Terme Neroniane Alessandrine. L’area compresa fra le attuali piazza della Rotonda, via del Pozzo delle Cornacchie e Corso Rinascimento era occupata, per un’estensione complessiva di circa m 190 x 120, dalle terme fatte costruire da Nerone intorno al 62 e restaurate da Alessandro Severo nel 227 (da cui il nome di Thermae Alexandrinae). La pianta, ricostruibile in base a disegni rinascimentali, è probabilmente la stessa di età neroniana, con grandi ambienti disposti intorno ad un asse centrale. Del complesso sopravvive soltanto qualche resto murario al disotto di Palazzo Madama e le due colonne monolitiche di granito scoperte nel 1934 in Piazza S. Luigi dei Francesi e poi rialzate in via Giovanna d’Arco, sul fianco di S. Eustachio. Altre due colonne furono inserite nel XVII secolo nel pronao del Pantheon per sostituire quelle mancanti. Fra 1953 e 1957 lavori di restauro eseguiti nel fabbricato a N della chiesa di S. Luigi dei Francesi hanno riportato in luce resti dell’angolo NW delle Terme, forse riferibili ad una delle due grandi palestre (a cui appartiene una grande colonna con capitello corinzio, ancora in situ). Altri resti dell’edificio (materiali architettonici e frammenti musivi) sono inoltre attualmente visibili nel centro culturale di S. Luigi dei Francesi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio IX, Largo Toniolo 22 (Terme Neroniane Alessandrine), tessellato marmoreo policromo Pavimento tessellato policromo con tessere marmoree e porfiretiche, decorato con motivi geometrici e vegetali. Una cornice perimetrale percorsa da ampi girali di acanto (disegnati prevalentemente con tessere di porfido verde) racchiude il campo decorato con una serie di unità rettangolari di meandro prospettico collegate tra loro a scacchiera e delimitanti riquadri a fondo bianco contenenti alternatamente cespi di acanto e semplici dischi.
Regio IX, S. Luigi dei Francesi (Terme Neroniane Alessandrine), tessellato marmoreo policromo Pavimento tessellato policromo con tessere marmoree e porfiretiche, decorato con motivi geometrici e vegetali. Noto solo da descrizione (FIORELLI 1882), manca la documentazione grafica e fotografica. Probabilmente in relazione con i tratti rinvenuti durante gli scavi eseguiti fra 1953-1957.
Ambiente di planimetria ed estensione non determinabili rinvenuto nel 1907, a 5 m al disotto del piano stradale, nell’area dell’antica chiesa di S. Salvatore de Thermis durante i lavori per l’ampliamento di alcuni locali del Senato (Palazzo Madama) (CAR, IV C 51 b. d). Il vano era dotato di suspensurae e rivestito con un tessellato bianco-nero; la presenza, nel piano di laterizi sottostanti al mosaico, di 3 esemplari del bollo CIL XV 164 (VAGLIERI 1907), permette di assegnare il rivestimento e le strutture a quello associate alla fase severiana del complesso termale. Manca la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1907
Regio IX, Palazzo Madama (Terme Neroniane Alessandrine), tessellato bicromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Tessellato bicromo noto esclusivamente da descrizione ("pavimento in mosaico bianco e nero": VAGLIERI 1907). Manca la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Vaglieri, D. 1907, Roma. Nuove scoperte nella città e nel suburbio, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 529.