LUNA 3, DOMUS REPUBBLICANA. Nell’angolo SO dell’insula residenziale a E del Foro di Luni, al di sotto del cd. Tempio di Diana, si conservano i resti della cd. Domus Repubblicana (cfr. ubicazione, da DURANTE 2003, fig. 1 p. 143: n. 11, in rosso). Già individuata dall’Inglieri fra il 1952-53, ma messa in relazione con le strutture templari soprastanti, la domus venne parzialmente scavata nel 1995-97: si sono riconosciute due fasi di vita (cfr. planimetria resti, da GHIOTTO 2012, scheda LUNA 3, fase I. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), dalla prima metà del I sec. a.C. alla prima metà del I sec. d.C., quando venne obliterata dalla piazza monumentale del Tempio di Diana.
FASE I (prima metà I sec. a.C.). La domus si affaccia sul portico che fiancheggia il lato NE del I decumano a S del decumano massimo e si sviluppa simmetricamente lungo un rigido asse di percorrenza longitudinale. L’ingresso 1 comunica con l’atrio 2 ed è affiancato da due ampi ambienti quadrati (3-4), forse tabernae, affacciati sul decumano minore. Su ciascuno dei lati lunghi dell’atrio si dispongono tre ambienti affiancati, cubicola e alae: sul lato NO i vani 5-7, su quello SE i vani 8-10. Sul fondo dell’atrio si apre la corte porticata 11, indagata solo in parte. L’intero impianto è attraversato longitudinalmente da una canaletta di scarico (a), nella quale confluiscono due canalette laterali (b-c), che termina nel collettore fognario al di sotto del decumano. Per questa fase sono noti i pavimenti in “signino” rubricato dei vani 3, 5, 9-11, talvolta ornato da inserti di tessere disposti a meandro (10), e il rivestimento in grosse tessere laterizie con inserti di tessere bianche nell’area scoperta della corte 11.
FASE II (età post-tiberiana). A causa delle sovrapposizioni successive, di questa fase è nota solo la pavimentazione dell’atrio 2, in “graniglia di marmo bianco e scutulae policrome”.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Luna 3, fase I, ala 10, cementizio fittile rubricato con soglia a meandro Il rivestimento si compone di due unità decorative: la soglia verso l’atrio 2, in cementizio fittile e decorazione a meandro di tessere marmoree bianche; il tappeto interno, in cementizio fittile con tracce di rubricatura. Foto da DURANTE, LANDI 2001, fig. 10 p. 23.
Luna 3, fase I, area scoperta 11, tessere di cotto a punteggiato di dadi bianchi Il rivestimento è realizzato in elementi di cotto, tagliati in forma approssimativamente quadrangolare e allettati nella malta; la stesura è arricchita da un punteggiato di dadi, talvolta irregolari, in marmo bianco. La definizione della tipologia pavimentale è incerta: in letteratura il manufatto viene variamente descritto come “lastricato di grosse tessere ricavate da laterizi” (DURANTE, GERVASINI 2000, p. 82; DURANTE 2001, p. 278), “tessellato laterizio e griglia di cubetti in marmo bianco” (DURANTE, LANDI 2001, p. 23), “frammenti laterizi e tessere di marmo bianco organizzate per file parallele” (DURANTE 2001, p. 15). In alcuni tratti ricorda un tessellato, per la regolarità degli elementi fittili; in altri sembra piuttosto un cementizio fittile. Non pare, invece, rientrare nei commessi laterizi, nonostante la predominanza dell’elemento fittile. In questa sede si considera, con riserva, come tessellato con inserti marmorei. Foto da DURANTE, LANDI 2001, fig. 12 p. 24.
Luna 3, fase II, atrio 2, cementizio marmoreo bianco e inserti policromi Rivestimento pavimentale in cementizio marmoreo bianco, arricchito da inserti di forma irregolare in marmi policromi. Non è noto il bordo del pavimento (fascia risparmiata o inserti?). Foto da DURANTE, LANDI 2001, fig. 11 p. 24.
Corte colonnata 11, fase I (primo quarto I sec. a.C.). Corte porticata rettangolare, solo parzialmente scavata, nel tratto N della domus. Si conservano l’intero portico minore (S) e parte dei due portici maggiori (E e O), pavimentati in cementizio fittile con inserti bianchi. Al centro si estende un’area scoperta pavimentata in tessere laterizie arricchite da un punteggiato di dadi bianchi.
Lunghezza: >24.40 m – Larghezza: 14 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Luna 3, fase I, area scoperta 11, tessere di cotto a punteggiato di dadi bianchi Il rivestimento è realizzato in elementi di cotto, tagliati in forma approssimativamente quadrangolare e allettati nella malta; la stesura è arricchita da un punteggiato di dadi, talvolta irregolari, in marmo bianco. La definizione della tipologia pavimentale è incerta: in letteratura il manufatto viene variamente descritto come “lastricato di grosse tessere ricavate da laterizi” (DURANTE, GERVASINI 2000, p. 82; DURANTE 2001, p. 278), “tessellato laterizio e griglia di cubetti in marmo bianco” (DURANTE, LANDI 2001, p. 23), “frammenti laterizi e tessere di marmo bianco organizzate per file parallele” (DURANTE 2001, p. 15). In alcuni tratti ricorda un tessellato, per la regolarità degli elementi fittili; in altri sembra piuttosto un cementizio fittile. Non pare, invece, rientrare nei commessi laterizi, nonostante la predominanza dell’elemento fittile. In questa sede si considera, con riserva, come tessellato con inserti marmorei. Foto da DURANTE, LANDI 2001, fig. 12 p. 24.
Specifiche di rinvenimento Data: 1995-97 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Luna 3, fase I, peristilio 11, cementizio fittile con inserti bianchi
Parte dell’ambiente: portico Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: composita Cromia: bicromo
I bracci del portico sono pavimentati in cementizio fittile con inserti in marmo bianco, in letteratura definiti "tessere sparse", sebbene dalle immagini sembrano piuttosto irregolari. Sul pavimento insistono le fondazioni della gradinata del tempio. Foto da DURANTE, LANDI 2001, fig. 9 p. 23.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Durante, A.M./ Gervasini, L. 2000, in Luni. Zona archeologica e Museo Nazionale, Roma, p. 82.Durante, A.M./ Landi, S. 2001, Luna. Un Foro di età imperiale, in Da Luna alla Diocesi. Atti della Giornata di Studi del Giornale Storico della Lunigiana, La Spezia, p. 23, figg. 8-9.Durante, A.M. 2001, Edilizia privata a Luna. Note a margine di recenti scoperte, in Abitare in Cisalpina. L’edilizia privata nelle città e nel territorio in età romana. Atti della XXXI Settimana di Studi Aquileiesi (Aquileia-Grado, 23-26 maggio 2000), Treste, p. 278.Durante, A.M. 2001, Urbanistica lunense. Note di aggiornamento, in Città antica di Luna. Lavori in corso, Genova, p. 15.Facchinetti, G. 2004, Casi di esproprio di aree private per uso pubblico a Luni e in centri romani dell’Italia settentrionale nel corso del I secolo d.C., in Quaderni del Centro Studi Lunensi, Luni, p. 13.Ghiotto, A.R. 2012, Luna 3, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 331.
DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Luna 3, fase I, peristilio 11, cementizio fittile con inserti bianchi, in TESS – scheda 14553 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14553), 2013