scheda

Villa di via Zezio, portico N, lastricato
Como ( CO )

Villa romana della quale alcune strutture furono identificate in più momenti (1882, 1949, 1975) tra via Zezio e via Tommaso Grossi, in un quartiere suburbano a destinazione residenziale (cfr. le terme di via Lecco), a N/E della città, all’incrocio di due antichi percorsi, uno da Civiglio e Garzola, l’altro da Bergamo e dalla Brianza. Collocata lungo le pendici del colle di Brunate, la villa si dispone su tre terrazzi inserendosi così perfettamente nel paesaggio naturale. Sono state riconosciute due principali fasi di vita del complesso (FASI 1-2), databili tra I e II sec. d.C.
FASE 1 (fine I sec. d.C.): villa con edifici disposti su tre livelli.
Il livello più a valle, noto in letteratura come la "pars rustica" (Luraschi 1977), è occupato da almeno sei ambienti residenziali (amb. E-L) con pavimenti decorati. Nel 1882, durante alcuni scavi nella proprietà Terragni, venne portato alla luce parte di un pavimento in tessellato monocromo bianco, appartenente ad uno dei sei ambienti sopra citati, non però meglio individuabile; secondo quanto scritto in una sua lettera da monsignor Barelli, furono trovate sparse anche alcune tessere in pasta vitrea blu. Nel 1949 venne riconosciuto il pavimento di un secondo ambiente, verosimilmente in opus sectile a quadrati bianchi, con preparazione costituita da frammenti di intonaco colorato, e parete con zoccolo marmoreo. Essi dovevano essere abbelliti da intonaci dipinti dei quali sono stati raccolti numerosi frammenti con tracce di decorazione. Nel 1949 si rinvennero sempre da questa zona anche un bronzetto raffigurante la Venere pudica e un frammento di colonna in cipollino.
Il livello intermedio non ha fornito dati in quanto il terreno è stato sconvolto dalle operazioni di scavo per le fondazioni di un asilo comunale nel 1975.
Sull’area a monte è stato, invece, portato alla luce un lungo portico (amb. N) con vista su tutta la convalle, orientato in modo da avere luce tutto il giorno e pavimentato con un lastricato litico. Nello spazio antistante il portico N è stato rinvenuto un piccolo ambiente quadrato (amb. S) di ignota funzione.
È stato ipotizzato che il proprietario della villa possa essere Caninio Rufo, amico di Plinio il Giovane, in base ad alcune analogie con il suo "amoenissimum suburbanum" (Fraquelli 2008).
FASE 2 (II sec. d.C.): in età traianea la villa viene ampliata e ristrutturata. Al corpo originario del portico (amb. N) vengono aggiunte delle nicchie, forse con funzione di ninfeo, mentre per quanto riguarda l’apparato decorativo si delinea un gusto per il figurato e la policromia sia per i pavimenti in tessellato sia per gli intonaci parietali.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Villa di via Zezio, amb. n.d., tessellato monocromo bianco
Rivestimento in tessellato monocromo bianco. Non conservato.

Villa di via Zezio, amb. n.d., tessellato monocromo bianco
Rivestimento in opus sectile a piccolo modulo, a scacchiera di quadrati bianchi. Non conservato.

Villa di via Zezio, amb. n.d., tessellato policromo figurato
Rivestimenti in tessellato policromo figurato. Stato di conservazione non documentato.

Portico N: in origine coperto da un tetto a un solo spiovente, fiancheggiato da canali di scolo, il portico termina a Nord con un muro leggermente curvilineo (FASE 1). Si conserva il pavimento in alcune parti, costituito da beole in pietra di Moltrasine rettangolari e quadrate di grandi dimensioni su preparazione in cementizio a base fittile. In età traianea (FASE 2) viene costeggiato da una parete articolata in nicchie semicircolari (2.20 m) e destinate ad accogliere statue.

Lunghezza: 8 m – Larghezza: 37 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1882, 1949, 1975 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia

Villa di via Zezio, portico N, lastricato

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Rivestimento in lastricato litico, costituito da beole in pietra grigia di Moltrasine rettangolari e quadrate di grandi dimensioni. Stato di conservazione non documentato.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 8 m; Larghezza: 37 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: cementizio a base fittile

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 8 m – Larghezza: 37 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo non marmoreo)

 
 

Fraquelli, M. 2008, La villa di via Zezio., in Como nell’antichità. I passi della storia, Como, p. 64 , fig. 118 .
Luraschi, G. 1977, Como romana: la villa di via Zezio., in Como nell’antichità

, Como, p. 62 , fig. p. 63 .
Nobile De Agostini, I. 2006, Una villa residenziale: la villa di via Zezio., in La sezione romana del museo archeologico di Como
, Como , p. 51, fig. 4.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Massara, Daniela

| REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca

STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela

, Villa di via Zezio, portico N, lastricato, in TESS – scheda 12945 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12945), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12945


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