scheda

Regio VI, Terme di Diocleziano, palestra NO, mosaico marmoreo porfiretico
Roma – Roma ( RM)


Il complesso delle terme di Diocleziano è posto all’incrocio della dorsale del colle Quirinale, a O, e del Viminale, a E; rientra nella VI regio del Viminale in base alla suddivisione augustea. Per realizzarlo, alla fine del III secolo d.C. si ricorse all’esproprio ed all’acquisto di interi quartieri urbani che sorgevano nell’area, come viene documentato nella stessa epigrafe dedicatoria, che fu posta in uno degli ingressi principali dell’edificio termale a lavori ultimati. L’iscrizione consente inoltre di appurare che le terme vennero realizzate tra l’autunno del 298 ed il luglio del 306 d.C. in meno di otto anni: i lavori ebbero inizio per conto di Diocleziano, quando Massimiano, reduce dall’Africa, venne a Roma nel 298 d.C. e terminarono dopo il 1 maggio del 305, data dell’abdicazione di Massimiano e Diocleziano in favore di Galerio Massimiano e Costanzo Cloro, e prima della morte di quest’ultimo avvenuta nel 306. Tra gli edifici demoliti per la costruzione delle terme si deve annoverare anche il templum Gentis Flaviae, i cui resti sono stati identificati nella zona compresa tra l’aula ottagona delle terme e la rotonda di S. Bernardo. Nello stesso tempo fu anche eliminata parte del vicus Longus (D. Candilio, s.v. “Thermae Diocletiani”, in LTUR V, pp. 53-58).
L’edificio copre circa 130.000 metri quadrati di superficie e secondo la testimonianza di Olimpiodoro poteva ospitare oltre 3.000 persone; realizzato interamente in opera laterizia omogenea, con impiego di figline imperiali, come viene attestato dai numerosi bolli laterizi in situ, il complesso termale si estendeva nell’area compresa tra le attuali vie Torino, Viminale, Volturno, XX Settembre e piazza dei Cinquecento. All’interno di un grande recinto con esedra di m 380×365, corrispondente all’attuale piazza della Repubblica (sulla quale affacciano palazzi realizzati nella metà dell’Ottocento da G. Koch riutilizzando le fondazioni di età romana), sorgeva il complesso vero e proprio dei bagni (m 250×180) che disponeva lungo l’asse centrale gli ambienti del calidarium, tepidarium, frigidarium e natatio; ai lati si distribuivano gli ambienti di servizio, gli apodyteria e le palestre oltre a vari ambienti minori. Lo spazio intermedio era occupato da giardini, con viali adorni di statue e fontane. L’accesso al corpo centrale avveniva attraverso quattro ingressi principali posti ai due lati della natatio (in pianta, n. 7), piscina scoperta di circa 2.500 metri quadri di estensione con una vasca centrale interamente pavimentata da lastre di marmo. Lungo i lati minori della natatio si aprivano portici, mentre in corrispondenza dei perimetrali lunghi erano facciate monumentali con nicchie rivestite di marmo ed ornate da statue. Dalla natatio si raggiungeva l’ambiente più ampio e grandioso del complesso, il frigidarium (n. 3) a pianta basilicale, all’interno del quale Michelangelo realizzò la chiesa di S. Maria degli Angeli. L’aula, di m 61×42, era coperta da tre volte a crociera rette da otto colonne di granito rosa ed era illuminata da otto ampie finestre e su di essa si aprivano quattro ambienti di minori dimensioni con vasche per i bagni freddi. Seguiva il tepidarium di 22 m di lato, di forma emisferica (n. 2) con quattro nicchie rettangolari, che oggi è vestibolo di accesso alla basilica. Infine, si raggiungeva il calidarium (n. 1) a pianta rettangolare di m 21×47 che aveva al centro di ogni lato quattro absidi di ampiezza diversa che contenevano vasche per i bagni caldi (la sola conservata è quella N). La decorazione del complesso termale era particolarmente ricca come resta visibile in un disegno di E. Paulin del 1890: le sale e le vasche avevano pareti rivestite da crustae marmoree; le volte erano decorate da stucchi dipinti, mensole e soffitti probabilmente da paste vitree policrome, alcune delle quali erano rivestite in patina dorata. Gli scavi condotti nella palestra NO nel 1982 hanno riportato in luce l’originario pavimento in mosaico con due diversi motivi decorativi, rispettivamente, lungo i portici e nello spazio centrale della palestra; a N della palestra stessa era conservato un altro mosaico a tessere grandi irregolari, mentre l’esedra aveva un pavimento musivo policromo, con una composizione ad alveare di quadrati e di triangoli equilateri adiacenti. La pianta delle terme cui si fa riferimento è edita nel volume del 2002, dal titolo: “Terme di Diocleziano. Santa Maria degli Angeli”, a cura di M. Serlorenzi e S. Laurenti.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Regio VI, Terme di Diocleziano, esedra N, tessellato geometrico policromo
Tessellato geometrico policromo con una composizione ad esagoni e rombi affiancati (DM 213a). Non sono note le dimensioni del tessellato, che è realizzato con tessere di colore bianco, giallo, nero. Il pavimento è l’unico del complesso termale ad essere interamente conservato in situ.

Regio VI, Terme di Diocleziano, mosaico marmoreo
Tessellato geometrico bicromo a grandi tessere (mosaico marmoreo) con una composizione di sinusoidi contigue ed opposte, delineata (DM 249b). Le tessere marmoree misurano mediamente cm 3-4, quelle litiche di selce misurano cm 1.5-2 di lato. La tipologia del mosaico consente di datarlo tra la metà del IV secolo d.C. e l’inizio del secolo successivo. Manca nell’edito una documentazione grafica del pavimento.

Regio VI, Terme di Diocleziano, palestra E, lacerto di tessellato policromo
Tessellato geometrico policromo non più conservato, ma documentato in un disegno di E. Paulin edito nel 1890. La decorazione era costituita da una composizione ortogonale di quadrati e losanghe adiacenti, a rete di svastiche (DM 161c). Probabilmente era parte di un tessellato a più unità decorative, come nel caso del conservato tessellato geometrico policromo della palestra NO. Manca nell’edito una documentazione fotografica del pavimento, che può essere inquadrato cronologicamente all’inizio del IV secolo d.C.


All’inizio dell’anno 1982, durante lavori di sistemazione dell’area archeologica compresa tra la via Cernaia, la chiesa di S. Maria degli Angeli e l’edificio occupato dalla Facoltà di Magistero, venne scoperto un lacerto di tessellato policromo a disegno geometrico, pertinente alla pavimentazione della palestra NO delle terme, in particolare a parte del peristilio e dell’ambiente centrale della palestra stessa al di sotto dell’attuale via Cernaia. Il pavimento è conservato in situ.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1982

Regio VI, Terme di Diocleziano, palestra NO, mosaico marmoreo porfiretico

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Tessellato geometrico policromo a tessere medie (mosaico marmoreo-porfiretico) che decorava la palestra NO delle terme. Il tessellato presenta più unità decorative. Nei portici corre una decorazione con una fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti ogive e squame adiacenti, policrome (DM 49), racchiusa tra due fasce con composizione di file di squame affusolate bipartite adiacenti, ora diritte ora capovolte (DM 218d), mentre nello spazio centrale della palestra si distingue una diversa decorazione, ovvero una coppia di sinusoidi allacciate, esteso su tutta la superficie (DM 68b).

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Massetto di calce mista a sabbia grigia, alto cm 5-8, allettato su un sottofondo di terra pressata con alcuni frammenti di ceramica, terracotta e di marmo. I frammenti ceramici scoperti nello strato di preparazione e di riempimento sono costituiti da un elevato campione risalente al I-II secolo d.C.; il frammento più tardo, una lucerna in sigillata africana, risale alla fine del IV secolo d.C.
Spessore: cm 15-20

Unità decorative

Parte dell’ambiente: portico
Tipo di impaginazione: a registri
Cromia: policromo

Lungo i perimetrali del portico corre una fascia di tessere di colore nero, seguita da una in marmo bianco che racchiude un tappeto musivo. Il campo del tappeto musivo è suddiviso da tre larghe fasce delimitate da tessere di porfido rosso. La decorazione consiste in una fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti ogive e squame adiacenti, policrome (DM 49), racchiusa tra due fasce con composizione di file di squame affusolate bipartite adiacenti, ora diritte ora capovolte (DM 218d). Lacerti della pavimentazione del portico sono stati visti anche in prossimità della rampa di accesso alla sagrestia della basilica e presso l’edificio del Magistero: la decorazione è la medesima, ma è orientata in senso longitudinale rispetto a quella dei lati lunghi.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere irregolari (mosaico marmoreo))

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere irregolari (mosaico marmoreo))

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 49a – fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti una fila di ogive e di squame adiacenti, in colori contrastanti
DM 218d . composizione di file di squame affusolate bipartite adiacenti, ora diritte ora capovolte

 
 
Referenza fotografica: da Candilio, in BCom 91.2 (1986), p. 364, fig. 54.

Parte dell’ambiente: spazio centrale
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Il pavimento della parte centrale della palestra, scoperto sotto l’attuale via Cernaia, presenta invece il motivo della coppia di sinusoidi allacciate, esteso su tutta la superficie. Il pavimento, del quale non sono note le dimensioni, è conservato in situ.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere irregolari (mosaico marmoreo))

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere irregolari (mosaico marmoreo))

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 68b – coppia di sinusoidi allacciate, in colore contrastante

 
 
Referenza fotografica: da Candilio, in BCom 91.2 (1986), p. 364, fig. 55.

Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ

Restauri antichi: Lavori di consolidamento del mosaico effettuati nel 1983 hanno messo in luce la presenza di un probabile restauro antico, con una restituzione fedele della decorazione originaria.

Candilio, D. 1986, Regione VI. Terme di Diocleziano, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, p. 359, figg. 53-56.
Guidobaldi, F. 1984, Mosaici con tessere porfiretiche a Roma tra III e IV secolo, in III Colloquio Internazionale sul Mosaico Antico (Ravenna, 6-10 settembre 1980), Ravenna, p. 496, fig. 7.
Werner, K. 1994, in Mosaiken aus Rom. Polychrome Mosaikpavimente und Emblemata aus Rom und Umgebung, Roma, pp. 332-334, K151.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio VI, Terme di Diocleziano, palestra NO, mosaico marmoreo porfiretico, in TESS – scheda 13256 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13256), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13256


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