Tra il 1926 e il 1927 e, successivamente, nel 1961, lungo l’estremità S di via delle Fortezze furono rinvenute alcune strutture riferibili ad un edificio termale o ad una villa provvista di apprestamenti termali. Attualmente sono visibili un muretto di laterizio, visibile per ca. cm 30 di altezza, un ambiente con suspensurae definito da due muri in laterizio e almeno tre ambienti con pavimentazione in tessellato bicromo. Il primo ambiente, noto unicamente da notizie d’archivio, era pavimentato da un mosaico campito al centro da una figura maschile; il secondo ed il terzo, con murature perimetrali in opera laterizia, erano rivestiti da tessellati decorati rispettivamente da una composizione geometrico-vegetalizzata, di cui si è perduta la parte centrale, e da un animale marino inserito tra fasce di bordura a motivi geometrici. Nello scavo sono inoltre state rinvenute una lucerna africana e una firmalampen, con la scritta VIBIA entro due anelli a rilievo. I rinvenimenti sono stati attribuiti da Quilici Gigli ad un complesso termale che viene datato, in base all’analisi stilistica dei tessellati, all’inizio del III secolo d.C., con continuità di vita almeno fino al IV secolo d.C., come conferma la presenza della lucerna africana (pianta località edificio tratta da Quilici Gigli 1976, fig. 459 p. 253).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
via delle Fortezze, tessellato con motivi geometrico-vegetalizzati Pavimento in tessellato decorato con motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati. Il bordo si compone di una fila di diamanti sulla diagonale bianchi su fondo nero seguita da una linea di tessere bianche, da un nastro ondulato in colore contrastante, da quattro filari di tessere bianche seguite da tre filari di tessere nere. Il campo è occupato da una composizione centralizzata, fitomorfa, composta da quattro cespi di acanto diposti secondo le diagonali, sormontati da uccelli, e da quatrtro ciuffi di foglie sulle mediane. La composizione doveva determinare una figura geometrica centrale, generalmente a lati concavi e campita da una scena figurata, andata perduta.
L’ambiente fu rinvenuto nel 1961, a m 1 ca. al di sotto dell’attuale piano di calpestio. Conserva porzioni delle murature perimetrali presso cui s’individua un’apertura, che lo metteva in comunicazione con un secondo ambiente con pavimento in mosaico. Il vano conserva la pavimentazione musiva in tessellato bicromo con motivi geometrici e figurati.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1961
Via delle Fortezze, tessellato bicromo con motivi geometrici e figurati
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Tessellato bicromo bianco-nero conservato solo in parte e decorato con motivi geometrici e figurati. Il bordo del manufatto si compone di una linea dentellata seguita da una fila di girandole di semicerchi tangenti attorno ad un quadrato caricato da una crocetta di cinque tessere, da una fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, caricati rispettivamente da un nodo di Salomone e da una losanga con quadrato dentato centrale. Del campo è visibile unicamente un riquadro rettangolare, profilato da una linea dentellata e conservato solo in parte, decorato da un mostro marino, di cui si riconosce la coda serpentiforme, inserito tra linee semplici nere su fondo bianco, imitanti le onde del mare.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, via delle Fortezze, tessellato bicromo con motivi geometrici e figurati, in TESS – scheda 13722 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13722), 2013