La villa nota con il nome di "Pausilypon" si estende su un’ampia area compresa fra la baia di Trentaremi, le isole della Gaiola e Marechiaro, in una zona corrispondente al suburbio occidentale della città di Napoli. Le fonti attribuiscono l’edificio a Publio Vedio Pollione, importante personaggio politico dell’epoca augustea che dopo la sua morte, avvenuta nel 15 a.C., lasciò la villa in eredità alla stesso Augusto determinandone l’acquisizione nel demanio imperiale. L’accesso alla villa avveniva attraverso la "Grotta di Seiano" una galleria lunga m 800, scavata nel promontorio della collina di Posillipo. La villa risulta essere articolata in diversi edifici, variamente ubicati ed adattati alle condizioni orografiche del terreno. Sulla terrazza più alta, ad ovest dell’attuale via Marechiaro, era ubicata la pars publica della villa della quale facevano parte il teatro (1), l’odeion (2), le strutture relative alla parte abitativa della villa (3), ed un ampio quartiere termale (4: terme superiori ed inferiori). Altri nuclei sparsi sono stati identificati lungo la costa in corrispondenza del cosiddetto scoglio di Virgilio (5) e della spiaggia della Gaiola (6). Il teatro è in opera reticolata ed era in origine rivestito di lastre marmoree. La cavea di m 47, rivolta a sud, era suddivisa in tre cunei, mentre, in luogo della scena, vi era un ampio bacino rettangolare, una natatio, utilizzata per spettacoli acquatici. Accanto al teatro erano disposti un giardino ed una porticus triplex. Lungo il lato occidentale del teatro, affacciato sull’area adibita a giardino, è un ambiente rettangolare con resti di pavimentazione in opus sectile. Più a sud rispetto al teatro è situato l’odeion dotato di una grande aula con podio con resti di pavimentazione in opus sectile, identificata come palco imperiale. Recenti scavi condotti dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei hanno permesso di identificare accanto all’odeion una struttura ad esso strettamente connessa dotata di murature in opera reticolata e di un’ampia aula con pavimentazione in opus sectile, denominata "aula di marmo". Dall’analisi delle murature relative all’odeion sono state individuate due fasi principali: una proto-augustea, che prevedeva un odeion con cavea di sei gradini, ed una neroniana durante la quale vengono realizzate la sala absidata dietro la cavea, gli ambienti circostanti l’odeion e alcune strutture, fra le quali delle cisterne. L’odeion è collegato ad una porticus visibile per un ampio tratto ad est. La porticus è realizzata con murature in opera reticolata con ampie tracce di decorazione pittorica. La pavimentazione, della quale sono visibili diversi lacerti, è in opus sectile. Il settore orientale e nord-orientale del complesso è occupato da un vasto edificio termale, le terme superiori ed inferiori, dotati di ambienti pavimentati in tessellato. Nel complesso, il Pausilypon si caratterizza per tre principali fasi edilizie: la prima (FASE I), d’età tardo-repubblicana, vede la realizzazione del primo impianto della villa da parte di Vedio Pollione; la seconda (FASE II), alla quale attribuire l’attuale assetto, è da ascrivere ad età augusteo-primo imperiale, quando, in seguito a lascito testamentario, il complesso passa nel demanio imperiale. Interventi edilizi sono documentati per tutto il I ed il II secolo d.C. (FASE III), come attestano alcuni rinvenimenti epigrafici ed una fistula in piombo menzionante l’imperatore Adriano. L’abbandono della villa risale ad epoca tardoantica. (La pianta della località è tratta da De Caro, Vecchio, "Pausilypon. La villa imperiale", in Neapolis 1994, p. 85; la pianta dell’edificio è tratta da Slavazzi, Colombo 2001, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Pausilypon, ambiente non doc., opus sectile Pavimento in opus sectile a base mista composto da formelle ottagonali, quadrate ed esagonali. Gli ottagoni sono realizzati in palombino, i quadrati in portasanta e gli esagoni schiacciati in giallo antico.
Pausilypon, Odeion, aula absidata, opus sectile con motivo a stuoia Lacerto di pavimentazione in opus sectile marmoreo decorato da un motivo a stuoia con rettangoli con losanghe iscritte. I marmi impiegati sono pavonazzetto e giallo antico usati in alternanza cromatica. Del rivestimento rimane un lacerto di cm 32×30. In occasione degli scavi sono state recuperate anche formelle in rosso antico e vetro, quest’ultimo impiegato al posto del porfido verde greco.
Pausilypon, Odeion, portico, opus sectile Q2 Pavimento in opus sectile articolato in più unità decorative. Lo spazio dell’ambulacro è decorato da un rivestimento in sectile del quale si conservano solo 5 lacerti (cm 71.5×42; 45×49; 20×25; 51×24.5; 51). La decorazione corrisponde ad un motivo Q2 della classificazione proposta da Guidobaldi, ossia un quadrato di base con un quadrato iscritto diagonalmente. I materiali utilizzati sono porta santa per i triangoli e, verosimilmente, palombino per i quadrati. Lungo il lato meridionale del vano, a ridosso del muro in corrispondenza delle nicchie delimitate dai pilastri, sono conservate le impronte di una pavimentazione in sectile con motivo ad esagoni e triangoli.
Pausilypon, Odeion, sala di marmo, opus sectile QOrQ Pavimento in opus sectile a base marmorea articolato in due unità decorative: vano e soglia. Il vano è decorato da un motivo QOrQ della classificazione proposta da Guidobaldi, ossia un quadrato di base di modulo medio (cm 62) con un ottagono inscritto composto da formelle rettangolari e triangolari, disposte attorno ad un quadrato di dimensioni più piccole posto al centro. L’intera decorazione si dispone obliquamente rispetto alle pareti del vano. I materiali utilizzati sono africano, giallo antico, pavonazzetto e portasanta in alternanza cromatica. In particolare si hanno quattro tipi di formelle con le seguenti combinazioni: quadrati e triangoli in pavonazzetto/ rettangoli in portasanta; quadrati e triangoli in portasanta/ rettangoli in pavonazzetto; quadrati e triangoli in giallo antico/ rettangoli in africano; quadrati e triangoli in africano/ rettangoli in giallo antico. Al centro della pavimentazione si nota un restauro, eseguito in antico, consistente nell’utilizzo di formelle accostate senza rispettare l’originaria alternanza cromatica oppure ottenute dall’accostamento di frammenti marmorei più piccoli. Le formelle lungo la parete meridionale sono tagliate obliquamente dal momento che la parete del vano non è perpendicolare. Lungo la parete settentrionale, infine, si trova una cornice in portasanta che fa da raccordo con la soglia in marmo bianco.
Pausilypon, Scoglio di Virgilio, opus sectile QkQ Lacerto di pavimentazione in opus sectile a base mista di modulo quadrato a motivi semplici. Le formelle corrispondono al motivo QkQ della classificazione di Guidobaldi, ossia un quadrato di base, un quadrato centrale e quattro trapezi laterali. I trapezi sono in palombino, mentre il quadrato centrale verosimilmente in marmo colorato (ampiezza quadrato 4 pollici ed 1/4).
Pausilypon, Terme, tessellato bicromo Pavimento in tessellato, parzialmente conservato, a campo monocromo bianco bordato da una duplice fascia monocroma nera. Il pavimento è in parte tagliato da alcune strutture murarie in opera reticolata.
Pausilypon, vano non doc., opus sectile Q2 Opus sectile a base mista di modulo quadrato a motivi semplici. Le formelle sono caratterizzate da un motivo Q2, ossia un quadrato di base con un quadrato iscritto in diagonale. Il quadrato è in palombino, mentre i triangoli sono in cipollino.
Ambiente (4) ubicato lungo il lato occidentale del giardino del teatro, caratterizzato da una pianta rettangolare ed un’abside semicircolare che si apre su uno dei lati lunghi. Le murature sono in opera reticolata con ammorsature in blocchetti. La pavimentazione è in opus sectile. (La pianta è tratta da S. De Caro, G. Vecchio, Pausilypon. La villa imperiale, in Neapolis (a cura di F. Zevi), Napoli 1991, p. 87).
Lunghezza: 3 m – Larghezza: 6 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1999/00/00-2000/00/00 – Ente responsabile: SSBA-NA
Pausilypon, Teatro, vano laterale, opus sectile quadrato reticolare
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Opus sectile a base marmorea decorato da formelle di modulo quadrato reticolare con motivo Q2, ossia un quadrato di base con quadrato inscritto diagonalmente. Si conservano due formelle triangolari in giallo antico, una formella triangolare in africano, una formella rettangolare in portasanta e parte di una formella quadrata apparentemente in pavonazzetto. E’ possibile, dunque, ricostruire per le formelle con motivo Q2 un’alternanza cromatica giallo antico/ africano-africano/ giallo antico e giallo antico/ pavonazzetto-pavonazzetto/ giallo antico. Le formelle rettangolari sono in portasanta. Si conserva, inoltre, parte del bordo costituito da un listello in giallo antico. Le formelle misuravano complessivamente 48 cm ca. Dell’intera pavimentazione si conservano due lacerti di cm 38×16 e 29×37 ed alcune formelle sparse.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Parco Archeologico del Pausilypon, Teatro, ambiente laterale) Condizione giuridica: proprietà Stato