in mattoni quadrati di 0.29/0.30m di lato: commessi laterizi. I mattoni sono disgregati a tal punto da formare un suolo compatto in laterizi sgretolati. Foto da BRECCIAROLI TABORELLI 1985, tav. XXXI/a.
Piazza Balla, Edificio 2, vano B2, commessi laterizi Rivestimento pavimentale in mattoni quadrati di 0.29/0.30m di lato: commessi laterizi. I mattoni sono disgregati a tal punto da formare un suolo compatto in laterizi sgretolati.
Piazza Balla, Edificio 2, vano C2, commessi laterizi Rivestimento pavimentale in mattoni quadrati di 0.29/0.30m di lato: commessi laterizi. I mattoni sono disgregati a tal punto da formare un suolo compatto in laterizi sgretolati.
Piazza Balla, Edificio 2, vano D2, commessi laterizi Rivestimento pavimentale in mattoni quadrati di 0.29/0.30m di lato: commessi laterizi. I mattoni sono disgregati a tal punto da formare un suolo compatto in laterizi sgretolati.
Vano A2, periodo II, fase A1b. Del vano, le cui misure non sono ricostruibili, è noto solo un tratto del muro orientale NS e il piano pavimentale in mattoni.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1984 – Ente responsabile: SBAPMAE
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Rivestimento pavimentale in mattoni quadrati di 0.29/0.30m di lato: commessi laterizi. I mattoni sono disgregati a tal punto da formare un suolo compatto in laterizi sgretolati.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: Allettamento di terriccio sabbioso pressato.
Brecciaroli Taborelli, L. 1985, Ivrea, Piazza Balla – Vicolo dell’Arco. Scavo di un isolato urbano di Eporedia., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 45.Brecciaroli Taborelli, L. 1987, Un contributo alla conoscenza dell’impianto urbano di Eporedia (Ivrea). Lo scavo di un isolato a Porta Vercelli., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 102.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca