Edificio residenziale sotto S. Pudenziana (“Domus I”). Scavi condotti a più riprese fra seconda metà del XIX e XX secolo nell’area sottostante alla basilica titolare hanno permesso di individuare cospicui resti di domus di epoca tardorepubblicana e protoimperiale obliterate prima dalla costruzione di un’ "insula" di tarda età adrianea (v. scheda), e, successivamente, di un grande edificio a carattere “polifunzionale” di età antoniniana (v. scheda) entro il quale si stabilì verso la fine del IV secolo la basilica del titulus Pudentis (v. scheda). Delle abitazioni preesistenti (denominate “Domus I” e “II”: ANGELELLI 2010), in parte rase al suolo e in parte inglobate dalle costruzioni della piena età imperiale (che ne mantennero l’orientamento), sopravvivono scarsi resti murari, mentre relativamente ben conservati sono i livelli pavimentali. Alla prima fase della “Domus I” (seconda metà del II sec. a.C.) appartiene un tratto di pavimento cementizio a base fittile (individuato in G3: v. pianta), coerente con il grande muro NE-SW in opus incertum esistente sul limite ovest delle gallerie G2-G4, pertinente al sistema di sostruzioni tardorepubblicane del versante nord del Viminale. Circa un secolo dopo la sua costruzione, la domus di prima fase subì un radicale restauro, forse coincidente con un ampliamento ed un riassetto planimetrico dell’intero edificio. Appartengono a questa fase, databile alla seconda metà del I sec. a.C. almeno quattro ambienti (a, b, c , e), tutti decorati con pavimentazioni musive o in opus sectile e disposti intorno ad un peristilio centrale (d), anch’esso rivestito in mosaico. Ad un’ulteriore e successiva fase, di età tardo neroniana o flavia, appartengono il rifacimento del muro di confine tra le Domus I e la Domus II, i numerosi rappezzi nelle pavimentazioni del peristilio (d) e dei vani (b) ed (e) e i resti di decorazione pittorica di IV Stile osservati nei vani a e b, con zoccolo e partizioni verticali in rosso su fondo giallo decorato con un motivo a bordo di tappeto a triangoli.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio VI, S. Pudenziana, “Domus I” (fase I), cementizio a base fittile con punteggiato di tessere ed inserti litici Pavimento cementizio a base fittile, decorato con frammenti di calcare (bianco, nero, giallo, rosso e verde) distribuiti con una certa regolarità sulla superficie (DM 103a). Nella parte centrale tre file, alternatamente bianche e nere, di grosse tessere disposte in diagonale disegnano un riquadro (solo in parte apprezzabile), all’interno del quale i frammenti litici presentano una disposizione più fitta rispetto al resto del pavimento.
Vano b – Ambiente di rappresentanza (tablino, dim. max. m 4.30 x 4.2) pavimentato in tessellato a fondo nero con inserti litici.
Lunghezza: 4.30 m – Larghezza: 4.20 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1894-95 – Ente responsabile: Soprintendenza ai Monumenti di Roma
Regio VI, S. Pudenziana, “Domus I” (fase II), tessellato con inserti misti
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Tessellato ad inserti misti (non marmorei e marmorei), bordato da tre fasce di tessere in ordito rettilineo (DM 1y), rispettivamente una fascetta nera di tre filari di tessere, una fascia bianca di sei filari e una fascia nera di dieci filari; la balza marginale, larga cm 25, è invece costituita da un semplice tessellato bianco in ordito obliquo (DM 105a). Nel campo, fondo omogeneo di tessere nere (dim. cm 0,8-1) ordite irregolarmente, con i filari disposti a seguire il profilo degli inserti, che sono per lo più litici (calcari bianchi, rosati e gialli) e, sporadicamente, marmorei (giallo antico), fittamente distribuiti su tutta la superficie. Gli inserti sono di due tipi: la maggior parte è di forma quadrangolare irregolare (dim. comprese tra cm 0,3-0,5 e 0,3-0,6), mentre altri (di calcare bianco tipo palombino) sono di forma rettangolare allungata (cm 0,8-1 x 2-3), perlopiù regolarmente disposti intorno ai primi. Ad un’osservazione d’insieme si vede chiaramente che nella parte centrale del tappeto mancano completamente gli inserti litici di forma rettangolare allungata, presenti invece in abbondanza nelle zone marginali, disomogeneità riconducibile, più che una semplice irregolarità compositiva, ad un intervento di restauro antico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti misti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1 cm
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ Restauri antichi: Nella parte centrale del tappeto si nota la completa assenza degli inserti litici di forma rettangolare allungata, presenti invece in abbondanza nelle zone marginali, disomogeneità probabilmente riconducibile ad un intervento di restauro antico.
Angelelli, C. 2006, I pavimenti del complesso abitativo tardorepubblicano e protoimperiale sotto la chiesa di S. Pudenziana a Roma, in Atti del XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli, pp. 290-291, fig. 4.Angelelli, C. 2010, in La basilica titolare di S. Pudenziana. Nuove ricerche., Città del Vaticano, pp. 242, 280, fig. 304.